Questo il tema che verrà affrontato mercoledì (19 marzo) presso la Cappella del Manto del Santa Maria della Scala
SIENA. La cultura come “medicina” per migliorare il benessere psico-fisico. Questo il tema che verrà affrontato mercoledì (19 marzo) dalle ore 17 alle ore 19 presso la Cappella del Manto del Santa Maria della Scala. All’incontro il Direttore di Candidatura Pier Luigi Sacco spiegherà come attraverso una precisa strategia della prevenzione, progetti e iniziative culturali possono alleviare disagi come stress e depressione e migliorare il benessere psico-fisico dei cittadini, teoria confermata da numerosi studi scientifici che hanno attestano come questa possa prevenire alcuni tipi di malattie e, a volte, accelerare i tempi di guarigione.
Il rapporto tra cultura, salute e felicità è inoltre una delle tre principali tematiche inserite all’interno del dossier di Candidatura di Siena 2019, per questo verranno spiegati ed analizzati, attraverso un dibattito aperto con esperti del settore e non, i tre progetti appartenenti a questa tematica: Cultural Emergency Room, Infective Roads e Still Dancing.
All’appuntamento sarà presente la dottoressa Anna Pironti Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea che racconterà, Cantiere dell’Arte all’Ospedale Sant’Anna di Torino, il più grande ed antico ospedale ginecologico ed ostetrico d’Europa.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli la Fondazione Medicina a Misura di Donna, ente che si occupa dell’umanizzazione della cura e dei suoi luoghi e che ha costituito un’inedita piattaforma formata da 11 istituzioni (9 culturali e 2 scolastiche) per condividere ricerca e progettualità sul binomio arte e salute.
Il Cantiere dell’Arte è la risposta ai bisogni comuni di pazienti e operatori emersi da un’indagine sociologica in profondità: luoghi ospedalieri accoglienti che comunichino “benessere”. Nei luoghi di maggior transito dell’Ospedale vengono realizzati variopinti wall drawing, con azioni partecipate di numerose e diverse popolazioni: persone che animano
l’ospedale (personale, studenti, pazienti e le loro famiglie) e della comunità (studenti, manager, club di servizio) che hanno preso coscienza della salute come bene comune, hanno dato vita ad un vero e proprio “cantiere dell’arte” che fa fiorire giardini perenni e riqualifica gli spazi.
Un progetto che muta la percezione e i comportamenti di chi vive l’ospedale, che deve essere “luogo di speranza e non di paura”, come afferma il musicista Ezio Bosso che con l’artista Michelangelo Pistoletto è socio sostenitore di Medicina a Misura di Donna.
Una realtà nomade, che dall’Ospedale Sant’Anna si è ampliato ad altre sedi, come l’Istituto dei Sordi di Pianezza, completamente risemantizzato nel corso di un community work, una sessione di apprendimento organizzativo attraverso la cultura, per manager provenienti da 22 Paesi.
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