
SIENA. Un fronte comune delle province colpite dal pedaggio imposto dal Governo ai raccordi Anas. E’ quanto propone il presidente del consiglio provinciale di Siena, Riccardo Burresi, in una lettera al presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, nella quale il rappresentante senese esprime apprezzamento per il ricorso al Tar deciso dalla Giunta romana.
“La tassa mascherata da pedaggio – ha scritto Burresi – imposta dal Governo su alcuni caselli stradali rappresenta un provvedimento illegittimo e vessatorio nei confronti dei cittadini. Per questo condivido in pieno la battaglia intrapresa dalla provincia di Roma con il ricorso al Tar e credo che anche le province di Siena e Firenze debbano percorrere la stessa strada. Ad essere colpiti sono infatti alcuni precisi territori. Come a Roma sono state gravate dell’imposizione ben nove uscite autostradali, così la provincia di Siena subisce il salasso sugli unici due caselli attraverso i quali è collegata con la rete autostradale: Bettolle Valdichiana e Firenze Certosa. Insomma: siamo colpiti sul cento per cento dei nostri ingressi. Tra l’altro si tratta, per l’appunto, di una vera e propria tassa, solo mascherata da pedaggio, perché a pagarla sono tutti coloro che utilizzano le uscite interessate, indipendentemente dall’utilizzo o meno dei raccordi Anas. Con il risultato che i pendolari pagheranno da 300 a 600 euro all’anno e le imprese oltre 2000 euro”.
“Nel ribadire, quindi, l’apprezzamento per la scelta operata dalla provincia di Roma – ha spiegato Burresi nella lettera a Zingaretti – che appare l’unica possibile contro la sordità del Governo, Le scrivo per valutare insieme la possibilità di unire i nostri sforzi e fare fronte comune contro un provvedimento pesante per i nostri cittadini, che innalza una barriera economica tra due territori storicamente vicini come Roma e Siena, con ripercussioni certe tra l’altro sul settore turistico.
Sarebbe auspicabile che tutte le province penalizzate mettessero insieme le proprie forze per bloccare questo costoso balzello introdotto in piena stagione estiva. Di fronte all’indifferenza mostrata dal Governo a tutte le proteste dei giorni passati, occorre un’iniziativa forte a difesa dei nostri concittadini”.
“La tassa mascherata da pedaggio – ha scritto Burresi – imposta dal Governo su alcuni caselli stradali rappresenta un provvedimento illegittimo e vessatorio nei confronti dei cittadini. Per questo condivido in pieno la battaglia intrapresa dalla provincia di Roma con il ricorso al Tar e credo che anche le province di Siena e Firenze debbano percorrere la stessa strada. Ad essere colpiti sono infatti alcuni precisi territori. Come a Roma sono state gravate dell’imposizione ben nove uscite autostradali, così la provincia di Siena subisce il salasso sugli unici due caselli attraverso i quali è collegata con la rete autostradale: Bettolle Valdichiana e Firenze Certosa. Insomma: siamo colpiti sul cento per cento dei nostri ingressi. Tra l’altro si tratta, per l’appunto, di una vera e propria tassa, solo mascherata da pedaggio, perché a pagarla sono tutti coloro che utilizzano le uscite interessate, indipendentemente dall’utilizzo o meno dei raccordi Anas. Con il risultato che i pendolari pagheranno da 300 a 600 euro all’anno e le imprese oltre 2000 euro”.
“Nel ribadire, quindi, l’apprezzamento per la scelta operata dalla provincia di Roma – ha spiegato Burresi nella lettera a Zingaretti – che appare l’unica possibile contro la sordità del Governo, Le scrivo per valutare insieme la possibilità di unire i nostri sforzi e fare fronte comune contro un provvedimento pesante per i nostri cittadini, che innalza una barriera economica tra due territori storicamente vicini come Roma e Siena, con ripercussioni certe tra l’altro sul settore turistico.
Sarebbe auspicabile che tutte le province penalizzate mettessero insieme le proprie forze per bloccare questo costoso balzello introdotto in piena stagione estiva. Di fronte all’indifferenza mostrata dal Governo a tutte le proteste dei giorni passati, occorre un’iniziativa forte a difesa dei nostri concittadini”.