di Pierluigi Piccini
SIENA. La nuova legge sul turismo varata dalla Regione Toscana introduce importanti elementi di salvaguardia per i centri storici, segnando un passo avanti nella gestione del territorio. Finalmente, il legame tra attività turistiche e urbanistica viene riconosciuto come un aspetto cruciale per il governo delle città.
Tuttavia, questa legge non è sufficiente da sola: altre questioni, come la regolamentazione della rendita fondiaria e una revisione delle norme sul commercio, necessitano di un’attenzione urgente. La proposta avanzata a suo tempo da Per Siena, quella di uno Statuto per il centro storico, potrebbe prendere forma. Un testo unico che armonizzi le diverse normative sarebbe un passo fondamentale per proteggere e valorizzare il cuore della città.
Resta da vedere se l’attuale Amministrazione di Siena saprà cogliere queste necessità, affrontando problemi concreti come il caro vita, o se continuerà a lasciar correre le cose “per i loro fossi”. La gestione del centro storico richiede coerenza e lungimiranza, ma i due mandati di amministrazioni di centrodestra hanno mostrato una schizofrenia decisionale, aggravata dalla mancanza di visione per edifici strategici come ad esempio il complesso di Santa Teresa.
Lasciare che edifici di grande valore rimangano privi di una destinazione d’uso ha solo alimentato la rendita fondiaria, gonfiando i prezzi degli immobili e allontanando le fasce sociali più deboli dal centro. Serve un cambio di rotta deciso, prima che sia troppo tardi.
Nuovi limiti agli affitti brevi in Toscana: approvato il Testo unico sul turismo
La Toscana introduce una stretta sugli affitti brevi in 92 Comuni, includendo città come Firenze, Pisa, Siena, San Gimignano, Montepulciano e località costiere. Grazie al nuovo Testo unico del turismo, i sindaci avranno il potere di regolamentare “zone omogenee” in cui limitare le attività di piattaforme come Airbnb. Le nuove locazioni richiederanno un’autorizzazione quinquennale, mentre quelle esistenti resteranno tutelate per 3-5 anni, salvo irregolarità.
La riforma, approvata a maggioranza in consiglio regionale, è stata definita innovativa dal PD, che vede la Toscana come modello per altre regioni italiane. Tuttavia, il centrodestra e alcune associazioni di categoria criticano la legge, annunciando ricorsi e contestandone la legittimità. Tra le novità, anche la possibilità per i Comuni di imporre standard qualitativi e limitazioni al trasporto turistico. Esclusi dalla riforma gli affittacamere non imprenditoriali, mentre altre strutture dovranno adeguarsi entro il 2025 senza oneri edilizi.