Il 13 dicembre al Santa Maria della Scala si sono tenute le celebrazioni dei 75 anni dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, nata proprio nella città del Palio il 30 luglio 1949
SIENA. C’è “fermento”, per i nuovi stili di consumo, per le sfide climatiche, per la necessità di fare squadra e investire nel turismo. Un fermento che deve essere controllato e dove la ricerca si gioca un ruolo fondamentale. Sono i temi che hanno caratterizzato il focus all’interno della Tornata che l’Accademia Italiana della Vite e del Vino ha organizzato al Santa Maria della Scala di Siena per festeggiare i suoi 75 anni di vita.
Come ha spiegato il presidente dell’Accademia, il Prof. Rosario Di Lorenzo, «tutti noi abbiamo piena consapevolezza delle numerose, nuove e complesse sfide che il comparto deve affrontare. Dobbiamo essere capaci di rispondere, non assumendo posizioni “totemiche” alle richieste ed esigenze dei vari operatori della filiera, del mercato e dei consumatori senza correre il rischio di perdere il significato e il valore storico e culturale del vino».
Il ruolo dell’Accademia. Il presidente Di Lorenzo ha evidenziato il ruolo che deve avere l’Accademia, ovvero «una organizzazione capace di garantire un reale pluralismo delle opinioni, un confronto di idee libero da condizionamenti e basato su conoscenze scientifiche». L’occasione della Tornata senese dell’Accademia, oltre a tracciare il momento attuale dell’enologia e della viticoltura e del loro futuro, ha avuto anche l’intento di riavvicinare l’ente alla città di Siena e alle sue istituzioni, di iniziare un dialogo e riallacciare rapporti costruttivi con le istituzioni cittadine e la Fondazione Enoteca Italiana che oggi rinasce in quella che è stata la prima sede storica, l’Enoteca Italiana appunto, dell’AIVV. Michele Capitani, vicesindaco di Siena, ha sottolineato che «siamo disponibili a fare la nostra parte e a sostenere una istituzione così prestigiosa». Anche Elena D’Aquanno, presidente Fondazione Enoteca Italiana, commenta come «per me questo è un giorno importantissimo e la presenza dell’Accademia a Siena rappresenta un obiettivo importante. I nostri spazi saranno sempre a disposizione dell’Accademia qualora volesse avere un punto di riferimento su Siena».
La storia dell’Accademia. A raccontare la storia prestigiosa dell’Accademia è il volume “Accademia Italiana della Vite e del Vino: 75 anni di storia” curato da Rosario Di Lorenzo, attuale presidente dell’Accademia, e da vari Accademici tra cui Angelo Costacurta, Vincenzo Gerbi, Davide Gaeta, Giusi Mainardi e presentato in anteprima durante la Tornata al Santa Maria della Scala.
Era il 30 luglio 1949 quando prese corpo a Siena, con il decreto di costituzione firmato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi con un atto del notaio senese Antonio Ricci, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino. L’idea di fondare una accademica rivolta alla viticoltura e alla enologia era stata formulata nell’agosto del 1947 in occasione della V mostra mercato dei vini tipici e pregiati che si era tenuta appunto nella città del Palio. La presentazione della neonata Accademia avvenne il 4 agosto 1949 con un avvenimento di grande rilevanza condiviso da tutti e salutato con grandi aspettative dal mondo politico, accademico e imprenditoriale. Tra i tanti messaggi augurali quello del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che il 5 luglio 1952 firmerà il decreto di erezione dell’Aivv in ente morale, e di Antonio Segni ministro dell’Agricoltura che alla Rai dichiara «questa nuova accademia, unica nel genere nel campo internazionale è destinata a divenire il centro propulsore e di coordinamento degli studi e delle ricerche concernenti la vite e i suoi prodotti. Essa da oggi già accoglie gli esponenti più insigni degli studiosi e dei tecnici e dei più benemeriti operatori vitivivinicoli italiani ed esteri, e sarà presente ad ogni manifestazione del settore».
Obiettivi. Tra gli intenti dell’Accademia quello di contribuire al progresso della viticoltura e dell’enologia e di tutto il comparto vitinivicolo comprendendo, quindi, la valorizzazione delle produzioni, gli aspetti storici, culturali, economici e legislativi del settore, la tutela dell’ambiente, dei territori e dei consumatori sulla base delle acquisizioni della ricerca e la diffusione delle conoscenze scientifiche.
Attività: Nei 75 anni di storia sono state organizzate 341 tornate, di cui 18 estere, con oltre 2000 relazioni scientifiche in gran parte pubblicate in 47 volumi di atti. Sono stati inoltre istituiti Premi e collaborazioni con istituzioni scientifiche nazionali ed estere.
Situazione attuale: Sono più di 500 gli accademici nelle diverse categorie tra emeriti, onorari, ordinari e corrispondenti, oltre a prestigiosi accademici stranieri.