Gli esponenti del PD fanno a gara nel dare addosso a Profumo
di Red
SIENA. A Mantova si stigmatizzano le parole di Alessandro Profumo “Più la politica si avvicina a queste vicenda, più rischia di bruciarsi le mani”, fatta dal presidente in occasione di una iniziativa svoltasi al taetro Bibiena della città lombarda, a proposito di esternalizzazioni e governance della banca. Mentre un gruppo nutrito di dipendenti protestava all’esterno contro la politica di tagli al personale proposta nel Piano Industriale, il segretario provinciale del PD Massimiliano Fontana, in evidente distonia con l’omologo senese, affermava: “Grave e inopportuna la dichiarazione del presidente di MPS soprattutto a fronte dell’impegno economico dello Stato – ma nato tutto dalla iniziativa politica – verso questo importante istituto di credito”.
Le cronache locali raccolgono anche le parole del parlamentare democratico Marco Carra, che non ha “preso bene” quell’uscita di Profumo: “Ha avuto un atteggiamento arrogante e intimidatorio. Al contrario noi continueremo a batterci a fianco dei lavoratori perché dall’azienda non perviene alcuna certezza di mantenimento del posto di lavoro in seguito all’esternalizzazione. Che Profumo dunque si dia una calmata perché non è certo in questo modo che si può tutelare il futuro di famiglie e lavoratori”. Il presidente di Rocca Salimbeni si sarebbe dimostrato infastidito dalle proteste, e piuttosto nervoso. Il segretario Fontana argomenta così sulla realtà di Monte dei Paschi (che nella città di Virgilio rilevò a suo tempo la storica banca locale BAM): “I dipendenti, solo nella nostra provincia, sono circa 1900, senza contare il coinvolgimento dei correntisti e di grande parte delle attività produttive sostenute da MPS nel territorio mantovano. I nostri sforzi sono finalizzati a sostenere un accordo tra tutti i soggetti in campo, auspicando una soluzione positiva nella relazione tra azienda e sindacati che guardi con particolare attenzione alle realtà periferiche del gruppo, valorizzando quindi una visione complessiva. Siamo in una fase particolarmente difficile, ed il lavoro cui sono chiamati azienda e sindacati, nella propria autonomia, non è semplice. Tutti sono chiamati a relazionarsi con questa situazione con forte senso di responsabilità. Noi continueremo a seguire i problemi della nostra gente”.