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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio comunale di Siena del 28 novembre

SIENA. Il consiglio comunale di Siena, in apertura della seduta di oggi, giovedì 28 novembre, e su indicazione del presidente Davide Ciacci, ha osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Alberto Monaci, scomparso lo scorso 14 novembre. Monaci, fra le numerosi cariche istituzionali ricoperte, è stato consigliere comunale dal 1997 al 2001. Nel 1998 è stato nominato capogruppo del Ppi all’interno del Consiglio Comunale di Siena.

Ciacci: “A inizio 2025 un consiglio comunale sul tema del lavoro

D’accordo con la conferenza dei capigruppo, annuncio che verrà dedicato un consiglio comunale a inizio 2025 al tema del lavoro nella nostra città e per questo, appena uscirà il calendario ufficiale, invito le organizzazioni sindacali, anche quest’oggi presenti nella Sala del Capitano del Popolo, a far pervenire eventuale richiesta di partecipazione”. Lo ha annunciato oggi, giovedì 28 novembre, il presidente del Consiglio Comunale di Siena Davide Ciacci in apertura della seduta. Presente questa mattina all’interno di Palazzo Pubblico un gruppo di lavoratori dello stabilimento di Beko di viale Toselli.

Prospettive dello stabilimento Beko Europe di Siena, Fabio: Solleciterò un’azione forte contro il piano industriale per tutelare l’occupazione”

Come ho più volte ribadito nelle ultime uscite pubbliche, mi impegnerò su tutti i fronti possibili, ma la strada da seguire è quella della reindustrializzazione, mentre il compito del Comune è quello di mantenere il sito ad area industriale”. Così il sindaco Fabio ha risposto all’interrogazione urgente presentata dai consiglieri dei gruppi Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Anna Ferretti e Luca Micheli), Gruppo Misto (Fabio Pacciani), Siena Sostenibile (Monica Casciaro), Progetto Siena (Adriano Tortorelli), Castagnini Sindaco (Massimo Castagnini), Per Siena (Vanni Griccioli) e Polis (Gianluca Marzucchi) sulla prospettiva dello stabilimento Beko Europe di Siena (ex Whirlpool) e dei suoi lavoratori.

“Penso di aver sempre garantito – ha spiegato il sindaco Fabio – la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, consapevole che non è sufficiente. Ho partecipato e parteciperò a tutti i tavoli, ministeriali, provinciali e regionali, mi sono mossa, chiamando spesso a raccolta per prima tutte le altre istituzioni del territorio, e continuerò a farlo nelle sedi opportune. Per questo sono già attiva da tempo all’interno di una sinergia creatasi con tutte le istituzioni coinvolte”.

“Mi sono attivata a suo tempo – ha proseguito Nicoletta Fabio – e ho continue interlocuzioni con il Ministero competente. A questo proposito posso chiarire il significato del ‘golden power’, di cui si è parlato e si parla. Questa misura messa in campo dal Governo non è finalizzata alla tipologia della produzione, sappiamo bene che lo strumento in questione si applica a settori strategici di interesse nazionale ed è quindi legittimo da parte degli scettici l’obiezione che quello della refrigerazione non rientri tra le categorie previste. Ma quando nel 2023 il Ministero dette parer affermativo sulla fusione tra Arcelik e Whirlpool lo stesso Ministero impartì precise direttive per l’ingresso di Beko in Italia. Direttive indirizzate proprio a evitare che potesse operare nel nostro paese un soggetto che non tutelasse i lavoratori all’interno del proprio piano industriale. Quindi se Beko non ottempera, come sta facendo, alle prescrizioni, diviene oggetto di ‘golden power’, non perché operi in un settore strategico, ma perché disattende le direttive del Governo alle quali è subordinata la sua presenza. Quindi è prima di tutto il Governo che può e deve esercitare un’azione forte che io continuerò a sollecitare. Nel frattempo a mio avviso la reindustrializzazione resta l’obiettivo che può meglio garantire la continuità lavorativa. In tal senso per questa amministrazione l’attuale sito Beko rimane area industriale”.

“Un altro tema caldo – ha concluso Fabio – è quello da affrontare con la proprietà dello stabilimento. Mi sono mossa immediatamente su questo aspetto e spero di potermi presto confrontare direttamente con gli intestatari dell’immobile, perché senz’altro l’affitto cospicuo che Beko paga è una delle debolezze rispetto agli altri stabilimenti del gruppo. In ottica futura è un deterrente non da poco per eventuali nuovi investitori. La proprietà dell’immobile è, quindi, una delle parti in causa per il futuro dei trecento lavoratori e delle loro famiglie”.

La consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha dichiarato:questa vertenza si inserisce in uno scenario abbastanza disastroso che riguarda il nostro territorio, lei parla di fare pressione con il Governo, io credo che il Governo abbia delle grosse responsabilità, c’erano tutti i segnali evidenti già da tempo che l’azienda non avesse interesse a stabilire un rapporto con il territorio e a mantenere i siti industriali attivi. Visti i licenziamenti in Polonia e nel Regno Unito, e gli investimenti pari a zero dell’azienda da aprile ad oggi, possiamo dire che i segnali erano tutti già ben presenti , segnali che facevano presagire ciò che si è realizzato. Siamo oggettivamente in ritardo, questa pressione andava esercitata molto prima, quando lei parla di attivarsi con la proprietà per alleggerire l’azienda dal peso del costo di affitto, ebbene io ritengo che tale passaggio andasse fatto mesi fa, con una produzione in forte calo che ha toccato i minimi storici. Si sta parlando di tre vertenze aperte nel nostro territorio, 4500 posti di lavoro in pericolo, tra cui l’ultima disastrosa notizia di Gsk. Questo io credo che ci impone seriamente di fare una riflessione su quelli che sono la produzione industriale e lo sviluppo economico all’interno del nostro territorio e quindi la garanzia per il nostro territorio di poter avere una produzione attiva che possa garantire occupazione. A queste famiglie non vorrei dire di non essere soddisfatta, perché credo veramente che in questa fase si debba essere tutti uniti. Il grande lavoro che sta facendo la Provincia di tenere le fila, insieme all’azione costante della Regione, ognuno per la sua parte. Abbiamo parlato del Golden Power, lei ce l’ha spiegato in termini formali, ma in termini sostanziali come si esercita? Quali sono le garanzie? Quali sono i prossimi passi del Ministro? In che modo si garantisce che questo sito produttivo industriale rimanga attivo e che queste persone anche oggi qui presenti possano continuare a lavorare? Purtroppo queste risposte non sono state date, neanche oggi. La ringrazio sinceramente per il suo impegno ma mi sembra che serva qualcosa di più”.

Approvata una variazione al bilancio di previsione

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 28 novembre, ha approvato la delibera relativa a una variazione al bilancio di previsione 2024-2026 (ex articolo 175 Testo unico enti locali). L’atto, presentato dall’assessore al bilancio del Comune di Siena Riccardo Pagni, ha ricevuto diciannove voti favorevoli e otto contrari da parte dei ventisette consiglieri presenti.

L’atto – ha spiegato l’assessore Pagni – certifica maggiori entrate nel bilancio comunale per circa tre milioni e mezzo di euro, attraverso il recupero dell’evasione Imu per oltre un milione di euro, l’aumento di alcuni finanziamenti di Stato e regione per oltre 700mila euro ed entrate extratributarie per più di 740mila euro. Per quanto riguarda il recupero dell’evasione Siena si configura fra i Comuni più virtuosi”.

In questo modo – ha concluso Pagni – abbiamo potuto rispondere a praticamente tutte le richieste pervenute dagli uffici comunali, aspetto questo molto rilevante. Abbiamo stanziato risorse per 90mila euro relative all’equipaggiamento della Polizia Municipale e per l’acquisto di strumenti per implementare la sicurezza stradale, per oltre 40mila euro l’acquisizione di automezzi, per oltre 40mila euro una progettazione relativa al Santa Maria della Scala, oltre a eventi legati al turismo e allo sport per oltre 100mila euro. Da sottolineare che questa variazione ha permesso di finanziare anche i contributi che il Comune di Siena ha messo a disposizione per l’evento alluvionale dello scorso ottobre, con 150mila euro a fondo perduto. Per quanto riguarda il Santa Maria della Scala, l’amministrazione comunale provvederà a versare 253mila euro, cifra relativa ai maggiori accertamenti per la bigliettazione cumulativa. Mi preme ringraziare ancora una volta gli uffici comunali per il lavoro svolto, che ha permesso anche di sistemare alcuni aspetti del bilancio di previsione”.

Approvati alcuni debiti fuori bilancio

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 28 novembre, ha approvato la delibera relativa al riconoscimento di legittimità di alcuni debiti fuori bilancio (ex articolo 194 del Decreto legislativo 267 del 2000). L’atto, in particolare, prende atto di alcune richieste per un importo complessivo pari a 18.937, 82 euro. La delibera, illustrata dall’assessore al bilancio del Comune di Siena Riccardo Pagni, è stata approvata con diciassette voti favorevoli, quattro voti contrari e tre astenuti dei ventiquattro consiglieri presenti.

Le richieste pervenute hanno a oggetto le sentenze, avverse al Comune di Siena, del Giudice di Pace di Siena (numero 1361 del 2023) relativa a un verbale di accertamento di sanzione del Codice della Strada, del Tar della Toscana (numero 137 del 2024) relativa all’aggiudicazione del servizio di gestione, stampa, notifica e riscossione in outsourcing di verbali al Codice della strada intestati a soggetti residenti all’estero e recupero crediti internazionali e del Giudice di Pace di Palermo (numero 2354 del 2021), relativa a verbali di accertamento di sanzioni del Codice della Strada comminate da alcune amministrazioni, fra cui il Comune di Siena, dichiarate soccombenti in solido.

Approvata una variazione al bilancio di previsione della Biblioteca comunale degli Intronati

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 28 novembre, ha approvato la delibera relativa a una variazione al bilancio 2024-2026 (articolo 175 del Decreto legislativo numero 267 del 2000) della Biblioteca comunale degli Intronati, dopo la deliberazione dello scorso 24 ottobre da parte del Consiglio di amministrazione della stessa istituzione. L’atto, presentato dall’assessore al bilancio del Comune di Siena Riccardo Pagni, ha ricevuto diciotto voti favorevoli, cinque contrari e tre astenuti dei ventisei consiglieri presenti.

In particolare, con la variazione, si prende atto che è stata accolta dalla deputazione amministratrice della Fondazione Monte dei Paschi di Siena per la concessione di un finanziamento, pari a 4mila e 900 euro, per la realizzazione del progetto “A gran voce”, relativo al bando “Vie d’uscita culturali, Community Hub Ibride”: il progetto è ideato per incoraggiare un’aggregazione “intelligente”, una compagine sociale inclusiva in grado di stimolare le capacità cognitive, relazionali, di solidarietà sociale, senso di reciprocità e scambio intergenerazionale finalizzato a rivolgere particolare attenzione al patrimonio documentario presente in Biblioteca. Inoltre la variazione applica una quota all’avanzo di amministrazione libero pari a 74mila così suddiviso: 30mila euro per manutenzione straordinaria, 20mila euro per mobili e arredi e 24mila euro per hardware.

Approvato lo schema di contratto per l’utilizzo del teatro con l’Accademia dei Rozzi

Il Consiglio Comunale di Siena, nella seduta che si è tenuta oggi, giovedì 28 novembre, ha approvato lo schema di contratto pubblico di comodato modale con l’Accademia dei Rozzi per l’utilizzo del Teatro dei Rozzi. L’atto, presentato dall’assessore ai lavori pubblici, Massimo Bianchini, è stato approvato all’unanimità da parte dei ventotto consiglieri presenti.

Lo schema di contratto prevede la concessione in uso al Comune di Siena del Teatro dei Rozzi, ubicato in via delle Terme, per un periodo di vent’anni a partire dalla stipula, con facoltà per il Comune di chiedere almeno un anno prima della scadenza, la proroga per la restituzione per due ulteriori periodi consecutivi aventi ciascuno la durata massima non superiore a cinque anni. Il Comune si impegna a garantire la gestione della struttura, assumendosi la responsabilità della manutenzione ordinaria e straordinaria fino a un importo massimo di 1,2 milioni di euro per gli interventi straordinari. Tali lavori saranno finalizzati a preservare la funzionalità e il prestigio della struttura. La cifra è stata determinata sulla base di un’analisi economica che contempera gli oneri di gestione con i benefici derivanti dall’utilizzo del Teatro.

“Questo accordo – ha affermato Bianchini – consente al Comune di Siena di continuare a disporre di una struttura di enorme valore storico e artistico, garantendo alla cittadinanza l’accesso a un’offerta culturale sempre più ampia e di qualità. Il Teatro dei Rozzi continuerà ad essere non solo un’alternativa funzionale al Teatro dei Rinnovati, ma anche un luogo di grande rilievo per spettacoli e attività culturali che rafforzano l’identità della nostra città”.

Il contratto originario, stipulato nel 1988, era in vigore fino al 29 maggio 2018, con una durata di trenta anni, e l’articolo sei dello stesso prevedeva la possibilità di prorogare il contratto per due periodi consecutivi della durata massima di cinque anni ciascuno. In base a tale disposizione, il Comune di Siena aveva già richiesto una prima proroga, scaduta nel maggio 2023.
A causa della pandemia da Covid 19, tutte le attività culturali, inclusi teatri, cinema e musei, erano state sospese nel 2020. Nel 2021 era iniziato il riavvio delle attività, ma sia la stagione teatrale 2021/2022 che quella 2022/2023 si sono svolte nel Teatro dei Rinnovati. Per tali motivi, l’amministrazione comunale, in vista della scadenza della prima proroga, aveva chiesto un’ulteriore proroga del contratto a titolo gratuito, che avrebbe coperto il periodo fino al 31 dicembre 2023.
A seguito dell’insediamento della nuova amministrazione, e dopo un ciclo di trattative tra il Comune e l’Accademia dei Rozzi, si è convenuto di procedere con un’ulteriore estensione temporale del contratto, alle stesse condizioni previste nell’atto di convenzione originario del 20 aprile 1988. L’accordo consentirà così di stipulare un nuovo contratto che regoli la gestione del teatro, mantenendo intatti i motivi che avevano determinato la scelta dell’amministrazione di disporre della struttura di proprietà dell’Accademia dei Rozzi, a vantaggio della comunità senese e della promozione culturale della città.

Il nuovo schema di contratto sancisce inoltre che l’Accademia dei Rozzi, proprietaria del teatro, potrà usufruire della struttura per dieci giorni l’anno senza costi, per eventi di propria programmazione, stabiliti in un calendario condiviso con il Comune entro il 30 settembre di ogni anno. Per il resto del tempo, la gestione e i relativi introiti saranno completamente a favore del Comune, che potrà così reinvestire nella valorizzazione del teatro. Il Comune si impegna inoltre a restituire la struttura all’Accademia al termine del contratto in condizioni ottimali, mantenendo intatti gli impianti e gli arredi, a testimonianza del valore storico e artistico del Teatro dei Rozzi.

Approvato il Regolamento per l’emergenza abitativa

Il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, ha approvato l’adozione del Regolamento comunale per l’emergenza abitativa. L’atto, presentato dall’assessore alle politiche della casa Micaela Papi, ha ricevuto il voto unanime dei ventinove consiglieri presenti.

Il Regolamento, come si legge nel testo, “disciplina le attività dell’amministrazione comunale con riferimento alla gestione delle risorse immobiliari destinate a risolvere situazioni abitative di emergenza-urgenza che necessitino di una risposta immediata e che non trovano soluzione nello strumento dei bandi ordinari per l’assegnazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica, richiedendo specifici e ulteriori interventi di supporto”. “Gli interventi abitativi – si legge ancora – destinati a risolvere in via emergenziale il disagio abitativo consistono nel così detto ‘utilizzo autorizzato’, ovvero nella modalità di conferimento provvisoria di un’unità abitativa del patrimonio Erp ad un nucleo familiare non assegnatario, che si trovi in emergenza abitativa” secondo quando prevede la Legge regionale del 2019, e “nell’assegnazione temporanea di alloggi di proprietà comunale non ricompresi nel patrimonio Erp o che l’amministrazione si procurerà a tal fine, destinati all’emergenza abitativa in ambito sociale”.

Nel titolo primo del testo (“Emergenza abitativa nell’ambito del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica”) si definiscono i destinatari della misura e i requisiti, oltre alle modalità di accesso, gli alloggi destinati annualmente alla misura e ai criteri di formazione delle graduatorie per utilizzo autorizzato. “L’utilizzazione degli alloggi – si legge in particolare – è autorizzata per soggetti beneficiari di interventi socio-terapeutici o assistenziale in ragione della loro situazione psico-fisica o di disagio socio-familiare per tutto il periodo in cui perdurino le esigenze che ne hanno determinato la loro speciale destinazione; accertate e formalmente verificate dalla Società della Salute Senese e/o dai servizi socio sanitari della Asl Toscana Sud Est. Tali soggetti effettueranno periodicamente, su richiesta dell’ufficio casa del Comune, almeno ogni due anni, le opportune verifiche sulla permanenza dei motivi di assegnazione”. “Nelle altre ipotesi – continua il regolamento – per un periodo massimo di quattro anni, rinnovabili esclusivamente nel caso di documentata permanenza delle situazioni che ne hanno determinato la sistemazione provvisoria e, comunque, fino a un termine massimo di otto anni”.

Nel titolo secondo del regolamento (“Conferimento temporaneo di alloggi non di Edilizia residenziale pubblica destinati all’emergenza abitativa in ambito locale”) si legge che “rientrano gli interventi abitativi finalizzati a rispondere a bisogni urgenti di persone beneficiarie di interventi socio-assistenziali (che consistono nell’avvenuta presa in carico da parte dei servizi sociali professionali della Società della Salute Senese di almeno un componente del nucleo familiare) che si sono trovate o sono in procinto di trovarsi prive della loro abitazione di residenza, garantendo una soluzione abitativa temporanea”. Per l’accesso agli interventi di emergenza abitativa in ambito sociale è necessario che i nuclei familiari siano in possesso di alcuni requisiti, fra cui, come si legge: residenza nel Comune di Siena; cittadinanza italiana; possesso degli stessi requisiti per l’assegnazione di un alloggio Erp; reddito Isee ordinario o corrente inferiore a 13mila euro; essere in carico al servizio sociale professionale della Società della Salute Senese anche in forma integrata con i servizi della Asl Toscana Sud Est; essere in condizione di grave disagio abitativo attestato dai competenti servizi sociali”. “L’assegnazione dell’alloggio – prosegue il regolamento – ha la durata strettamente necessaria per far fronte alle condizioni di emergenza abitativa, con termine massimo di dodici mesi”.

“Il disagio abitativo – ha introdotto l’assessore Papi – colpisce purtroppo anche il nostro territorio e l’amministrazione comunale è impegnata a dare risposte immediate rispetto alle situazioni di emergenza abitativa e al numero sempre maggiore di famiglie in condizioni di fragilità economica”. “Il regolamento – ha spiegato l’assessore Papi – grazie alle importanti novità introdotte, permette di dare risposte concrete e immediate al disagio abitativo, attraverso l’introduzione di quelli che possiamo definire ‘alloggi volano’, immobili assegnati temporaneamente per rispondere a bisogni urgenti che non fanno parte del patrimonio Erp. Questo regolamento crea inoltre un circuito virtuoso: chi ha accesso a questo tipo di alloggi, infatti, ha poi una via privilegiata per accedere agli alloggi in utilizzo autorizzato e a sua volta acquisisce maggiore punteggio per la graduatoria degli alloggi Erp”.

“Altra novità importante – ha proseguito Papi – riguarda i casi sociali disciplinati dall’articolo 14 comma 6 della legge regionale numero 2 del 2019 che grazie al nuovo regolamento non saranno più valutati tutti allo stesso modo, ma saranno graduati sulla base di una scheda di rilevazione del disagio abitativo contenenti fattori di vulnerabilità e saranno collocati in tre fasce in base al minore o maggiore disagio sociale”.

Papi: “Immigrati sul territorio: serve sinergia fra istituzioni Consapevoli delle sofferenze e dei disagi”

Consapevoli delle sofferenze che vivono gli immigrati e delle problematiche per i cittadini, il Comune sta mettendo in atto tutte le misure possibili per affrontare la situazione: serve sinergia fra istituzioni per una situazione che ha una rilevanza nazionale e non solo locale”. Così l’assessore ai servizi sociali del Comune di Siena, Micaela Papi ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all’interrogazione dei consiglieri comunali Monica Casciaro (Siena Sostenibile), Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Anna Ferretti, Luca Micheli (Partito Democratico) in merito alla presenza di immigrati sul territorio comunale.

“E’ un argomento delicato e complesso – ha detto Papi -, che vede l’amministrazione impegnata in prima linea, al fine di contribuire, pur senza diretta competenza in materia, per cercare una soluzione, in collaborazione con le altre istituzioni ed enti del terzo settore che si occupano di accoglienza. Il fenomeno immigratorio purtroppo non è risolvibile a livello locale, trattandosi di un problema strutturale nazionale e ancor prima internazionale e siamo tutti consapevoli che l’elevato numero di richiedenti asilo ‘territoriali’ presenti nella nostra provincia, soprattutto pakistani, oltre il doppio rispetto alla maggior parte dei comuni toscani, crei grosse difficoltà alla macchina dell’accoglienza che comunque non si è mai fermata . Nel territorio del Comune di Siena sono presenti, ad oggi, otto Centri di accoglienza straordinaria, dislocati tra il centro e la periferia; si tratta di tre centri collettivi e cinque unità abitative, e accolgono centoventuno richiedenti protezione internazionale. La Prefettura è tenuta ad inserire nei Cas tutti i migranti che hanno formalizzato la certificazione C3 (modulo per chi richiede la protezione internazionale, per coloro che chiedono asilo politico o rifugio) e la stessa sta procedendo in tal senso”.

“Ritengo fondamentale sottolineare – ha spiegato Papi – che i Cas sono centri di accoglienza straordinaria che prevedono esclusivamente servizi di prima accoglienza e non progetti di integrazione, poiché le persone accolte sono richiedenti asilo che, una volta sentiti dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, è probabile che si spostino in altri territori. Gli eventuali progetti di integrazione di cui si chiede nell’interrogazione di cui trattasi, vengono attuati attraverso il Sai (Sistema di Accoglienza Integrato) che prevede l’accoglienza di secondo livello per coloro che hanno già ottenuto il riconoscimento. Attualmente non sono presenti strutture Sas nel Comune di Siena. Il Progetto Sai prevede servizi di accoglienza, integrazione e tutela dei beneficiari. I servizi di accoglienza comprendono: l’inserimento in strutture di piccole dimensioni; l’erogazione di buoni spesa per il vitto; l’orientamento ai servizi del territorio; il supporto di un mediatore linguistico; la facilitazione nell’accesso ai servizi socio-sanitari ed educativi (corsi di italiano per gli adulti, inserimento scolastico per minori). I servizi di integrazione riguardano: l’orientamento al lavoro; l’inserimento in corsi di formazione e di riqualificazione professionale; un supporto nella ricerca di lavoro e soluzioni alloggiative autonome. I servizi di tutela legale supportano il beneficiario nella procedura di richiesta di protezione internazionale, mentre i servizi di tutela psico-sociale facilitano l’accesso ai servizi socio-sanitari specialistici”.

“Il Comune – ha concluso l’assessore – non è in possesso del dato numerico relativo ai richiedenti asilo che hanno una sistemazione autonoma e non hanno chiesto l’accesso alle misure di accoglienza previste dal decreto legislativo 142/2015, così come il Comune non è tenuto a conoscere le posizioni giuridiche dei migranti. Gli stranieri residenti nel comune di Siena al 31 dicembre 2023 sono 5498, di cui 302 pakistani pari al 5,72 per cento del totale dei cittadini stranieri. Siamo perfettamente consapevoli della condizione di sofferenza e disagio che vivono i molti migranti che arrivano nel territorio del nostro Comune e sempre nel perseguimento di quella vocazione all’accoglienza tipica di Siena non sono mancati provvedimenti dell’amministrazione in collaborazione con la Società della Salute senese che tendono a impedire condizioni non dignitose per i rifugiati, tra cui contributi economici mensili erogati a favore della Caritas, convenzione con la Prefettura per destinare l’immobile ex scuola di Montalbuccio a Centro di Accoglienza Straordinaria, sevizi e contributi che l’amministrazione ha messo a disposizione. Mi preme evidenziare poi l’impegno verso i minori stranieri non accompagnati ossia la gestione e il collocamento in carico alla Società della salute senese, braccio operativo del Comune di Siena, di oltre cento minori stranieri non accompagnati nell’ultimo anno per i quali sono necessari tutta una serie di adempimenti per la loro tutela. Il Comune di Siena quindi sta mettendo in essere tutte le misure possibili in sinergia con le altre Istituzioni competenti e con il fondamentale apporto della rete del Terzo settore, che approfitto per ringraziare ancora una volta, in questa sede”.

La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile, che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “non del tutto, anzi quasi per niente, soddisfatta dalla risposta dell’assessore. Sono stati forniti solo alcuni numeri rispetto a quelli richiesti, perché il Comune non è tenuto a conoscere gli altri. Ma soprattutto apprendo che a parte il Cas di Montalbuccio, il Comune non sta prendendo in considerazione altri centri specifici per l’accoglienza di queste persone, quindi non si risolve il problema. Si tratta di un’emergenza che va avanti da tempo, e penso che il Comune non stia facendo tutto quello che potrebbe fare, anche attraverso la collaborazione con le associazioni del territorio. Insieme al gruppo Partito Democratico continueremo a monitorare la situazione e a portarla all’attenzione del Consiglio”.

Festività natalizie, Giunti: Capodanno ed eventi diffusi per valorizzare tutto il territorio”

Capodanno diffuso per rendere vitale l’intero centro storico, coinvolgimento di soggetti pubblici e associazioni per gli eventi e, oltre alle luminarie, alberi di Natale anche nelle periferie”. Così l’assessore al commercio e al turismo Vanna Giunti ha risposto all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico, Alessandro Masi, sulle festività natalizie 2024-2025 a Siena

“Il programma dettagliato delle festività natalizie – ha spiegato Giunti – è stato presentato nella conferenza stampa del 21 novembre in Sala delle Lupe e ampiamente riportato nelle testate locali, che qui non rileggerei. Per la realizzazione del programma sono coinvolti soggetti pubblici e associazioni locali che nello specifico sono: Fondazione Santa Maria della Scala; Fondazione Musei Senesi; licei artistico e musicale Enea Silvio Piccolomini; istituto Bettino Ricasoli; istituto San Bernardino da Siena; atletica leggera Uisp (per il ‘Trail delle Mura’); associazione ‘Crea e Dimostra’; Vigili del Fuoco (per l’evento della ‘Befana in piazza’); coro delle Contrade di Siena in accordo con il Magistrato delle Contrade; coordinamento Piccoli delle Contrade. I soggetti affidatari per la realizzazione di alcuni eventi o allestimenti vengono individuati attraverso apposita procedura pubblica sulla piattaforma regionale Start. Alcuni sono già stati individuati ed è stato fatto l’affidamento con apposito atto dirigenziale, già pubblicato all’albo con relativa spesa, altri sono in fase di conclusione del procedimento. La spesa complessiva potrà essere definita solo al termine di tutti i procedimenti di affidamento e al verbale della Commissione di vigilanza per il pubblico spettacolo per le ultime prescrizioni relative al Capodanno. In ogni caso, in relazione agli affidamenti già fatti evidenzio che la spesa complessiva per l’illuminazione, della città ma anche delle periferie, dove per la prima volta viene allestito un albero di Natale (e nel dettaglio nelle zone di Isola d’Arbia, Taverne d’Arbia, San Miniato, Acquacalda, Petriccio e Costalpino), è approssimativamente intorno a trecentomila euro, compreso allaccio e consumo, facendo altresì presente che quest’anno l’amministrazione si è fatta carico dell’illuminazione della Piazza del Campo, in modo da dare omogeneità a tutta la città insieme anche al suo luogo più iconico”.

“Per gli eventi del Capodanno – ha concluso Vanna Giunti – quest’anno diffuso, con l’obiettivo di rendere vitale l’intero centro storico e dare valore anche a quei luoghi di pregio che abitualmente vengono trascurati a causa dell’unica forte attrazione della Piazza del Campo, la spesa prevista si aggira intorno ai trecentomila euro. Mi preme rammentare a tale proposito l’intenzione del Sindaco e di tutta la Giunta Comunale che questa scelta ha permesso di stanziare risorse che sono state messe a disposizione di aziende e lavoro, a partire dalle criticità derivate dall’alluvione dello scorso ottobre”.

Il consigliere comunale Alessandro Masi (Pd) si è dichiarato “soddisfatto, anche per il segnale che viene dato nei confronti dei quartieri. Sono invece insoddisfatto rispetto ai tempi della programmazione e della comunicazione. La città ha l’ambizione e anche la necessità di realizzare eventi per le festività natalizie non solo per i cittadini, ma anche per i visitatori: serve dunque una programmazione migliore come avviene in altre realtà”.

Approvata una mozione sullo sviluppo delle aree di sosta per camper

Approvata, una mozione dei consiglieri Bernardo Maggiorelli, Maria Antonietta Campolo, Emanuela Anichini, Francesca Borghi, Monica Crociani, Marco Ballini, Pierluigi De Angelis, Alessia Pannone e Sarah Campani del gruppo Fratelli d’Italia in merito al “Progetto sviluppo aree sosta camper”. L’atto è stato votato all’unanimità dai diciassette consiglieri presenti.

Il documento impegna il Sindaco e la Giunta “ad attivarsi e porre in essere ogni strumento per realizzare un progetto di area sosta camper e partecipare al bando promosso dal Ministero, sulla base dei requisiti previsti”, oltre che “a procedere in ogni caso a individuare un’area ove realizzare una sosta camper attrezzata che costituirebbe una nuova fonte economica per tutto il tessuto economico e territoriale della città e del territorio”.

Nelle premesse del documento si legge che “il Governo Meloni ed il Ministero del Turismo hanno stanziato 33 milioni di euro per un bando destinato ai comuni, volto ad incentivare e sviluppare il turismo attraverso lo sviluppo delle aree di sosta. Si tratta di uno strumento che finalmente risponde alle esigenze più volte espresse da tutte le associazioni camperistiche e di pubblici servizi, che hanno spesso sottolineato le criticità rappresentate dalla scarsità di strutture, come le aree di sosta, nel nostro Paese, e di conseguenza nel nostro territorio, per garantire un’adeguata organizzazione del turismo itinerante”.

Nell’atto presentato dai consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia si ritiene che “il nostro Comune, attraverso il bando del Mitur, avrebbe la possibilità di valorizzare ulteriormente il turismo all’aria aperta, particolarmente connotativo della nostra identità territoriale” e che “la presenza di un’area di sosta attrezzata per i camper renderebbe molto più attrattiva la città e permetterebbe di essere attrattivi per un turismo qualificato”.

Sostenibilità economica Santa Maria, Fabio: “Costi e servizi mutati nel tempo, al lavoro per l’autonomia della Fondazione”

“Il rilancio del Santa Maria della Scala, come complesso museale, e come elemento fondante della nostra comunità credo che stia a cuore a tutti, in quest’aula e non solo, a prescindere dai colori politici”. Così il Sindaco Fabio ha risposto all’interrogazione del gruppo del Partito Democratico, in merito alla sostenibilità economica del Santa Maria della Scala.

“Va riconosciuta all’antico Spedale – ha spiegato il sindaco Fabio – un’identità tale e una storia che difficilmente è paragonabile ad altri poli culturali o musei. Il Santa Maria della Scala è cura e salvezza, e deve essere visto principalmente, come un patrimonio di tutta la comunità, un’occasione di crescita. Non è uno strumento per fare cassa, anche sei conti, inevitabilmente, devono tornare. Giusto parlare di economie ma senza snaturare il senso civico, etico e culturale che questo spazio rappresenta per noi senesi. Iniziamo a vederlo come punto di incontro, non più di scontro, credo debba passare da qui il vero cambiamento al quale tutti auspichiamo”.

In merito ai dati della bigliettazione degli ultimi dieci anni, oggetto dell’interrogazione il Sindaco ha aggiunto: “Alla luce di tutto ciò vorrei cominciare col dire che per quanto riguarda gli ultimi dieci anni è davvero difficile il confronto e l’analisi dei dati, legati alla bigliettazione e non solo. Questo a causa dei continui cambi di gestione e modalità riguardanti l’apertura, la bigliettazione e le relative spese. Nel 2014 i dati degli ingressi sono relativi ad una gestione dei servizi come da gara d’appalto corrispondente della quale risultava aggiudicatoria Opera Laboratori per complessivi 365.384, 20 euro (mandataria di un raggruppamento temporaneo d’impresa). Gli incassi venivano riversati al Comune di Siena. Si fa presente che è il 2013 l’anno del cambio al timone (esce coop Zelig, entra Opera Laboratori Fiorentini). Nel 2016 con la nuova gara d’appalto quinquennale (2016-2022) che prevedeva una gestione maggiormente “imprenditoriale” al soggetto aggiudicatario viene riconosciuto un rischio d’impresa, con un sistema premiante al raggiungimento di certi obiettivi (esempio sul numero d’ingressi, da qui l’idea del biglietto combinato Acropoli Pass). Con la gestione di Opera Laboratori si è raggiunto il numero di 81.385 ingressi, negli anni 2017, 2018 e 2019, con Opera gestore al 100 per cento, come citato nell’interrogazione, fu attivato il biglietto Acropoli Pass, ovvero sette tipologie di biglietti diversificate a seconda dell’offerta. In nessuna di questa era inclusa la gratuità per i residenti nel Comune di Siena. I numeri sono poi aumentati esponenzialmente, anche in virtù della corrispondente premialità prevista, 149mila circa nel 2017 , quasi 170 mila nel 2018 e 138mila nel 2019, ultimo anno intero pre Covid e di gestione Opera. Nell’anno 2019 la bigliettazione ha comportato 570mila euro di entrate”.

“Di tale incasso – ha proseguito Fabio – al Comune di Siena spettava il 18 per cento, così come di tutti gli altri servizi. Lasciando stare gli anni 2020 e 2021, in gran parte condizionati dalla chiusura del Covid e passando al 2022, quando dal 10 febbraio è iniziata la gestione Sigerico, si sono registrati, a partire dal 2022, 66.667 ingressi, 88.913 nel 2023 per un totale di 471.602 mila euro incassati dalla Fondazione Santa Maria. Per il 2024 i dati aggiornati al 31 ottobre 2024, hanno una previsione, per fine anno, di circa 90mila presenze. E’ evidente che la bigliettazione unica portasse ad un numero di presenze cospicuo, come è evidente che rispetto a quella gestione oggi il Comune non incassi niente in termini di percentuale. Il guadagno è totalmente a carico della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, oltre che di Sigerico, per la parte concessione, caffetteria e ostello”.

“Parlando del fabbisogno economico del Santa Maria nell’interrogazione – ha specificato Fabio – è riportato che negli atti deliberativi l’analisi del fabbisogno della Fondazione del Santa Maria della Scala prevedeva: per attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e personale dipendente: 1.700.000 euro su base annua per attività culturale, 700mila euro su base annua per gestione dei servizi e 750mila euro su base annua per la gestione della bigliettazione, sorveglianza etc..”

“Occorre ricordare – ha sottolineato il Sindaco Fabio – che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 37/2022 è stata approvato l’affidamento in concessione d’uso al Santa Maria della Scala alla Fondazione Antico Ospedale del Santa Maria della Scala e la relativa convenzione, che prevede a carico del Comune, tra le altre, la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i beni assegnati alla Fondazione.
Con deliberazione di Giunta Comunale n. 340 del 22/08/2022, avente a oggetto “Affidamento dei servizi culturali alla Fondazione Antico Ospedale del Santa Maria della Scala, è stato previsto un contributo da parte del Comune a favore della Fondazione pari a 350mila euro con la facoltà di poter prevedere eventualmente “un contributo aggiuntivo di € 250mila euro subordinato alla verifica della compatibilità finanziaria con le previsione del bilancio dell’anno a cui si riferisce”.

“Nell’allegato – ha concluso Fabio – alla citata deliberazione di Giunta, denominato “Progetto di sviluppo” a pagina 16, paragrafo 11, “Costi e Ricavi del Complesso Museale e le risorse della Fondazione” si prevede espressamente che “I costi inerenti il Complesso Museale del Santa Maria della Scala possono essere suddivisi in tre grandi categorie:
attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, utenze e personale dipendente (costi annui di circa 1 milione e 700mila euro), attività culturale (costo annuo di circa 700mila euro) e gestione dei servizi (costo annuo di circa 750mila euro). Il costo presumibile su base annua per il funzionamento del Complesso Santa Maria della Scala è oggi di euro 3 milioni e 200 mila circa.
Si consideri che all’interno della convenzione dei servizi si prevede che i costi inerenti l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, le utenze, il personale dipendente assegnato temporaneamente e il costo dell’affidatario (affidamento già disposto a favore di Sigerico Spa) continueranno ad essere sostenuti dal socio fondatore Comune di Siena”.

“A carico del Comune – ha voluto ribadire Fabio – è stato previsto un onere stimato di circa 2,5 milioni di euro, oltre al contributo ordinario annuale pari a 350mila euro eventualmente integrabile fino a un massimo di ulteriori 250mila euro. Il Comune nell’anno 2023 ha stanziato complessivamente risorse a favore della Fondazione pari a 3.900.000,00 euro e per l’anno 2024 pari a 4.389.327,39 euro. Questo credo che rappresenti la sostenibilità economica citata all’interno dell’interrogazione. Da considerare poi, parlando di spese e di costi, gli spazi fruibili e fruiti in aumento all’interno del Santa Maria, vedi Corticella e strada interna, con un relativo aumento dei costi e delle spese da considerare rispetto al passato. Il Comune è certamente presente e impegnato in prima linea, economicamente e non solo, per il futuro del Santa Maria. Ma per crescere spesso serve un cambio di passo, come per esempio il cambiamento dello Statuto. Il processo è ancora lungo. L’obiettivo è quello di trovare chi potrà contribuire alla stabilità economica della Fondazione. Necessariamente siamo costretti ad affrontare con coraggio alcune sfide e scommesse che si presentano alla città come un vero e proprio cambiamento culturale e generazionale. Mi domando, Siena è pronta a tutto ciò? Io credo di sì”.

La consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha così replicato: “Una vicenda certamente complicata, la ringrazio Sindaco dei dati e dell’accuratezza della risposta, sono meno soddisfatta dell’impasse in cui ci troviamo adesso. Vorrei ricordare che circa un anno fa chiedevo come mai non era stata richiesta una relazione di fine mandato al cda uscente, forse gli elementi per riflettere sarebbero stati più completi per il nuovo consiglio di amministrazione . Non avere avuto la relazione di fine mandato di fronte a tutte le dimissioni e ai cambiamenti intercorsi ha portato alla mancanza di elementi opportuni per lavorare concretamente da subito. Un anno fa lei già ci disse che dovevano essere ridefinite le regole, oggi ci dice che il Ministero entrerà nella Fondazione ma ancora mancano le linee guida, dunque resta centrale il problema dell’impasse. Quando parla delle somme dedicate al bilancio vorrei specificare che una cosa sono le spese strutturali, un’altra quelle destinate ad attività e funzionamento, e lì che vedo la sofferenza finanziaria più evidente. Quanto ai dati sulla bigliettazione ritengo che vadano studiati con cura, riflettendo anche sul fatto che il picco positivo del 2017-18 fu determinato anche dall’ultima grande mostra quella su Ambrogio Lorenzetti. Ed è evidente anche il peso dell’Acropoli pass, abolito irresponsabilmente dalla giunta De Mossi, con chiaro danno per gli ingressi al museo. É vero poi che il Santa Maria non nasce per produrre reddito ma deve comunque vivere bene, dunque ritengo che mentre si attende che risolvano i ritardi sulle regole e sui soci si debbano convogliare più risorse sulle attività. Meno passerelle e red carpet e più impegno su ciò che rimane, che produce la crescita, per le generazioni future, per aiutare la città in questo momento di forte crisi che purtroppo ci sta investendo ed è sotto gli occhi di tutti”.

Countdown ai semafori, Tucci: Sistemi molto utili per la sicurezza della circolazione”

L’installazione dei sistemi di countdown (conto alla rovescia) semaforico è stata oggetto di un’interrogazione da parte della consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile. La risposta è arrivata da parte dell’assessore alla mobilità e alla Polizia Municipale, Enrico Tucci.

“L’amministrazione – ha spiegato l’assessore – non è contraria all’istallazione di countdown ai semafori: semplicemente la normativa attualmente non la consente nel passaggio dal verde al giallo, come ho ribadito recentemente. L’installazione dei countdown è normata dal decreto numero 265 del 2022 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, che stabilisce delle precise regole di installazione vietandone un utilizzo indiscriminato: in particolare, non è mai consentita l’installazione in abbinamento con le lanterne veicolari normali di luce verde e non è consentita in abbinamento con le lanterne veicolari normali di luce rossa in intersezioni dotate di attraversamenti pedonali. L’amministrazione ha considerato i countdown degli strumenti molto utili per la sicurezza della circolazione soprattutto pedonale, provvedendo, nel 2022, in occasione degli interventi in materia di efficientamento energetico e mobilità sostenibile finanziati con il contributo dell’anno 2021, a una prima loro installazione sugli impianti semaforici della città, in abbinamento alle lanterne pedonali oltre che in corrispondenza del senso unico alternato di Via Mattioli. A completamento di quanto già iniziato, nell’anno 2023 sono stati installati countdown veicolari in abbinamento al giallo nei rami delle intersezioni dotate di sistemi di rilevamento delle infrazioni di passaggio con il semaforo rosso, così come previsto dal decreto ministeriale numero 265 del 2022”.

“Pertanto – ha evidenziato Tucci – allo stato attuale risultano installati countdown pedonali a tutte le intersezioni semaforizzate dotate di attraversamenti pedonali ovvero Sauro-Ricasoli, Mazzini-Beccafumi-Memmi, Cavour-Vicobello, Piccolimini-Gigli; non furono installati all’intersezione Battisti-Ricasoli-Lamarmora-Pescaia a causa della previsione della rotatoria. Sono inoltre installati i countdown veicolari in abbinamento al giallo nei rami dotati di sistemi di rilevamento delle infrazioni di passaggio con il semaforo rosso: all’intersezione Battisti-Ricasoli-Lamarmora-Pescaia sui rami Pescaia in ingresso alla città, Ricasoli in uscita dalla città; all’intersezione Mazzini-Beccafumi-Memmi sui rami Mazzini direzione centro e Mazzini direzione stazione; all’intersezione Cavour-Vicobello sui rami Cavour direzione Firenze e direzione centro; all’intersezione Vittorio Emanuele-Don Minzoni-Montluc-Porta Camollia sui rami Don Minzoni direzione Montluc, Don Minzoni direzione Vittorio Emanuele e Montluc; all’intersezione Vittorio Emanuele-Ricasoli-Piazza Amendola sui rami Vittorio Emanuele in ingresso città, Vittorio Emanuele in uscita e Ricasoli; non sono stati installati all’intersezione Cassia-Massetana per difficoltà di realizzazione che sono in corso di verifica”.

“Per quanto riguarda gli importi incassati da sanzioni relative ai sistemi Telelaser, T-Red e Tutor – ha concluso l’assessore Tucci – gli importi accertati nel 2023 dalla Polizia Municipale sono i seguenti: 1.811.637.000 euro a fronte di 23.500 violazioni per superamento limiti di velocità articolo 142 del Codice della Strada (Tutor), 2.051.460.000 euro a fronte di 11.883 violazioni per passaggi con semaforo rosso articolo 146 del Codice della Strada (T-Red), mentre nel 2023 L’amministrazione non si era ancora dotata del Telelaser. Ricordo che le somme derivanti dai proventi degli accertamenti delle violazioni sono destinati alla manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e al potenziamento delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, comprese le spese relative al personale, come da certificazione inviata al Ministero dell’Interno il 29 maggio 2024 contenente gli incassi dell’anno 2023 delle sanzioni al Codice della Strada e la spesa sostenuta dal Comune con queste somme, con il dettaglio dei capitoli di spesa”.

La consigliera Monica Casciaro del gruppo Siena Sostenibile si è dichiarata “insoddisfatta: a quanto apprendo, l’amministrazione non è del tutto contraria all’installazione del countdown semaforico, ma sarebbe una normativa ad impedirlo. Mi avvalgo della facoltà di controllare la normativa nel dettaglio per capire come mai in alcune città come Bologna siano stati installati questi dispositivi Ringrazio comunque l’assessore per le cifre relative alle sanzioni e alle violazioni che ha fornito”.

Cimiteri comunali, l’assessore ai lavori pubblici Bianchini: Organizzazione delle sepolture monitorata ed efficace”

“La gestione delle turnazioni nei cimiteri comunali di Siena viene monitorata e regolata secondo le disposizioni, garantendo così un’efficace organizzazione delle sepolture”. Così l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Siena, Massimo Bianchini ha risposto  all’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico relativa alla disponibilità dei posti per inumazione nei cimiteri comunali.

“Nonostante la pressione sulla disponibilità di posti – ha spiegato Bianchini – il cimitero di Casciano alle Masse dispone ancora di alcuni spazi per inumazione. Ci sono infatti alcuni posti da liberare, seppure in numero esiguo stante la richiesta e la dimensione del cimitero. La comunicazione delle scadenze è invece assicurata ai cittadini mediante affissioni nei vari cimiteri, che riportano l’elenco nominativo delle sepolture in scadenza, consentendo a tutti di avere informazioni aggiornate”.

“La situazione attuale delle disponibilità di posti per inumazione nei vari cimiteri della città – ha proseguito l’assessore – è la seguente: il cimitero di Casciano alle Masse conta tre posti per inumazione, con quindici posti aggiuntivi previsti in scadenza entro la fine del 2025, e un posto disponibile per resti mortali o ceneri con ulteriori tre posti in scadenza. A Sant’Andrea a Montecchio sono presenti ventuno posti per inumazione, mentre entro il 2025 ne saranno disponibili altri trentasei; tuttavia, per resti mortali e ceneri non vi sono attualmente posti disponibili. Il cimitero di Monastero offre al momento sedici posti liberi per inumazione, con altre quarantuno sepolture in scadenza e settantacinque riservate alle suore; non vi è disponibilità di spazi per resti mortali o ceneri. A Monteliscai sono presenti quattro posti liberi e quattordici in scadenza, senza spazi disponibili per resti mortali o ceneri. Nel cimitero di Pieve a Bozzone vi sono quattordici posti disponibili e altri quindici in scadenza, con tre posti per resti mortali o ceneri. Il cimitero di Presciano dispone di dieci posti liberi e sedici in scadenza, ma non vi sono spazi per resti mortali o ceneri. A Santa Regina sono presenti venti posti liberi per inumazione e quattordici in scadenza, con un solo posto per resti mortali o ceneri. Il cimitero di Terrensano conta tredici posti disponibili e quattro in scadenza per inumazione, con sei posti per resti mortali o ceneri. Il cimitero delle Tolfe non ha attualmente posti liberi né per inumazione né per resti mortali o ceneri. A Val di Pugna sono disponibili otto posti per inumazione, mentre sedici sono previsti in scadenza, ma non vi sono posti per resti mortali o ceneri. Nel cimitero delle Valli risultano otto posti in scadenza per inumazione, mentre non vi sono spazi per resti mortali o ceneri. Il cimitero di Vico d’Arbia dispone di dieci posti liberi per inumazione e quindici in scadenza, con dodici posti per resti mortali o ceneri. All’Osservanza vi è attualmente un posto libero per inumazione e sei in scadenza, mentre non vi sono spazi per resti mortali o ceneri. Il cimitero di Volte Alte conta nove posti liberi e tre in scadenza per inumazione, senza disponibilità per resti mortali o ceneri. A Vignano sono presenti cinque posti liberi e tre in scadenza per inumazione, ma non vi sono spazi per resti mortali o ceneri. Infine, il cimitero di Marciano dispone di tre posti per inumazione e sette in scadenza, senza disponibilità per resti mortali o ceneri”.

Il consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico si è dichiarato “soddisfatto, perché la risposta ha colto lo spirito dell’interrogazione, cioè quello di provare a condividere la necessità di una migliore comunicazione di questi dati, particolarmente sensibili per la condizione in cui si trova l’utenza quando si trova a doverli richiedere. Anche per un sentimento di pietas, questa è una di quelle cose che fa comunità, perché le sepolture sono un servizio molto delicato del Comune. La seconda considerazione invece è quella relativa ai dati che ha fornito l’assessore: l’impressione è che non ci siano molti spazi disponibili per le inumazioni nei cimiteri comunali, e quindi è lecito interrogarsi sul rapporto tra spazio disponibile e modalità di sepoltura. Anche questo è un tema che deve essere affrontato dall’amministrazione: quello che conta è che sia compreso il rapporto fra le necessità nei confronti della comunità, la pietas a cui prima ho accennato, e il consumo del territorio”.

Fabbisogno di personale, Tucci: “Possibilità di nuove assunzioni e riqualificazioni nel triennio 2024-2026”

La programmazione occupazionale del triennio 2024-2026 del Comune di Siena, definita nel mese di settembre, torna a prevedere la possibilità di procedere a nuove assunzioni e a riqualificazioni del personale già in organico”. Così l’assessore al personale del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all’interrogazione della consigliera del gruppo Partito Democratico, Giulia Mazzarelli, in merito alla necessità di integrare il piano triennale di fabbisogno del personale per il prossimo triennio.

“Questa opportunità – ha spiegato Tucci – deriva dai risultati del bilancio consuntivo 2023, approvato da questo Consiglio Comunale lo scorso aprile, che ha certificato il corretto equilibrio tra le entrate correnti e la spesa per il personale per lo stesso esercizio. Questi due parametri, stabiliti dal precedente Governo, determinano la possibilità e la misura economica delle assunzioni. Dall’inizio del nostro mandato, abbiamo lavorato per gestire queste variabili non solo con l’obiettivo di mantenere la virtuosità del bilancio comunale, ma anche per ripristinare la capacità del Comune di effettuare nuove assunzioni. A questo proposito, rivendico il merito per il Sindaco e per tutta la Giunta, nonché per il personale preposto, di aver conseguito questo importante obiettivo in tempi di innegabili ristrettezze finanziarie per gli enti locali”.

“La programmazione approvata dalla Giunta – ha proseguito l’assessore – pur rispettando i vincoli economico-finanziari ex lege, non è riuscita a coprire completamente tutte le necessità degli uffici. Abbiamo dovuto necessariamente concentrarci su alcuni settori strategici, centrali nelle linee di mandato approvate dai cittadini senesi con il loro voto. Questi includono, tra l’altro, un significativo potenziamento della Polizia Municipale, degli uffici tecnici, sia per l’urbanistica che per i lavori pubblici e le manutenzioni, del personale educativo delle nostre scuole, e degli uffici dedicati alle attività culturali. Questo è stato possibile sia attraverso assunzioni esterne sia tramite la riqualificazione dei dipendenti”.

Riguardo alla questione sull’organico degli operai addetti alla manutenzione stradale, viaria, degli spazi verdi e delle strutture pubbliche, Tucci ha spiegato che “nonostante il numero di operai in forza al Comune di Siena risulti in realtà maggiore rispetto a quello dei capoluoghi di provincia limitrofi, all’interno dell’amministrazione è in corso una seria riflessione sulla opportunità di re-internalizzare alcuni servizi attualmente affidati all’esterno per conseguire, con la dovuta dotazione di personale, maggiore rapidità di intervento a costi uguali o, se possibile, minori”.

“Ricordo inoltre – ha aggiunto l’assessore – che è attualmente in fase di aggiudicazione una gara per la manutenzione del verde nel Comune di Siena, di importo consistente, che dimostra il nostro impegno a migliorare la cura del territorio. Si ritiene infatti, fondamentale assicurare una manutenzione efficiente e tempestiva, per garantire la sicurezza e la qualità della vita dei nostri cittadini. Infine desidero sottolineare che, nella predisposizione della programmazione occupazionale, l’amministrazione valuta costantemente costi, benefici, sviluppi e necessità, conducendo continue analisi e confronti anche con realtà limitrofe o similari. La programmazione occupazionale è infatti uno strumento dinamico, sempre in corso di approfondimento e, nel rispetto dei limiti di spesa consentiti e della normativa, si ritiene che il Piao ed il piano triennale del fabbisogno del personale debbano affrontare compiutamente le esigenze e le criticità che di volta in volta emergono”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (Partito Democratico) ha detto che “l’interrogazione ha un intento propositivo, che pone una riflessione su un tema che mi fa piacere che questa amministrazione abbia già preso in considerazione. Credo che sia necessario fare tale riflessione perché negli anni sono stati appaltati moti servizi: per ognuno di questi va fatta un’analisi per comprendere l’entità del risparmio e capire quanto questi servizi appaltati abbiano inciso nella qualità del servizio erogato. I servizi in appalto presentano per loro natura alcune criticità, questo perché si utilizzano come criteri la migliore offerta economica e il principio della rotazione, per non favorire giustamente sempre le stesse ditte. L’aspetto negativo è che manca la continuità operativa, ovvero la capacità di conoscere la città e acquisire l’esperienza da cucire sulle caratteristiche e specificità della città stessaUn problema che certamente si evidenzia meno con gli operai del Comune, che riescono ad affrontare meglio eventuali problematiche, proprio in virtù di una più profonda conoscenza della città. Invito dunque l’assessore a una ulteriore riflessione, in particolare sul piano del verde e sulle relative gare di appalto, problema sottolineato varie volte anche da altri gruppi della minoranza”.

Consigli di Area, Fabio: Valutazione per raggiungere la più ampia partecipazione dei cittadini”

“È intenzione della Commissione consiliare permanente Decentramento politico-amministrativo intraprendere un percorso di ulteriore e più approfondito esame dei contenuti regolamentari, al fine di produrre eventuali modifiche e integrazioni al testo vigente, che consentano di giungere all’effettiva costituzione dei Consigli di Area e alla loro piena e attesa funzionalità”. Con queste parole il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto, durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all’interrogazione della consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico in merito ai Consigli di Area.

“Varie modifiche normative che si sono succedute nel corso del tempo – ha spiegato il Sindaco – hanno portato la precedente amministrazione ad adottare, approvandolo, uno specifico regolamento nella seduta di consiglio comunale del 15 febbraio 2023. Nel rispetto e sulla base di quanto disposto dall’articolo 7 del suddetto regolamento, l’attuale amministrazione in data 21 dicembre 2023 ha emesso un apposito bando pubblico per l’individuazione di due componenti per ciascun Consiglio di Area, che sarebbero andati a sommarsi ai sei componenti indicati dai gruppi di maggioranza e ai quattro componenti indicati dai gruppi di minoranza, in modo da costituire il quorum previsto per ogni singolo Consiglio di Area. Il bando prevedeva in particolare che il termine ultimo per la presentazione delle candidature cadesse il giorno 22 gennaio 2024 alle ore 12; tenuto conto delle esigue candidature spontanee presentate entro questa data, il Comune aveva prorogato il termine al 24 febbraio 2024, al fine di favorire una più ampia partecipazione dei cittadini. Sono pervenute in totale quarantadue domande riferite alle cinque aree. Dall’analisi delle candidature è emerso, in particolare, che in una di queste aree (la numero due) non sono pervenute candidature da parte di donne per l’iscrizione all’albo”.

“La situazione così creatasi – ha evidenziato Fabio –, oltre a ulteriori dubbi interpretativi e operativi circa le modalità di nomina dei componenti, ha posto l’amministrazione nella condizione di disporre una sospensione circa il processo intrapreso per la costituzione dei Consigli di Area, resasi necessaria per affrontare ulteriori valutazioni attraverso anche una fase di eventuale rilettura generale del regolamento, che consenta di raggiungere realmente la più ampia partecipazione dei cittadini e la costituzione nel loro ‘plenum’ degli stessi consigli, al contempo rappresentativi della propria area di riferimento e nel rispetto del principio della parità di genere”.

“Per questi motivi – ha concluso il Sindaco Fabio – è intenzione della Commissione consiliare permanente Decentramento politico-amministrativo intraprendere un percorso di ulteriore e più approfondito esame dei contenuti regolamentari, al fine di produrre eventuali modifiche e integrazioni al testo vigente, che consentano di giungere all’effettiva costituzione dei Consigli di Area e alla loro piena e attesa funzionalità”.

La consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico ha detto: “sono nella Commissione Decentramento e il residente non ci ha comunicato alcuna sospensione della questione evidenziata da un anno a questa parte. Non sono una fautrice dei Consigli di Area, ma, pur misera, è l’unica forma di partecipazione sul territorio. Non si possono aspettare le interrogazioni in Consiglio Comunale per fare questo tipo di comunicazioni: da gennaio scorso la Commissione non si riunisce, ci vuole più attenzione da parte della maggioranza”.

 
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