L'emozione dei ragazzi che hanno partecipato ad una visita guidata attraverso i tesori della "Casa degli Italiani" raccontata da una di loro
SIENA. Mercoledì, 13 novembre, le classi II RIM, IV RIM, IV AFM e V CAT dell’Istituto Tecnico Bandini di Siena, hanno avuto la possibilità di visitare una delle sedi più prestigiose delle istituzioni nazionali: il Palazzo del Quirinale, a Roma, sede del Presidente della Repubblica Italiana dal 1946.
La visita guidata all’interno di una parte del palazzo – che è per estensione il sesto al mondo – è stata spunto per numerose “scoperte” e riflessioni da parte dei ragazzi.
La “Casa degli Italiani” – così è più volte stato definito il Quirinale – è uno scrigno di tesori artistici e storici straordinari: dai resti archeologici di antiche domus romane alle opere d’arte contemporanee, entrate a far parte della collezione del Quirinale nel 2019 per volontà dell’attuale Presidente Sergio Mattarella.
Fin dai primi passi all’interno del Palazzo si viene assaliti dalla bellezza e dalla magnificenza.
Il cortile d’onore, sormontato dal simbolo del palazzo, la torretta con l’orologio e le tre bandiere – italiana, dell’Unione Europea e del Presidente della Repubblica, che viene issata solo in presenza di Mattarella al Quirinale – accoglie i visitatori con il suo perimetro caratterizzato da un quadriportico e con la prima installazione contemporanea ad opera di Arnaldo Pomodoro, “Disco in forma di rosa del deserto”.
Seguono le stanze dei Papi, primi proprietari del Palazzo dal 1587 al 1870, con una “pausa napoleonica” dal 1805 al 1814. Con l’annessione di Roma al Regno d’Italia il Quirinale è diventato sede dei Savoia e di loro restano, tra le altre cose, le “stanze dei Re”. Infine, dai Re si passa alla storia della Repubblica, con lo studio di rappresentanza del Presidente Mattarella.
Ogni ambiente, ogni sala conserva il passaggio della storia d’Italia. Una storia ricca, variegata, fatta di impero, di papato, di regni stranieri e di straordinari ospiti che hanno lasciato la loro impronta indelebile.
Il segno distintivo resta, al di là della bellezza del salone dei Corazzieri, della Cappella Paolina o del Salone delle Feste, il genio italiano. Dagli arazzi seicenteschi ai mastodontici lampadari in vetro di Murano, dai soffitti affrescati alle ceramiche provenienti da tutto il territorio nazionale, dalla mobilia di valore inestimabile agli orologi ed ai tappeti in varia fattura e di varia epoca: tutto esprime l’eleganza e la raffinatezza dello spirito italiano, il made in Italy, ciò che ci rende famosi in tutto il mondo.
Sebbene la nostra storia non abbia parlato una sola lingua per secoli dopo la caduta dell’Impero romano; sebbene il Bel Paese sia stato terra di conquista e purtroppo anche vittima di depredazione, a visitare il Quirinale sorge il dubbio che il popolo italiano fosse già unito prima ancora che lo fosse l’Italia. Unito nella sua genialità e nella sua sensibilità artistica, nella sua capacità di assorbire altre culture facendole proprie. Quasi che queste caratteristiche siano impresse nel nostro DNA.
Oltre alla cultura artistica e architettonica il Quirinale dovrebbe essere una tappa obbligata per ogni italiano anche perché conserva una delle quattro copie originali della nostra Carta Costituzionale, uno dei documenti più illuminati del mondo civile, troppo spesso dimenticata, ignorata e, peggio ancora, sconosciuta ai più.
Angelica Lucia Ghinelli
Studentessa II RIM