Senza l'indagine della Consob, sarebbero rimasti segreti?
di Red
SIENA. Nel dopo borsa di mercoledì, con un comunicato banca MPS ha ammesso che “Effettivamente c’erano dei costi del 2011 non computati in bilancio, ma sono stati già contabilizzati nella relazione intermedia di gestione sotto la voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione”. La nota si riferisce alla vicenda dei costi di competenza del personale di Rocca Salimbeni non contabilizzati nel 2011, oggetto di verifiche sia da parte della stessa banca sia della Consob, che nella stessa serata di ieri è arrivata alle medesime conclusioni.
Nella relazione semestrale si legge, come riferisce MF-Dow Jones, “che gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione, “si attestano a -128 mln (erano 108 mln al 30/6/2011). Al suo interno l’aggregato risulta composto da circa 61 mln di accantonamenti al fondo rischi ed oneri dei quali circa 43 mln riferiti al 2* trimestre 2012 riconducibili soprattutto ad appostazioni per cause legali/revocatorie e ad accantonamenti per oneri contrattuali. Gli altri oneri/proventi di gestione sono risultati pari a -66,6 mln, in crescita rispetto al trimestre precedente (+57 mln circa) per effetto di sopravvenienze passive. In particolare, nel corso del semestre, sono state completate le attivita’ di controllo e riscontro dei disallineamenti tra le risultanze gestionali e quelle amministrativo-contabili con riguardo alla gestione amministrativa del personale; la sistemazione delle relative partite ha comportato la registrazione di sopravvenienze passive per 39,7 mln, al netto di utilizzi di fondi per rischi ed oneri per 51,4 mln (91,1 mln al lordo di tali utilizzi)”.
In città è scattata nel frattempo la caccia ai responsabili della “dimenticanza”, collegandola anche alla lista dei 100 dirigenti che, secondo i programmi del Tandem, dovranno quanto prima lasciare il lavoro, nel quadro della riduzione dei costi del personale. Risulta anche che la Consob non abbia ancora finito di esaminare un altro dossier: quello relativo al rally sul titolo avvenuto a fine agosto, dopo le famose dichiarazioni del presidente Alessandro Profumo, relative a una possibile successiva riduzione della quota della Fondazione (piuttosto ovvie, visto l’indebitamento, non tali da far muovere improvvisamente la speculazione). Secondo il presidente di MPS, la Fondazione “non può avere tutti i suoi beni investiti nel singolo asset della banca. Questo significherà nel tempo ridurre la sua quota di partecipazione in modo ulteriore. Si tratta di un percorso complesso da seguire con grande comprensione e attenzione”. Quando lo diceva una legge hanno fatto spallucce, ora che lo dice Profumo tutti a scoprire la luna!