Santa Messa solenne domani alle 18 presieduta dall'arcivescovo cardinale Lojudice
SIENA. Domani, lunedì 18 novembre 2024, viene festeggiata una data importante per la nostra diocesi: la dedicazione della Cattedrale, intitolata a Maria Santissima assunta in cielo. Sono passati 845 anni dalla dedicatio. Era, infatti, il 18 novembre dell’anno 1179 quando, come si tramanda, avvenne la sua consacrazione per opera del papa senese Rolando Bandinelli, salito al soglio della chiesa di Roma con il nome di Alessandro III, il cui stendardo pontificio viene collocato nel presbiterio proprio in questo giorno.
Se vi sono alcuni dubbi sull’anno della consacrazione, sulla presenza stessa del Papa, esiste la certezza, tuttavia, del giorno e del mese, come si deduce dal calendario liturgico dell’Ordo Officiorum Ecclesiae, dove sono descritte le celebrazioni che la chiesa senese teneva, ogni anno, il giorno 18 del mese di novembre.
La Cattedrale, come tutte le chiese, rappresenta un importante punto di riunione della cristianità: è la testimonianza di amore vicendevole, la presenza significativa della vita di fede nel luogo dove l’annuncio del Vangelo ci chiama ad intraprendere uno stile di vita fondato sull’amore, sulla carità.
Oltre alla magnifica costruzione, formata da tante bellissime pietre, la preziosità del tempio è costituita dalle pietre vive, i fedeli della comunità diocesana, che qui si uniscono in preghiera, assemblea vivente, segno indelebile di una moltitudine in cammino verso la Verità. E fa memoria della propria identità religiosa e civica.
In Duomo, infatti, si reca il 16 agosto il popolo della contrada festante per la vittoria della carriera del Palio, qui si ripetono le più belle ed antiche tradizioni, dall’offerta dei ceri e dei censi del 14 agosto, all’ottavario in Albis, particolarmente curato dalle Compagnie laicali, alla solenne Messa di Sant’Ansano, patrono della città, presieduta dall’arcivescovo e concelebrata dai correttori delle 17 contrade, il 1°dicembre, giorno di inizio dell’anno contradaiolo. Tradizioni religiose e civiche, tanto care alla popolazione che Siena, civitas Virginis, è riuscita a custodire e conservare.