Appuntamento per riflettere sul ruolo dell’interdisciplinarità nella ricerca scientifica. Saranno anticipati i risultati di un’indagine condotta sui ricercatori delle aree di scienze umane e sociali
SIENA. Si intitola “Le sfide della interdisciplinarità. Insegnare e praticare l’interdisciplinarità in Italia e in Europa” il seminario che l’Università di Siena, con il patrocinio della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, terrà mercoledì 20 novembre nella sede CRUI di Piazza Rondanini a Roma. L’incontro mira a presentare i risultati finali del progetto di eccellenza 2018-2022 del Dipartimento di scienze sociali, politiche e cognitive (DISPOC) dell’Ateneo senese, diretto dalla professoressa Cristina Capineri, che è quello più multidisciplinare con oltre 25 settori scientifico-disciplinari in 5 diverse aree CUN.
Il convegno, che potrà essere seguito anche in diretta streaming su https://shorturl.at/FkFII, sarà aperto alle ore 10:00 dalla Presidente della CRUI, Giovanna Iannantuoni, cui seguirà la relazione introduttiva del professor Pierangelo Isernia, docente del DISPOC e delegato al progetto di eccellenza. In questo ambito saranno anticipati alcuni dei risultati di un’indagine sulle pratiche della interdisciplinarità condotta su tutti i ricercatori delle aree di scienze umane e sociali.
Alle ore 11 si terrà la tavola rotonda sul tema della interdisciplinarità, moderata dal Rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra. Interverranno Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR; Consuelo Corradi, Consigliera CUN; Massimiliano Esposito, Head of Unit at Directorate-General Research and Innovation della Commissione Europea; Marcella Gargano, Dirigente della Direzione Generale delle Istituzioni della Formazione Superiore – Ministero dell’Università e della Ricerca; Giovanna Iannantuoni, Presidente CRUI; Beatrice Nicolini, Presidente GEV Area 14; Giovanni Sartor, Membro del Consiglio scientifico dell’ERC; Antonio Felice Uricchio, Presidente dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR).
Il seminario vuole promuovere una riflessione sul ruolo che l’interdisciplinarità ha nella ricerca scientifica, in particolare in Italia, ma aperta a contributi europei e internazionali.
“L’interdisciplinarità – spiega il professor Pierangelo Isernia, ordinario di Scienza politica all’Università di Siena – occupa una posizione ambivalente nel quadro della formazione e della ricerca universitaria del nostro paese. Da un lato, tutte le istituzioni pubbliche che finanziano la ricerca in Italia e in Europa fanno, spesso esplicitamente ed enfaticamente, riferimento all’esigenza che la ricerca prodotta sia di natura interdisciplinare. Dall’altro lato, non molto di sistematico è fatto per promuovere una formazione interdisciplinare e ancor meno, per favorire l’interdisciplinarità nel percorso di carriera dei ricercatori. Il risultato è che, in Italia come spesso anche in Europa, l’interdisciplinarità finisce per essere uno slogan privo di contenuto concreto, un generico riferimento all’esigenza di collaborazione tra discipline diverse, in forme di ricerca più classicamente multidisciplinari, ben lontane dalle esigenze e dagli standard della ricerca interdisciplinare e transdisciplinare”.