Il Pd chiede un atto di responsabilità al governo su una "legge demagogica"
“Le difficoltà del consiglio regionale – continua Biagianti – che non ha trovato un accordo per presentare una proposta unitaria al Governo sul progetto di riordino delle Province è frutto di una legge che, invece di combattere particolarismi e conservatorismi, li ha amplificati ed esasperati. Considero grave, inoltre, che il Governo tecnico sia intervenuto su enti eletti dal popolo, annunciando scioglimenti anticipati che mettono in discussione principi democratici fondementali. L’annuncio del commissariamento delle amministrazioni provinciali per la gestione dell’accorpamento sarebbe un atto molto grave, che nulla ha a che vedere né con il percorso di riorganizzazione dello Stato né con ‘resistenze localistiche’ di cui ha parlato il ministro Patroni Griffi. Un atto ancora più grave se a compierlo fosse il Governo, che si attribuirebbe il diritto di sciogliere amministrazioni elette dai cittadini”.
“Il Pd – continua Biagianti – è sempre stato disponibile a lavorare per una riorganizzazione dell’assetto istituzionale del Paese, che andasse nella direzione dell’efficienza, del risparmio e della tutela delle peculiarità dei territori. Purtroppo il Governo è andato avanti per la sua strada, ridisegnando grossolanamente la mappa delle province e cavalcando un’ondata populistica che ha indicato le amministrazioni provinciali come enti inutili e da sopprimere. Una posizione demagogica rafforzata anche dalle incertezze e dalle divisioni della politica. La Provincia di Siena, inoltre, è tra le amministrazioni più virtuose ed è ingiusto che debba essere vittima di tagli che dovrebbero essere fatti, ma nel merito e non in maniera lineare. Il Pd senese sta facendo la propria parte e, nonostante i margini di intervento siano sempre più stretti, lotterà fino in fondo per tutelare il nostro territorio e per mantenere Siena capoluogo, uno ‘status’ di cui rivendichiamo pieno diritto. Dopo la battaglia in Regione, di cui riconosciamo l’impegno ai consiglieri senesi, ora chiediamo al Governo un atto di responsabilità che sappia, almeno in parte, porre un limite alla deriva demagogica che questa legge ha preso”.