Valentini elenca gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere
di Augusto Mattioli
SIENA. Dal primo ottobre scorso il debito finanziario del comune di Siena (formatosi soprattutto nel periodo tra il 1999 e il 2010), è sceso a 98,6 milioni sotto la soglia psicologica dei 100. Un debito derivante dai Boc (buoni ordinari comunali) e mutui. Era da un decennio che non accadeva. Il dato è stato reso noto dal sindaco Bruno Valentini, nel corso di una conferenza stampa convocata nell’inconsueto orario delle 13,30 ma con l’aggiunta del solito quarto d’ora accademico: il che ha provocato malumori forti dei giornalisti che rivendicano un maggiore rispetto per il loro lavoro e il loro tempi di vita.
Argomento della conferenza stampa le linee generali del bilancio del 2013 che andrà alla discussione e all’approvazione del consiglio comunale il prossimo 26 novembre. Un bilancio che risente della difficile situazione economica generale, a cui si aggiunge quella tutta senese causata dalla crisi finanziaria della Fondazione Mps, le cui prospettive non sembrano essere tranquillizzanti come sottolinea una fonte interna. Negli anni delle vacche grasse la fondazione era un vero e proprio bancomat (parola che usava spesso anche l’ex presidente Mancini lamentandosene ma senza trarre le conseguenze come lasciare il suo incarico), per vari enti, Comune compreso. Denaro aggiuntivo che ha praticamente drogato l’economia locale. Sul debito finanziario il sindaco ha detto che “ora è compito nostro in tutte le forme che ci sono consentite, a partire dal piano di alienazioni del patrimonio comunale che abbiamo pianificato e che ci consente di prevedere, in entrata, almeno 13 milioni di euro, di cui 4 già ottenuti, che potrebbero diventare addirittura 20 nella situazione ottimale, per ridare ulteriore elasticità e margine di manovra ai prossimi bilanci”.
Valentini ha elencato una serie di obiettivi raggiunto dall’amministrazione nonostante le difficoltà. La spesa sociale del 2012 è stata confermata, sono stati mantenuti per il presente anno scolastico gli asili nido convenzionati, ci sarà la stagione teatrale, sono stati finanziate le attività di Siena Jazz e l’istituto Rinaldo Franci. Viene mantenuta la soglia di esenzione Irpef a 12mila euro senza scendere a 8mila euro. Previsti finanziamenti per le infrastrutture con il completamento della strada di Renaccio, del contratto di quartiere San Miniato e con interventi sulla sicurezza del Santa Maria della Scala per la piena fruizione delle parti già recuperate. Da segnalare come gli investimenti a Siena siano calati già nel 2011 sotto la media regionale a causa della crisi generale e di quella locale. Tra il 2004 e il 2007 Siena capeggiava la classifica dei capoluoghi toscani. Un bel passo indietro.
SIENA. Dal primo ottobre scorso il debito finanziario del comune di Siena (formatosi soprattutto nel periodo tra il 1999 e il 2010), è sceso a 98,6 milioni sotto la soglia psicologica dei 100. Un debito derivante dai Boc (buoni ordinari comunali) e mutui. Era da un decennio che non accadeva. Il dato è stato reso noto dal sindaco Bruno Valentini, nel corso di una conferenza stampa convocata nell’inconsueto orario delle 13,30 ma con l’aggiunta del solito quarto d’ora accademico: il che ha provocato malumori forti dei giornalisti che rivendicano un maggiore rispetto per il loro lavoro e il loro tempi di vita.
Argomento della conferenza stampa le linee generali del bilancio del 2013 che andrà alla discussione e all’approvazione del consiglio comunale il prossimo 26 novembre. Un bilancio che risente della difficile situazione economica generale, a cui si aggiunge quella tutta senese causata dalla crisi finanziaria della Fondazione Mps, le cui prospettive non sembrano essere tranquillizzanti come sottolinea una fonte interna. Negli anni delle vacche grasse la fondazione era un vero e proprio bancomat (parola che usava spesso anche l’ex presidente Mancini lamentandosene ma senza trarre le conseguenze come lasciare il suo incarico), per vari enti, Comune compreso. Denaro aggiuntivo che ha praticamente drogato l’economia locale. Sul debito finanziario il sindaco ha detto che “ora è compito nostro in tutte le forme che ci sono consentite, a partire dal piano di alienazioni del patrimonio comunale che abbiamo pianificato e che ci consente di prevedere, in entrata, almeno 13 milioni di euro, di cui 4 già ottenuti, che potrebbero diventare addirittura 20 nella situazione ottimale, per ridare ulteriore elasticità e margine di manovra ai prossimi bilanci”.
Valentini ha elencato una serie di obiettivi raggiunto dall’amministrazione nonostante le difficoltà. La spesa sociale del 2012 è stata confermata, sono stati mantenuti per il presente anno scolastico gli asili nido convenzionati, ci sarà la stagione teatrale, sono stati finanziate le attività di Siena Jazz e l’istituto Rinaldo Franci. Viene mantenuta la soglia di esenzione Irpef a 12mila euro senza scendere a 8mila euro. Previsti finanziamenti per le infrastrutture con il completamento della strada di Renaccio, del contratto di quartiere San Miniato e con interventi sulla sicurezza del Santa Maria della Scala per la piena fruizione delle parti già recuperate. Da segnalare come gli investimenti a Siena siano calati già nel 2011 sotto la media regionale a causa della crisi generale e di quella locale. Tra il 2004 e il 2007 Siena capeggiava la classifica dei capoluoghi toscani. Un bel passo indietro.