CASTIGLIONE D'ORCIA. “Il bosco rappresenta, insieme all’acqua e ad altre risorse naturali, la base su cui poggiare i progetti per lo sviluppo di Castiglione d’Orcia e del suo territorio”. Con queste parole Alessandro Barni, capogruppo del Centrosinistra in consiglio comunale e segretario dell’Unione Comunale del Pd Castiglione d’Orcia, interviene in risposta al consigliere Arturo Dinetti che, nei giorni scorsi, aveva denunciato lo stato di abbandono della frazione di Vivo d’Orcia e il “disboscamento selvaggio” compiuto nella zona.
“Vivo d’Orcia – afferma Barni – al pari di altre realtà montane vive da alcuni anni una fase difficile legata anche ad una diminuzione del flusso turistico, ma non è un paese abbandonato. E’ curioso che a considerarlo tale sia chi ha svolto il ruolo di assessore comunale con delega in questo settore. Il lavoro svolto a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, con il ‘Parco della Val d’Orcia’, non ha dato i frutti sperati nella parte montana di Castiglione d’Orcia. Sono convinto, però, che sia possibile invertire questo processo e per questo stiamo lavorando insieme a tutta la Giunta comunale. La strada che porta allo sviluppo di Castiglione d’Orcia e del suo territorio è lunga e difficile, per questo serve il contributo di tutti, a cominciare da quello del consigliere Dinetti. Per rilanciare l’economia dovremo da un lato incentivare il turismo, investendo nell’ammodernamento delle strade, nella realizzazione di parcheggi, nel miglioramento dell’arredo urbano, dall’altro stimolare la crescita attraendo finanziamenti e investimenti che offrano ai giovani una prospettiva di lavoro, arginando così anche lo ‘svuotamento demografico’ che ci sta colpendo”.
“Già da tempo – sottolinea Barni – ci siamo mossi, in sinergia con la Comunità Montana, perché il taglio del bosco avvenga con tempistiche tali da recare il minor disagio possibile. Negli ultimi anni la questione montana è tornata ad essere una priorità della nostra amministrazione e in questo senso sono state proficue le collaborazione con l’amministrazione provinciale di Siena che con la Regione Toscana. Ancora c’è molta strada da fare, ma gli investimenti ed i progetti finanziati negli ultimi due anni ci danno la possibilità di affrontare le ristrettezze di bilancio, conseguenti ai tagli del governo, con una base su cui poggiare il rilancio futuro”.
“Vivo d’Orcia – afferma Barni – al pari di altre realtà montane vive da alcuni anni una fase difficile legata anche ad una diminuzione del flusso turistico, ma non è un paese abbandonato. E’ curioso che a considerarlo tale sia chi ha svolto il ruolo di assessore comunale con delega in questo settore. Il lavoro svolto a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, con il ‘Parco della Val d’Orcia’, non ha dato i frutti sperati nella parte montana di Castiglione d’Orcia. Sono convinto, però, che sia possibile invertire questo processo e per questo stiamo lavorando insieme a tutta la Giunta comunale. La strada che porta allo sviluppo di Castiglione d’Orcia e del suo territorio è lunga e difficile, per questo serve il contributo di tutti, a cominciare da quello del consigliere Dinetti. Per rilanciare l’economia dovremo da un lato incentivare il turismo, investendo nell’ammodernamento delle strade, nella realizzazione di parcheggi, nel miglioramento dell’arredo urbano, dall’altro stimolare la crescita attraendo finanziamenti e investimenti che offrano ai giovani una prospettiva di lavoro, arginando così anche lo ‘svuotamento demografico’ che ci sta colpendo”.
“Già da tempo – sottolinea Barni – ci siamo mossi, in sinergia con la Comunità Montana, perché il taglio del bosco avvenga con tempistiche tali da recare il minor disagio possibile. Negli ultimi anni la questione montana è tornata ad essere una priorità della nostra amministrazione e in questo senso sono state proficue le collaborazione con l’amministrazione provinciale di Siena che con la Regione Toscana. Ancora c’è molta strada da fare, ma gli investimenti ed i progetti finanziati negli ultimi due anni ci danno la possibilità di affrontare le ristrettezze di bilancio, conseguenti ai tagli del governo, con una base su cui poggiare il rilancio futuro”.