S'incontrano "Nero su Bianco", "Sena Civitas", "Moderati di Centrodestra per Siena" ed "Impegno per Siena"
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Una premessa di metodo. “Fin dalla nostra fondazione, abbiamo più volte pubblicamente dichiarato che uno dei nostri tratti caratteristici è la trasversalità – ha dichiarato Gabriele Cresti, presidente di Nero su Bianco -. L’attuale situazione di dissesto generale della città è tale da richiedere un approccio diverso alla sua amministrazione. Un approccio in cui le ideologie o le appartenenze del passato vengono messe da parte a favore di soluzioni concrete e condivise che possano applicarsi nell’immediato per aiutare Siena. Le formazioni politiche tradizionali sono gravate dai loro pesanti e lenti meccanismi interni, inevitabilmente condizionati da direttive centrali. Il sistema dei partiti si è rivelato inidoneo a perseguire l’interesse dei cittadini in un contesto di grave crisi. Con questo spirito, e con questa premessa di metodo, intendiamo mettere in pratica gli intenti espressamente dichiarati nella conferenza stampa di apertura, ovvero cercare di aggregarsi con altre forze civiche presenti in città per creare soluzioni pratiche e condivise ai problemi di Siena. Siamo convinti che adesso più che mai occorra trasversalità rispetto alle imposizioni gerarchiche dei partiti. La creazione di un forte baricentro civico è una solida base su cui fondare la costruzione di un’alternativa a quella partitocrazia che, evidentemente, non è in grado di trovare soluzioni al dissesto. Il termine «civico» è qui usato in senso stretto, come sinonimo di qualcosa che parte dalla percezione dei problemi della società civile per cercare insieme una soluzione condivisa al massimo grado”.
Un civismo autentico. “Siamo ben felici di constatare che anche nella società senese si sta facendo largo la presa di coscienza della gravità della situazione – ha proseguito Marco Falorni di Impegno per Siena – La nostra presenza a questo tavolo è dettata esattamente dalle stesse ragioni. Siena sta vivendo una stagione di dissesto che investe tutti gli ambiti e tutte le istituzioni. In questo scenario, appare chiaro che i partiti tradizionali rappresentano una parte del problema e non della soluzione. Per non ripetere gli stessi errori del passato, è necessario cambiare le logiche che amministrano la città. Le distinzioni ideologiche appartengono al passato. Adesso si tratta di costruire un’alternativa ad un mero gruppo di potere, il cui unico lascito alla città è una situazione di dissesto diffuso. Un’alternativa che parta dalla società civile. Solo così si potrà formare un baricentro che, indipendentemente dai valori culturali e politici portati dai singoli, possa creare soluzioni concrete e condivise all’emergenza che sta investendo Siena”.
Soluzioni pratiche a problemi reali. “In questi giorni mi sto incontrando con molte associazioni – ha puntualizzato Vincenzo Alberi, presidente di Sena Civitas e rappresentante nell’occasione dei Moderati di Centrodestra per Siena – Apparentemente sembrano diverse tra loro, ma in realtà condividono molto di più di quello che sarebbe lecito attendersi. In particolare, tutti i soggetti con cui ho parlato sono concordi nell’affermare che c’è necessità di aggregare le forze civiche presenti sul territorio. Lo scopo di questa aggregazione è la costruzione di un percorso condiviso in cui, al di fuori delle rigide gerarchie impositive della politica tradizionale, si possano individuare le soluzioni pratiche e concrete ai problemi della città”. “A causa della mia età anagrafica – ha ironizzato Alberi – ho vissuto tutta la storia di Siena dal dopoguerra ad oggi. In questo periodo, la città è stata amministrata in modo da farla crescere attorno alla solidità della Banca. Adesso tutto ciò è finito. Per ripartire è necessario costruire qualcosa che non ha mai visto precedenti nella recente storia di Siena. Un vero e proprio baricentro che, nato dall’aggregazione delle forze civiche e non partitiche, possa generare un percorso in cui tutti gli elementi confluenti creano e condividono le soluzioni pratiche ai pratici problemi della città”.
La chiusura, come da tradizione, è stata appannaggio dell’anfitrione. “Siamo felici e soddisfatti per aver trovato il punto di contatto fondamentale tra le altre associazioni e circoli che, come noi, sono nati dal basso – ha concluso Gabriele Cresti – La premessa di metodo è la base su cui costruire qualsiasi alternativa che possa fregiarsi di questo nome. Mi preme ricordarlo ancora una volta. Siena ha bisogno di trovare soluzioni pratiche e condivise, non vuote dichiarazioni di intenti. Per individuare la migliore strada da intraprendere, è auspicabile la creazione di un percorso comune tra tutti quei soggetti che nascono dalla società civile. Per questa ragione, continueremo a confrontarci con gli altri convenuti a questo tavolo”.