Organizzato dal Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze dell'Asl Tse per formare gli operatori
SIENA. Ottobre è il mese in Europa dedicato alla consapevolezza dell’ADHD (acronimo inglese per “Attention deficit hyperactivity disorder” ), disturbo del neurosviluppo che insorge prima dei 12anni, caratterizzato da sintomi di disattenzione, impulsività, irrequietezza e disregolazione emotiva con scarsa tolleranza alla frustrazione.
In merito, mercoledì 16 ottobre si è svolto un evento formativo, con la direzione scientifica di Tiziana Attala, per gli operatori sanitari dell’Azienda intitolato “ADHD nell’adulto: eziopatogenesi, aspetti clinici, comorbidità e terapia”, con la partecipazione di relatori interni ed esterni, come i professori universitari Andrea Fagiolini dell’Università di Siena e Giulio Perugi dell’Università di Pisa. Il format della giornata ha visto la presenza sinergica dei servizi dell’Asl Tse coinvolti nella gestione dell’Adhd: quelli per l’età adulta e per l’età evolutiva e quelli per le dipendenze. L’obiettivo è stato quello di continuare a promuovere una progressiva integrazione tra le diverse realtà, nell’ottica di un percorso condiviso che garantisca un approccio globale con migliori risultati clinici per l’utente.
La prevalenza di ADHD nel bambino è del 5%, nell’adulto si attesta intorno al 2,5%. In quest’ultimo, l’ADHD, se non riconosciuto e trattato, contribuisce alla cronicizzazione o al peggior decorso di altre comorbilità, comportando un rischio di morte prematura più di 4 volte superiore rispetto a coloro che non soffrono della patologia. Negli adolescenti e giovani adulti con ADHD c’è un’incidenza del 36% più alta di incidenti stradali, automobilistici e domestici. Nonostante la persistenza del disturbo negli adulti, e il suo impatto socio-relazionale, in Italia così come in molti altri paesi, è spesso sotto-diagnosticato o mal diagnosticato, trattato in modo non sempre adeguato quando riconosciuto o non trattato affatto. È frequente la comorbilità con altri quadri psichiatrici che ne rendono difficoltoso il riconoscimento, determinando così scarsi esiti clinici e funzionali e maggior costi sanitari, con compromissione del funzionamento psichico, relazionale, lavorativo e sociale.
Nelle Unità Funzionali Salute Mentale Infanzia e Adolescenza dell’Asl Toscana Sud Est è possibile accedere a livello ambulatoriale per la presa in carico fino ai 17 anni. Dal 2023 è stato attivato all’ospedale San Donato di Arezzo un ambulatorio pubblico dedicato all’ADHD nell’Adulto (dopo i 18 anni) per tutto il territorio aziendale, il secondo di questo tipo dopo quello di Pisa. Il servizio consente di garantire la transizione dall’età evolutiva all’età adulta, nella logica della presa in carico dei pazienti nell’arco della vita e della costruzione di appropriati percorsi di diagnosi e terapia.