"Tra celebrazioni e annunci, resta l’annosa questione: ma quali sono le soluzioni?"
SIENA. Recentemente in Comune ci si crogiola via social in sussulti d’orgoglio per la missione al Met, si resta attaccati al sogno del big spender americano, si esprimono plateali entusiasmi per l’elezione della Miss nostrana e, soprattutto, in dottorali riflessioni nella Sala delle Lupe sul bene comune e le sfide etiche contemporanee. Ai cittadini, in compenso, restano soltanto bruschi risvegli ogni volta che conferiscono i rifiuti o passeggiano per le strade. Se di bene comune volessero discutere, partirebbero volentieri dall’essenziale, tenendo ben saldi i piedi per terra. Il problema della gestione dei rifiuti è annoso, e in assenza di risposte e soluzioni siamo costretti ad occuparcene ancora. Le foto di denuncia sui social, con cassonetti traboccanti in ogni quartiere della città, non bastano più a denunciare lo stato di degrado in cui versa periferia e centro storico.
Eppure, erano state promesse, dal Comune, azioni di controllo sul gestore e disponibilità al confronto con i cittadini per ottimizzare soluzioni condivise. Si proponeva persino di realizzare nuovi ecositi o mascherature dei contenitori del centro storico. Sogni e promesse appunto, perché al momento sporcizia e degrado non diminuiscono. In molte zone si registrano mancati ritiri e non è raro dover conferire con difficoltà, zigzagando tra i rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti. Contenitori e cestini del centro storico sono spesso stracolmi. La Sei card è stata un fallimento ma, a quanto pare, sospenderla per rendere più accessibili i cassonetti non è servito a molto.
A proposito di etica pubblica e condivisa, il movimento Per Siena ha più volte segnalato il disservizio, proponendo accorgimenti e soluzioni per risolverlo o quanto meno migliorarlo. Abbiamo suggerito di implementare i punti di raccolta facendo maggiore attenzione all’accessibilità e al posizionamento dei cassonetti, di rimodulare orari di raccolta con più passaggi, di usufruire, se necessario, di un ispettore ambientale per monitorare il corretto conferimento e, infine, di incentivare raccolte virtuose cominciando a separare il vetro dalla plastica. Mentre restiamo interessati a leggere e a studiare i dati reali della raccolta differenziata della città di Siena, per comprendere quanta parte venga effettivamente riciclata, chiediamo: le soluzioni attuate e da attuare prima del 2025 quali sono? Forse che l’implementazione del nuovo sistema di tracciamento delle segnalazioni appena proposto da Sei Toscana e benedetto dall’assessore Magi risolverà il problema della sporcizia e dell’igiene pubblica? A noi sembra, viceversa, una procedura che, come consigliato dalla stessa amministrazione, la dispensa dai controlli che vengono assunti direttamente dal gestore. Chissà se nel programma della rassegna dedicata all’etica pubblica, al Comitato della Fabio non convenga aggiungere un nuovo titolo ad un capitoletto propedeutico agli incontri teorici. Un suggerimento? “Il decoro è alla base del vivere associato”.
PER SIENA