"Uniche certezze tagli a spesa pubblica, servizi per i Comuni, sanità ed aumento dei costi dei trasporti"
ROMA.. “Piano destinato ad aumentare divario sociale, a rallentare l’ammodernamento del Paese e a far lievitare il debito pubblico gravando sui più deboli. Sovrastimando la crescita il governo Meloni nasconde agli italiani l’incapacità di gestire i problemi reali del Paese”.
“Il Piano strutturale di bilancio conferma tutte le nostre preoccupazioni sui profili del finanziamento della sanità pubblica – la nostra spesa è ferma al 6.3 per cento del Pil ed è la più bassa nel continente – dei tagli lineari che il governo imporrà ai Comuni incidendo di conseguenza sui servizi erogati, la spesa sociale e per la famiglia. Il governo Meloni sarà ricordato come il governo delle tasse e delle promesse mancate, come nel caso delle accise, annunciate in video come da togliere e poi oggi addirittura aumentate con il diesel che avrà inevitabili ripercussioni su imprese, trasporto pubblico e privato. Un Piano strutturale di bilancio debole, recessivo e privo di coraggio fondato su scelte su cui è mancata una discussione seria, destinato invece ad aumentare il divario sociale tra i territori ed i cittadini, tra chi potrà permettersi le cure, l’assistenza e chi sarà lasciato al suo destino, regredendo sul percorso di ricucitura del divario sociale e gravando sui più deboli”.
Lo sottolinea il senatore del Partito Democratico Silvio Franceschelli a proposito del piano strutturale di bilancio aggiungendo come “il piano non prevede né investimenti, né indica riforme e soprattutto non chiarisce dove saranno intercettate le risorse né quale sia la programmazione all’interno del quale è strutturato”.
“Purtroppo – conclude Franceschelli – ci troviamo solo di fronte a poche ma evidenti certezze: i tagli alla spesa pubblica, ai Comuni sempre più soli da due anni a questa parte ed al regresso del sistema sociale, primo fra tutti la sanità, senza dimenticare l’attacco al sistema associativo di questi mesi di governo con un aumento della burocrazia e dei costi che mettono a rischio la sopravvivenza del volontariato. Un piano che, sovrastimando la crescita, tenta di nascondere agli italiani l’incapacità di gestire i problemi reali del Paese e che rappresenta l’ennesima occasione persa dal governo Meloni”.