"Francesca Cabrini" in anteprima l'8 ottobre al Cinema Alessandro VII

SIENA. ‘Francesca Cabrini. Una storia vera’, il bestseller che negli Stati Uniti, dove è stato girato, ha totalizzato oltre 20 milioni di spettatori, sarà proiettato in anteprima a Siena, al Cinema Alessandro VII, Piazza dell’Abbadia, martedì 8 ottobre, alle 21. Sarà presente l’attrice protagonista Cristiana Dell’Anna, Introduce don Roberto Bianchini, parroco di San Martino e della cappella universitaria di San Vigilio.

«Abbiamo scelto di proiettare in anteprima nel nostro cinema ‘Francesca Cabrini – dice Francesca Debolini Siena Cinema – per la grande storia di questa figura di fine ‘800-inizi ‘900. La nostra programmazione, per il ruolo sociale e culturale del cinema, recepisce le sollecitazioni del pubblico e di chi si impegna nella società».

Il film, ‘basato su una storia vera’, è firmato dal regista messicano Alejandro Monteverde. Altra proiezione alle ore 18. Sarà nelle sale dal 13 al 15 ottobre.

Francesca Cabrini, 1850 – 1917, dopo aver fondato un orfanotrofio in Lombardia, è spedita da Papa Leone XIII a New York, prima donna a capo di una missione oltreoceano. Il suo lavoro si svolge fra gli italiani emigrati, nella zona degradata di Five Points, salvando dalla miseria centinaia di bambini, con l’aiuto delle sorelle che l’hanno accompagnata dall’Italia e di una Maria Maddalena, l’ex prostituta Vittoria. Francesca costruisce un ospedale accessibile a tutti e sarà fatta santa.

La sceneggiatura è di Monteverde e di Rod Barr; nella produzione italoamericana, Veronica Berti Bocelli, il cui marito Andrea canta il tema del film, ‘Dare To Be’, con la figlia Virginia. Nel cast, con Cristiana Dell’Anna, fra gli altri, David Morse, John Lithgow, Giancarlo Giannini. Monteverde dà epicità ad un personaggio femminile esemplare: è riuscita a fondare un ordine senza corrispettivo maschile e a costruire un impero di speranza salvando la vita a moltissimi bambini e ammalati. Il film mette l’accento sul suo essere donna ed italiana, in un’epoca e un luogo in cui gli italiani erano trattati con razzismo e discriminazione.