Martinelli: "Cosa si è fatto nei palazzi del potere locale senese?"
SIENA. Uno studente su tre o quattro che frequenta l’ateneo a Siena chiede il sostegno economico all’Azienda Regionale per il Diritto allo studio. Il Rettore dell’Università di Firenze, che nel corrente anno celebra i cento anni dalla fondazione, ha dichiarato che gli iscritti ai 146 corsi di laurea sono 62mila (60% studentesse), dei quali 18mila provenienti da fuori Regione, ma solo 10.033 (rispetto ai 4.371 di Siena) hanno presentato domanda per ottenere benefici pubblici (dunque 1 su 6). A Pisa, che ha poche migliaia di iscritti meno di Firenze, le domande di sostegno sono state 9.761. Sotto la Torre pendente il rapporto studenti/assistiti è quindi di poco superiore a quello registrato nel capoluogo di Regione.
Siena è dunque la sede universitaria toscana preferita dai giovani di famiglie economicamente deboli. Questo importante aspetto “dell’attrattività” della sede senese viene stranamente sottaciuto. Invece andrebbe valorizzato e sostenuto per più motivi. Una Università che ha il privilegio di aiutare le famiglie disagiate a laureare i propri figli assolve una funzione altamente sociale e civile che merita di essere sottolineata e potenziata. Aiutando gli studenti meritevoli e bisognosi a frequentare l’Università contribuisce ad affievolire le disuguaglianze e ad attivare il cosiddetto ascensore sociale. Un merito di cui gli Atenei e la città dovrebbero essere fieri. Purtroppo in questi ultimi anni a Siena gli impegni pubblici per fronteggiare le richieste degli universitari si sono contratti. Sono diminuiti i posti letto negli studentati ed è stata chiusa una mensa. Provincia, Comune e Fondazione MPS, anziché potenziare i servizi per gli studenti bisognosi o benestanti, hanno deciso di costruire aule per una “nuova” scuola secondaria (nella ex caserma Vigili del fuoco) in presenza di una costante diminuzione degli alunni. Una decisione priva di senso logico e pragmatismo.
Il calo demografico, la trasformazione delle residenze private a fini turistici, la concorrenza degli altri atenei toscani, l’espansione delle accademie meridionali, lo sviluppo degli Istituti tecnici superiori e la crescita delle Università telematiche che attraggono le fasce economicamente deboli della popolazione potrebbero giocare brutti scherzi alle future immatricolazioni delle istituzioni senesi. A Firenze il Comune costruisce, con fondi propri e ministeriali (PRR) alloggi per universitari (114 posti) nella Caserma dei Lupi di Toscana (costo €.20 mln) e cerca un investitore per trasformare Villa Lavia (Piazza San Marco) in uno studentato privato. Le indicazioni europee del PRR prevedevano appositi finanziamenti destinati ai servizi universitari. Cosa si è fatto nei palazzi del potere locale senese?
Enzo Martinelli (direttore generale MIUR a riposo)