Un’iniziativa che riunisce 36 associazioni internazionali, nazionali e comitati locali. C'è anche una petizione
FIRENZE. Da TESS – Transizione Energetica Senza Speculazione riceviamo e pubblichiamo.
“Il 6 settembre 2024, i rappresentanti di comitati e associazioni provenienti da varie zone della Toscana e della Romagna si sono riuniti con l’assessora all’ambiente Monia Monni per discutere sulle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti eolici e fotovoltaici industriali. Questo incontro ha dato vita alla Coalizione TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione), un’iniziativa che riunisce 36 realtà, tra associazioni di importanza internazionale, nazionale e
comitati locali, preoccupate per l’impatto delle nuove installazioni su terreni agricoli e sulle aree naturali.
La Coalizione TESS nasce dalla necessità di proteggere i territori dall’impatto devastante delle speculazioni energetiche attualmente in atto. Gli incentivi miliardari destinati agli impianti rinnovabili, puntualmente scaricati sulle bollette degli italiani, da qui ai prossimi anni sono infatti destinati a danneggiare irreparabilmente il nostro paesaggio, le aree naturali e i nostri Appennini perché è su questi, anziché sulle aree realmente idonee (urbane, industriali, degradate), che agli investitori (non alla collettività e all’ambiente) conviene installare gli impianti.
L’ingente stanziamento (210 miliardi in 20 anni, pagati con gli oneri di sistema delle bollette elettriche) ha innescato un vero e proprio “assalto alla diligenza” da parte delle multinazionali dell’energia e di innumerevoli società, alcune di queste poco trasparenti. A sottolinearlo è stato il direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria (Uif), l’ente antiriciclaggio della Banca d’Italia, dove in occasione della recente audizione alla camera ha evidenziato che «interessi della criminalità
organizzata continuano a essere riscontrati anche nel settore delle energie rinnovabili, sia nelle fasi connesse all’acquisto delle aree da destinare agli impianti sia nelle attività di progettazione, costruzione e installazione degli stessi».
In tutta la Toscana e nei territori limitrofi sono innumerevoli i progetti in corso di autorizzazione, con batterie di accumulo, pannelli fotovoltaici nei campi ed abbattimenti di ettari di boschi nei crinali appenninici per far posto a gigantesche pale eoliche, in uno tra i paesi meno ventosi d’Europa. Un controsenso rispetto agli obiettivi della lotta al cambiamento climatico, che vengono enunciati anche dalla nuova normativa europea sul ripristino della natura (Nature Restoration
Law), dove la difesa degli ecosistemi, della biodiversità e del suolo rappresenta una condizione imprescindibile per contrastare il cambiamento climatico. Un controsenso anche rispetto la lotta al dissesto idrogeologico, incuranti delle alluvioni e delle frane che sempre più di frequente flagellano i territori, vengono presentati progetti di enormi pale eoliche con colate di cemento per le fondazioni in aree sottoposte a vincolo idrogeologico.
In un documento inviato dalla Coalizione all’assessora Monia Monni e per conoscenza al presidente Giani, ai ministri dell’Ambiente e della Cultura e alle Soprintendenze della Toscana, redatto con la consulenza di esperti, sono stati evidenziati i rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di boschi e alla perdita di biodiversità nelle aree naturali. Il documento è un appello alla responsabilità.
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nel proprio report del 2023 sul consumo del suolo, ha evidenziato chiaramente che per gli impianti di energia rinnovabile sono già disponibili aree edificate come coperture di case, magazzini, centri commerciali, parcheggi e tante altre superfici che potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici, raggiungendo ampiamente gli obiettivi 2030.
Se le istituzioni pubbliche non svolgeranno un’adeguata azione di tutela, accadrà anche in Toscana e nelle regioni confinanti quello che è avvenuto negli ultimi mesi in Sardegna, dove il coinvolgimento dell’opinione pubblica contro l’eolico e il fotovoltaico ha determinato innumerevoli proteste rendendo necessaria una netta presa di coscienza della giunta regionale”.
Per firmare la petizione “Sì alle energie rinnovabili, no alla speculazione energetica” https://chng.it/MNPNNM9Q62