Fondazione Mps e Generazione T insieme per i giovani del territorio. Per partecipare c’è tempo fino al 30 settembre
SIENA. Nasce il Consiglio dei Giovani di Siena come spazio di confronto e di partecipazione che vede protagoniste e protagonisti le giovani e i giovani del territorio senese.
A partire dal 2023 la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha avviato, infatti, un percorso di coinvolgimento, crescita ed emancipazione delle giovani generazioni del nostro territorio, attraverso il progetto “Uno sguardo giovane”, promosso con l’impresa sociale Generazione T, in condivisione con gli atenei cittadini (Università di Siena e Università per Stranieri di Siena) e l’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Siena.
Da qui ha preso forma la possibilità di costituire un Consiglio dei Giovani: inizialmente aperto agli studenti e alle studentesse del mondo accademico senese, il Consiglio si rivolge adesso, tramite la misura di un bando, ai giovani tra i 16 e i 30 anni che appartengono al territorio senese.
Molteplici gli obiettivi del Consiglio dei Giovani con unico comun denominatore: la partecipazione attiva dei giovani alla comunità cittadina. Il Consiglio desidera, infatti, contribuire allo sviluppo di un dialogo costante con le istituzioni, gli enti e le realtà cittadine per promuovere idee e progettualità, aspirando, quindi, a coinvolgere la popolazione giovanile in un laboratorio di attivismo civico.
Il bando si rivolge ai giovani tra i 16 e 30 anni di età, con esperienze e percorsi diversi, ma accomunati da un legame con il territorio di Siena e dalla voglia di mettersi in gioco per migliorare l’esperienza cittadina. Sarà possibile inviare la propria candidatura entro e non oltre il 30 settembre 2024. Informazioni e dettagli sul sito della Fondazione Mps.
Generazione T è un’impresa sociale under30 con sede nel Trasimeno che opera nell’ambito delle politiche giovanili, con l’obiettivo di creare un ponte tra amministrazioni e nuove generazioni, andando a ribaltare l’andamento politico italiano. L’impresa sociale può vantare collaborazioni e progetti riconosciuti come “buone pratiche” dalla Regione Umbria e adottati successivamente in Toscana e nel Lazio.