Leone d’Argento a Vermiglio di Maura Delpero
di Paola Dei
VENEZIA. Una sala gremita per assegnare il Premio al regista spagnolo Pedro Almodovar, che si è commosso nel raccontare la capacità delle due attrici protagoniste Julienne Moore e Tilda Swinton, che sullo schermo sono riuscite a fare il miracolo di rendere estremamente credibili i personaggi che hanno interpretato,
Il film affronta un tema complesso come quello del finevita, ma anche l’importanza di un rapporto di amicizia forte nei momenti più difficili della vita.
“Ogni essere umano deve essere libero di scegliere questo momento con dignità e i governi devono prendere decisioni, fare regolamenti per aiutare le persone e rispettarle”, ha detto il cineasta di Calzada de Calatrava.
Il Premio per la miglior interpretazione femminile è andato a Nicole Kidman che non ha potuto presenziare perché la madre è deceduta proprio il giorno della premiazione.
Il Premio per la miglior interpretazione maschile è andato a Vincent Lindon, che ha espresso la sua gratitudine abbracciando tutti i premiati.
La regista Maura Delpero ha potuto rappresentare l’Italia con il Premio Leone d’Argento Gran Premio della Giuria. Tenace, determinata e minuta, la regista, alla sua seconda opera girata quasi totalmente con attori non protagonisti, ha atteso lunghi mesi per rispettare le stagioni e il dialetto dei luoghi. Agnieszka Holland, nella giuria di Venezia 81, la abbraccia e le consegna il leone.
Il Premio per il miglior restauro è andato a Nanni Moretti con Ecce Bombo.
A Francesco Gheghi, è andato il Premio come migliore attore nella sezione Orizzonti per il film Familia di Francesco Costabile, dove viene raccontata una storia vera di violenza domestica e di un parricidio. Commosso ha ricordato il nonno deceduto e ha ringraziato i genitori “che mi hanno cresciuto con amore e serenità che diamo troppo per scontati”. Sarah Sarah Friedland, con la sua opera prima Familiar Touch ha avuto tre premi importanti. Ebrea americana, Friedland ha espresso solidarietà al popolo palestinese. La stessa cosa è venuta da Scandar Copti per Happy Holidays, che parla di due famiglie palestinesi e israeliane a confronto.