Un copione che vede i quattro impegnati in un thriller psicologico nel solco della migliore tradizione noir, svolto tutto in una notte, tempestosa e irreale. Un testo pieno di colpi di scena, in cui la realtà non è mai quella che appare, impaginato da una firma eccellente: quella del francese Quignar, musicologo, saggista, studioso di storia antica e soggettista.
L'appuntamento fa parte di un trittico di opere che costituiscono i "Venerdì del Cestello", scelte per rendere omaggio ad Harold Pinter, celebre e indimenticabile drammaturgo, regista teatrale e attore teatrale britannico oltre a Nobel per la letteratura nel 2005. Il 13, 20 e 27 marzo è in programma di Pinter, "Il Calapranzi", per la regia di Rosario Campisi.
"Una pura formalità" narra le vicende di una notte aperta da un colpo di pistola che squarcia il silenzio. Un uomo si aggira confuso tra la boscaglia, viene fermato da un gruppo di poliziotti che, trovandolo sprovvisto di documenti, lo portano al commissariato. Qui deve specificare la sua identità e rispondere ad alcune domande di routine, una pura formalità burocratica.La scena abbozza un ambiente umido e fatiscente. Una stufa, una finestra, alcune sedie. Acqua. Pioggia che filtra ovunque, inesorabile. Come inesorabile si rivela il destino del sospettato Onoff. Onoff il romanziere che finisce in questo gorgo di kafkiana memoria che appare senza soluzione. L'interrogatorio si trasforma presto nel tentativo da parte del commissario di inchiodare alle sue responsabilità il protagonista, accusato di un omicidio che si è verificato durante la notte.
La vicenda è interpretata come la descrizione simbolica e metafisica di un momento di passaggio, simile all'attimo tra il sonno e la veglia, di cui si ha di certo consapevolezza ma che risulta inconoscibile e inafferrabile per la parte logica della nostra mente: una sorta di purgatorio dantesco legato al rito purificatore dell'anima dopo la morte, dove l'acqua è l'elemento principe, incessante e indispensabile.
Informazioni 055294609. Ingresso euro 8,00.