Ne parla il segretario generale Giuseppe Gallo

L’Azienda, al di là delle ipocrisie, disponibilità ed apprezzamenti di rito del contributo delle OO.SS., rivendica, per la prima volta nella storia sindacale del settore, la pretesa di una totale autonomia, autosufficienza, solipsismo nella definizione delle tutele e dei diritti dei lavoratori, in aperto dileggio dell’impostazione fondamentale del CCNL 19.1.2012:
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Totale esternalizzazione del back-office, pietra tombale sulla disciplina dell’area contrattuale, nonostante le proposte alternative delle OO.SS.;
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Mobilità territoriale, senza accordo nè regole, gestita attraverso un colloquio individuale con gli interessati;
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Regolamento aziendale, definito discrezionalmente dall’Azienda senza confronto sindacale alcuno, con decorrenza dal 1 Novembre p.v. In sostituzione del Contratto integrativo aziendale disdettato.
Queste pretese pongono il MPS al di fuori del modello concertativo di relazioni sindacali operante, da un ventennio, nel sistema bancario italiano che ha consentito, per unanime riconoscimento, di gestire con successo il ricorrente riposizionamento competitivo delle banche italiane, tutelando diritti, attese professionali, livelli di reddito, coesione sociale.
Se il MPS non sospenderà le decisioni assunte e non tornerà al tavolo di trattativa la FIBA-CISL ne trarrà, con la massima determinazione, le necessarie conseguenze per tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori ed il futuro della banca.