Florian Birsak, al cembalo e di Antonio Galanti, all’organo i protagonisti del doppio concerto dedicato alle fenomenali architetture musicali concepite per le tastiere
SIENA. Un’originale serata sulle tracce del rapporto tra la vita e le opere di György Ligeti, il compositore cui la programmazione del 10° Chigiana International Festival & Summer Academy “Tracce” dedica uno speciale approfondimento nella programmazione quest’anno, con l’esecuzione di 28 opere, un’occasione unica nel panorama italiano.
Mercoledì 28 agosto, alle ore 20, nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini, si terrà una conferenza-concerto realizzata dall’Accademia Chigiana in collaborazione con Universität Mozarteum Salzburg, che vedrà il compositore e direttore d’orchestra Simone Fontanelli, dal 2023 titolare del corso di Composizione per strumenti antichi all’Accademia Chigiana di Siena, oltre che docente di Musica strumentale contemporanea all’Universität Mozarteum di Salisburgo e direttore dell’Institut für Neue Musik della stessa Università, condurre il pubblico per mano alla scoperta del ricco e avveniristico universo musicale del compositore ungherese, le cui radici affondano nella tradizione europea rinascimentale e barocca.
Durante la conferenza, saranno inoltre proiettati alcuni estratti del documentario György Ligeti (1993) diretto dal regista francese Michel Follin, che tratteggia un ritratto del compositore, rivelatore della sua vita e delle sue opere, utilizzando il pretesto di un viaggio in treno.
La conferenza sarà seguita dal doppio concerto del cembalista Florian Birsak, a sua volta docente del corso di cembalo del Chigiana-Mozarteum Baroque Program e dell’organista Antonio Galante, che eseguiranno alcune delle opere più significative dedicate da Ligeti a questi strumenti musicali, particolarmente amati dall’artista: Hungarian Rock, Continuum e Passacaglia ungherese, al cembalo e il celebre Volumina, seguito da Ricercare e da Studio n. 1 “Harmonies” all’organo.
Hungarian Rock e Passacaglia ungherese entrambi pezzi per clavicembalo del 1978, sono degli ingegnosi pastiche con un chiaro riferimento al Barocco. Sia la ciaccona, su cui è costruito Hungarian Rock, sia la passacaglia sono forme ripetitive, ovvero un modello che si ripete come un ostinato, su cui si intessono delle variazioni. Queste strutture architettonico-matematiche estremamente simmetriche garantiscono quell’organizzazione prima fornita dalle regole del sistema tonale, e per questo motivo sono molto amate dai compositori del primo Novecento, più in generale, e da Ligeti in particolare.
Continuum è una composizione di György Ligeti, scritta nel 1968 e dedicata alla clavicembalista Antoinette Vischer. In Continuum, Ligeti esplora la mobilità estrema del suono e la sua apparente immobilità percettiva, creando un’illusione sensoriale paragonabile alle opere visive di Escher. Questo brano, che condivide alcune caratteristiche con altre opere di Ligeti come il successivo Étude n. 1 Harmonies, si sviluppa in un unico tempo, indicato come «prestissimo», in modo che i suoni, per mezzo della velocità di esecuzione, si fondano in un continuum sonoro senza articolazioni percepibili. Ne risulta una trama sonora in cui i suoni si sovrappongono e fondono, analogamente ad un opera pittorica composta dall’accumulo di forme ravvicinate.
Quando Ligeti compose Harmonies per l’organo a canne negli anni ’60, non esisteva ancora una valvola dell’aria a variazione continua per controllare la pressione delle canne, come nei più moderni organi a canne. Queste idee di manipolazione del suono sono una conseguenza dell’esperienza con la musica elettronica che Ligeti realizzò presso la WDR (Westdeutscher Rundfunk, Colonia). Ligeti si raccomandava di «suonare legatissimo per tutto il brano; tutte le dieci dita devono rimanere premute in ogni momento», con uno stile che ricorda l’articolazione francese nella musica per organo, comune qualche decennio prima. L’uso di accordi a dieci note crea una massa sonora, diversa però dai cluster di Volumina, poiché le note specifiche sono scritte sullo spartito.
Volumina (1961/62 rev 1966) è una composizione di György Ligeti che indaga le potenzialità timbriche inesplorate dell’organo, strumento spesso associato a «goffaggine, rigidità e spigolosità», tanto da essere paragonato a «una gigantesca protesi». Qui Ligeti sviluppa una nuova tecnica basata sui clusters, influenzata dallo stile dell’organista Karl-Erik Welin e dall’opera Konstellationer I di Bengt Hambraeus. I clusters, eseguiti su ampie porzioni della tastiera, permettono la realizzazione di crescendo e diminuendo, dove l’intensità del suono è determinata dal numero di tasti premuti. Una caratteristica distintiva di Volumina è l’equiparazione delle leve dei registri ai tasti durante l’esecuzione. L’esecuzione comprende anche effetti d’aria e momenti di “esecuzione muta”, dove l’accensione e lo spegnimento del motore dell’organo durante il brano modificano l’alimentazione dell’aria, generando nuovi timbri e scordature. Per rappresentare queste nuove sonorità, Ligeti introduce una notazione innovativa, con segni grafici e simboli che indicano precise prescrizioni esecutive. Nonostante queste innovazioni, Volumina mantiene tracce della tradizione organistica, nascoste e represse. Armonia, figurazione e polifonia rimangono sommerse ma presenti, come figure senza volto nei dipinti di De Chirico: la struttura della composizione è evidente, ma l’edificio tangibile sembra mancare. La severità e imponenza della tradizione organistica si stagliano sullo sfondo, mentre tutto il resto svanisce nei vuoti, nei “volumina” della forma musicale.
Versione per organo del 1953 del XI brano tratto da Musica Ricercata, intitolata Ricercare per organo – Omaggio a Girolamo Frescobaldi, compositore barocco, riconosciuto come un innovatore significativo nel campo della forma per strumento a tastiera chiamato ricercare, un antenato della fuga con contrappunto imitativo. Omaggio a Frescobaldi, il pezzo si sviluppa come un ricercare, con una serie di dodici toni che esplora l’intera scala cromatica, riducendo progressivamente i valori ritmici per creare contrasto e spingendo le voci verso le estremità dello strumento.
Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); presso il luogo del concerto, due ore prima dello spettacolo: www.chigiana.org; 0577220922 (ore 11-18 dom chiuso); biglietteria@chigiana.org.
PROGRAMMA
28 agosto 2024
Palazzo Chigi Saracini, Siena
ore 20.00
Continuum
CONFERENZA – CONCERTO
Sulle tracce di György Ligeti
M° Simone Fontanelli relatore
FLORIAN BIRSAK clavicembalo
ANTONIO GALANTI organo
György Ligeti
Hungarian Rock / Continuum / Passacaglia ungherese
Volumina / Ricercare / Studio n. 1 “Harmonies”
In collaborazione con Universität Mozarteum Salzburg