A Radicondoli ci sono "silenzio e responsabilità politiche pesanti"
RADICONDOLI. Da Pier Paolo Fiorenzani riceviamo e pubblichiamo.
“Al rieletto sindaco di Radicondoli e ai neo consiglieri comunali ho rivolto, il 12 Luglio scorso, un nuovo accorato appello per “l’acquisto del complesso termale dei prestigiosi Bagni delle Galleraie da parte dell’Amministrazione municipale, in occasione della 2^ asta telematica (Pistoia 22‐10‐’24)”. Ho poi informato la cittadinanza. Ad oggi ho ricevuto vaste e motivate adesioni popolari, ma nessun tipo di risposta dal Palazzo.
All’inizio della campagna elettorale, avevo chiesto ai 719 elettori radicondolesi di sostenere tutti quei candidati a sindaco ed a consigliere, di qualunque delle quattro
liste, i quali pubblicamente avessero dichiarato di voler acquisire al patrimonio comunale lo storico tesoro dei nostri Bagni, cinque sorgenti di acque solfuree, bicarbonato calciche, solfate, magnesiache, e una ferroso‐arsenicale di rara efficacia testata (soltanto tre in Italia).
Non mi sarei mai aspettato che proprio l’ex assessore comunale, Flavio Lippi, il quale non informò, come doveva, il consiglio comunale di Radicondoli della ‘svendita’ delle Galleraie, perché, da sola, la Provincia del presidente Simone Bezzini ”col 90%” (invece aveva l’88,32%) ne avrebbe avuta piena disponibilità, mentre è vero che i Comuni di Radicondoli con il 2,53 % e di San Gimignano (3,00%) del pacchetto azionario, al pari di tutti gli altri Comuni soci rimasti col solo inoptato, perché ligi agli ordini senesi di non partecipare all’aumento di capitale della SpA “Terme Salute e Ambiente”, dovevano essere prima, comunque e doverosamente informati. Almeno per il principio dell’amministrazione trasparente.
Seppure il PD Franco Ceccuzzi incalzasse con il ‘piglio’ del vendere le Terme di Radicondoli per riconquistare Monticiano, offrendo il magro ricavato dalla vendita come cadeau per la nuova piscina e le migliorie ai Bagni di Petriolo. Senza alcun ritegno, lo confermarono, nella loro intervista ai giornali, Simone Bezzini e Mauro Cencioni, sindaco di Monticiano‐presidente della Società “Terme Salute & Ambiente S.p.A”. il giorno della riapertura dei rinnovati Bagni in Val di Merse: restyling toccasana ricostituente per la sinistra a Monticiano, la cui Amministrazione Comunale era da tempo contesa. Ma, poco dopo, nel turno amministrativo, il Comune di Monticiano cambiò colore e a nulla era valso il ‘dono Galleraie’, sacrificate inutilmente per Petriolo. Da Radicondoli il PCI aveva dato il pronto ok incontrovertibile del fedelissimo assessore Flavio Lippi, e di Loreno Cambi, veri potenti assoluti. Senza prendersi in giro, bisogna infatti riconoscere che i sindaci
Ettore Barducci (ex PSI ‐ PD), Luciano Cillerai (ACLI) e perfino Emiliano Bravi (PD), nei rispettivi mandati, sono sempre stati circondati da ossequienti ai comandi della Federazione.
Dunque, venne ignorato il consiglio comunale pure dopo l’11 dicembre 2007 (atto di vendita delle Galleraie sottoscritto da Mauro Cencioni e dall’amministratore unico della Società ”Nuovo Castelletto SrL”, architetto Antonio Sgueglia, che questi nostri antichi Bagni aveva corteggiato da sempre, anche con richieste di compartecipazione e, fino ad allora, invano). La vox populi ritenne questa una “svendita” con tante agevolazioni al privato (danno erariale?) nel pagamento: 50mila euro al contratto, il saldo del 1.380.000 complessivo nove mesi dopo senza interessi (cfr. Patto notarile ‐ n.d.r). Flavio Lippi, ormai colligiano, ma allora assessore del ramo, era il meno indicato a mettere bocca anche in questa campagna elettorale appena conclusa, tanto meno adombrandovi un inesistente “voto di scambio” (cfr.”l’on‐line “Sei radicondolese se….”). Pura e semplice invenzione politica, tantomeno giuridica‐morale, mescolando un’indicazione generale di acquisizione pubblica per mettere in sicurezza un tesoro vero del territorio ad altre diverse “promesse e interferenze di potere”, circolate in abbondanza a consiglio comunale decaduto. Queste sì, puzzano di voto di scambio! In molti dicono: “ogni qualvolta viene a pavoneggiarsi nel rappresentare il PD (ormai inesistente a Radicondoli: commissariato da anni, con solo 5 iscritti all’ultimo pre‐congresso regionale ‐ ndr), i compaesani dovrebbero redarguirlo alla bisogna, con netta repulsione delle sue interferenze da agit‐prop senza limiti e senza vergogna”. Ma tant’è.
La preoccupazione del momento è che in consiglio comunale pesino ancora coloro che non ebbero alcuno scrupolo a far “svendere” le Galleraie, bruciate inutilmente sull’ara del più cinico e antidemocratico dirigismo. Preoccupa altresì che ‐ ora ‐ si continui con la favola dilatoria ‘d’incoraggiare il privato’, qualora si presenti: equivale al nulla e tutto continuerà nel più desolante degrado, senza difesa della privacy sanitaria degli assistiti con l’abbandono delle cartelle cliniche al calpestio dei bivacchi‐rave, con le pareti imbrattate da allucinanti pitture, col ladrocinio e il sudiciume. Basta cliccare su Internet e vedere ben tre documentari sullo squallore dei salutiferi Bagni delle Galleraie, per convincersi di come sarà salvifica la loro acquisizione al demanio comunale, ovvero per chiudere tutto in assoluta sicurezza, far ricercare le acque, spendendo dai cospicui residui attivi del ristoro geotermico, e, in attesa di ‘soluzioni private’, ma a minoritario controllo pubblico, garantire ‐ intanto ‐ un loro attingimento esterno, come nel tempo della ricostruzione (1975‐1987), per curarsi a casa.
Tutte le testimonianze, infatti, hanno trovato recente conferma nello studio sulla “Prevenzione e cura della sordità rinogena presso lo stabilimento delle Galleraie”, a cura di Angela Tozzi. Condotto in collaborazione tra le Terme e l’Istituto di Igiene dell’Università di Siena negli anni 2002‐2004 su bambini, fra i 3 ed i 7 anni, di 5 scuole elementari (primi 2 anni) e di 4 scuole materne del 1° e 2° Circolo Didattico di Colle Val d’Elsa, affetti da Otite Media Secretiva o con grave disfunzione tubarica. Lo studio ha mostrato una risoluzione del quadro clinico per tutti i bambini che hanno seguito le cure endotimpamiche di una settimana per 3 anni. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Preventive Medicine and Hygiene, prestigiosa rivista accreditata dalla SITI (Società Italiana di Igiene).
Pensando alle Galleraie, basta mettersi finalmente una mano sulla coscienza”.