FIRENZE. “Vergogna per le speculazioni che hanno accompagnato il caso Englaro” e condivisione sull’opportunità di fare una legge che definisca il tema del fine vita, superando i conflitti.
Rossanna Pugnalini, Pd, ha indicato la “priorità” di una “legislazione per principi” che “senza rincorrere la rapidissima innovazione tecnologica e scientifica” dia risposte chiare su testamento biologico, somministrazione di trattamenti terapeutici e libertà di rifiuto degli stessi quando si configurano come accanimento terapeutico. Su tutto, i principi già presenti nel nostro ordinamento costituzionale, laddove per altro si sancisce il “diritto alle cure” e non il “dovere” di terapie. Per la consigliera è fondamentale anche rispettare il ruolo del medico, “che è in grado di suggerire, in base alle sue conoscenze scientifiche e tenendo conto della volontà del paziente, quando somministrare o sospendere le terapie”. In discussione la difesa della “nostra dignità e di quella dei nostri familiari”, ma anche la necessità di un dialogo “vero e possibile” che deve essere “più alto, di noi tutti, credenti e non credenti, perché tutti abbiamo a cuore decisioni responsabili e leggi responsabili che pongano un limite al possibile abuso di una civiltà tecnologica che vuole sostituirsi alla natura” (dalle parole del filosofo cattolico Giovanni Reale).
Un tema, quello del progresso scientifico e tecnologico, toccato anche dalla consigliera Stefania Fuscagni (Fi-Pdl), che ha indicato in questo la causa di “mutamenti antropologici (allungamento della vita)”, e comunque tale da “interpellare la politica a dare risposte straordinarie anche sulle modalità del fine vita”. Alla politica toscana, inoltre, il dovere di dare indirizzi su alcuni punti incentrati sulla dignità della vita che “è sempre degna anche quando non è più efficace ed efficiente”. Un richiamo che Fuscagni ha legato al dato storico e culturale della regione che ha dato i natali alla Misericordia, esperienza capace di vedere “la dignità della vita fino all’ultimo respiro, nella sofferenza in tutte le sue forme”. Se qualcuno deve avere la cittadinanza onoraria di Firenze – ha concluso la consigliera – sono le suore misericordie che hanno dato un esempio, nel silenzio senza frastuoni che contraddistingue chi fa cose buone, di amore incondizionato e di rispetto senza indugio per la vita in ogni sua forma ed in ogni sua stato”.
Il consigliere Marco Cellai, An-Pdl, ha esordito con "una dichiarazione grave che mi riguarda: alla luce di quanto ascoltato in quest’aula io sono un integralista, baciapile e bacchettone. Un integralista, baciapile e bacchettone che ringrazia monsignor Betori per le sue affermazioni di ieri circa il conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze a Beppino Englaro; che ringrazia il ministro Sacconi per le sue iniziative sul caso Englaro stesso; che apprezza il presidente del consiglio Berlusconi per aver voluto dare il ‘la’ alla copertura di un pericolosissimo vuoto normativo come quello sulla materia del fine vita". Per il consigliere, che si è definito "una persona perbene che non ha volutamente, nelle scorse settimane, partecipato ai presidi di solidarietà alla famiglia Englaro”, la legge sul testamento biologico doveva già essere fatta, e il ritardo della politica e del parlamento ha “portato direttamente o indirettamente alla morte di Eluana”. Il disegno di legge ora in discussione al senato ha il merito di avere due punti di riferimento, “il no all’eutanasia e il no al suicidio assistito”, e la legge deve essere fatta rapidamente, “perché in Italia esiste un vuoto pericolosissimo la cui supplenza è stata assunta dalla magistratura: ma le leggi le fa il parlamento, non la magistratura». Giusto quindi che il governo abbia deciso di “assumersi il dovere di prendere decisioni”, e anche se vi sono differenze e difficoltà “a sinistra come al nostro interno, tuttavia ci sono valori negoziabili o no”. E ciò, all’indomani “di una bruttissima pagina scritta a Firenze; concordo a pieno sul fatto che essa sia stata un atto nefasto, offensivo e distruttivo, mera provocazione per qualche personaggio in cerca d’autore, decisione forzata e sforzata, atto pretestuoso, offensivo e distruttivo".