SIENA. Sul sito della Lav è stato pubblicato il seguente articolo, che contiene la lettera inviata a La7 con l’appello a non trasmettere il Palio.
“Anche quest’anno, il prossimo 16 agosto, si terrà la seconda corsa annuale del Palio di Siena. Una manifestazione obsoleta, che sfrutta e maltratta gli animali, conducendoli spesso alla morte.
Noi di LAV ci battiamo da anni affinché il Palio di Siena, così come altre “competizioni tradizionali”, che comprendono l’uso degli animali, vengano abolite. Esortiamo i cittadini a non seguirle. Ma oggi vogliamo fare qualcosa in più: invitiamo la televisione stessa a non mandarle in onda, per non amplificare il loro messaggio di crudeltà.
Nello specifico, ci siamo rivolti ad Andrea Salerno, direttore di La7, e a Urbano Cairo, presidente del Gruppo Cairo Communications, di cui La7 fa parte, per chiedere alla rete TV, che dal 2022 trasmette il Palio di Siena, di riflettere seriamente sulle implicazioni etiche di un tale evento e interromperne quindi la diffusione.
Riportiamo di seguito il contenuto della lettera inviata.
LETTERA APERTA DI LAV AL GRUPPO CAIRO COMMUNICATION E A LA7
In vista del prossimo Palio, che si terrà a Siena il 16 agosto, desideriamo esprimere il nostro forte dissenso riguardo alla trasmissione e alla messa in onda su La7 di questa manifestazione.
La nostra posizione è radicata in profonde convinzioni etiche e sostenuta da un crescente sentimento di contrarietà all’evento da parte della maggioranza pubblico italiano. Il Palio di Siena, per quanto ritenuta tradizione storica, rappresenta infatti una forma di violenza e di sfruttamento nei confronti degli animali che non può più essere ignorata. Ancor meno divulgata.
I cavalli, esseri senzienti e capaci di provare dolore e stress, vengono costretti a partecipare a una corsa pericolosa, che spesso ha esiti anche tragici. Negli anni, numerosi incidenti hanno causato la morte o il ferimento grave di molti cavalli, non solo durante la corsa, ma talvolta anche nelle fasi di addestramento e preparazione. Questa reiterata violenza, tragicamente presente ma probabilmente volutamente omessa nelle riprese televisive, in accordo con gli organizzatori del Palio, è inaccettabile da un punto di vista etico e morale.
La spettacolarizzazione di una corsa che negli anni ha mietuto molteplici vittime non può essere giustificata dalla tradizione. Questo sfruttamento sistemico non solo è crudele, ma contribuisce a perpetuare una visione antiquata e inaccettabile della relazione tra esseri umani e animali.
Oggi, un numero sempre maggiore di persone riconosce l’urgente necessità di rivedere quelle tradizioni che comportano la sofferenza animale e di adottare pratiche più etiche e rispettose. E i dati degli ascolti televisivi del Palio confermano questa affermazione, testimoniando la crescente disaffezione del pubblico italiano verso questo genere di spettacolo. Dal 2022 al 2024, lo share del Palio di Siena in onda su La7 è diminuito sensibilmente, passando dal 10,5% del 2 luglio 2022 al 6,69% del 4 luglio 2024. Questo trend riflette una maggiore consapevolezza e sensibilità verso il benessere animale, con sempre più persone che si oppongono a eventi che implicano la sofferenza e lo sfruttamento.
La trasmissione del Palio su una rete nazionale come La7, che nel 2023 è stata la sesta rete più vista in Italia, comunemente riconosciuta come canale di informazione e approfondimento, non fa che legittimare una pratica che, in un’epoca di crescente consapevolezza e rispetto per gli animali, dovrebbe ormai essere superata.
Chiediamo quindi di riflettere seriamente sulle implicazioni etiche della trasmissione del Palio di Siena. Interrompere la diffusione di questo evento rappresenterebbe un segnale forte di progresso e compassione, in linea con i valori di una società che evolve verso il rispetto e la dignità di tutti gli esseri viventi.
Prossimi alla scadenza del contratto stipulato fra la rete e il Consorzio per la tutela del Palio, con termine nel 2025, sarebbe auspicabile che possiate reinvestire le risorse economiche di La7 per raccontare invece altre eccezionalità del nostro Paese. Ad esempio, in continuità con quanto già fatto per il calcio femminile, raccontando le eccezionali prestazioni delle atlete italiane, spesso trascurate o invisibilizzate da stampa e televisione, come tristemente apprendiamo anche in questi giorni di gare olimpioniche.
Siamo disponibili a un confronto per discutere ulteriormente sulle nostre preoccupazioni e per trovare soluzioni alternative che possano soddisfare sia le esigenze culturali del territorio sia il rispetto per gli animali.
Vi invitiamo quindi a prendere una posizione coraggiosa e a unirvi a noi nella promozione di un futuro più giusto e rispettoso, che non preveda la sofferenza animale.
Ringraziandovi per l’attenzione, restiamo in attesa di un vostro riscontro”.