La perdita del lavoro, l'eredità della casa editrice Einaudi, un ricordo di Alberto Sordi
SIENA. Leggere è Volare entra nel vivo del cartellone. Giornata ricca di eventi quella di domani (7 novembre).
Alle 11, nell’aula 4 della facoltà di Scienze Politiche dell’ Università degli Studi di Siena, Elena Marisol Brandolini presenta il suo libro Morire di non lavoro, edizioni Ediesse, insieme al sociologo Fabio Berti dell’Università di Siena. Un’indagine comparata sulla perdita di lavoro tra Spagna e Italia. Un’analisi sulle politiche pubbliche di sostegno che si sono rivelate ancora una volta inadeguate a capire e gestire la nuova realtà imposta dalla crisi.
Alle 16,30, presso la Biblioteca Comunale degli Intronati Luca Baranelli e Francesco Ciafaloni presentano il libro Una stanza all’Einaudi, a cura di Alberto Saibene, edizioni Quodlibet. Una stanza all’Einaudi raccoglie ricordi e riflessioni di due redattori della storica casa editrice torinese, Luca Baranelli e Francesco Ciafaloni, tra gli anni Sessanta-Settanta e la metà degli anni Ottanta. Alla lunga intervista che dà il titolo al volume, curato da Alberto Saibene, si aggiungono sei testi di natura memorialistica, in cui emergono con vividezza molti dei protagonisti della cultura italiana del secondo Novecento, da Raniero Panzieri e Renato Solmi a Sergio Caprioglio e Italo Calvino. In collaborazione con Incontro Testo
Infine un tributo all’indimenticabile Alberto Sordi. Alle ore 17,30, nella Sala Cinema del Palazzo di San Galgano degli Università degli Studi, Via Roma 47, Luca Verdone presenta uno splendido documentario in memoria di Alberto Sordi, dal titolo “Alberto il Grande”. L’opera arriva a dieci anni dalla morte del grande attore e i fratelli Verdone lo ricordano attraverso filmati d’archivio, interviste a testimoni e amici come Christian De Sica, Claudia Cardinale, Ettore Scola, Gigi Proietti, Carlo Vanzina, Pippo Baudo, Fulvio Lucisano e tantissimi altri personaggi illustri. Le telecamere entreranno anche nella sfera privata di Sordi, portandoci, per la prima volta in assoluto, nella sua casa. Carlo Verdone, che ha girato con Sordi il film “In Viaggio con papà” , ha dichiarato che l’Albertone nazionale “rappresenta perfettamente il dna italiano nei tic, nei difetti, con grande cuore ma anche grande cinismo. La sua maschera era così potente, così simpatica, che alla fine è stata imitata, forse troppo”.