ROMA. Forte rallentamento dell'inflazione a novembre, scesa al 2,7% dal 3,5% di ottobre. Lo rende noto l'Istat: si tratta ancora della stima provvisoria. Rispetto al precedente mese di ottobre i prezzi hanno registrato un calo dello 0,4%: si tratta del calo maggiore dal luglio 1959, -0,4% anche in quell'occasione.
Record anche a livello europeo. Inflazione in picchiata in Eurolandia, dove nel mese di novembre – secondo la stima flash di Eurostat – è scesa al 2,1%, contro il 3,2% di ottobre, tornando al livello del settembre 2007. Si va materializzando, dunque, il rischio deflazione dovuto al drastico calo dei consumi. Sempre più probabile, pertanto, un ulteriore taglio dei tassi da parte della Bce il 4 dicembre.
Sull'arretramento dei prezzi a novembre ha inciso molto la caduta dei prodotti energetici. A cominciare dalla benzina, che è calata in un mese del 10,5%, portando così il tasso tendenziale a registrare una variazione negativa di -7,5% (in forte calo dal 5,5% di ottobre). Il gasolio è sceso in un mese dell'8,6%, portando la variazione tendenziale a segnare -2,1% (dal +10,6% di ottobre). Nel complesso i prezzi dei beni energetici sono diminuiti in un mese del 4,8%, portando la variazione tendenziale al +3,2% (dal +10,4% di ottobre): il calo congiunturale – precisano i ricercatori dell'Istat – è dovuto soprattutto alla componente non regolamentata, che ha segnato un -8,1% congiunturale e un -3,4% tendenziale (dal -8% di ottobre).