SIENA. Da Cravos Siena riceviamo e pubblichiamo.
“La scorsa settimana è stato pubblicato il “Bando di concorso per la concessione di borse di studio e posti alloggio” per l’Anno Accademico 2024/2025 dall’Azienda DSU Toscana. Una delle principali novità è l’aumento delle soglie ISEE e ISPE, portate rispettivamente da € 25.000 a € 27.000 e da € 53.000 a € 60.000. Questo è solo l’ultimo di una serie di aumenti precedenti, come quello del 17 dicembre 2021, quando il MUR approvò il D.M. 1320, fissando l’ISEE a € 24.335 e l’ISPE a € 52.902.
Nonostante che il presidente Giani abbia celebrato questo fatto come un successo, noi crediamo che non sia così: l’adeguamento all’inflazione, per quanto necessario, rischia di mettere in ginocchio l’azienda DSU e compromettere la qualità dei sistemi di welfare di mense e residenze.
Infatti, senza un adeguato aumento dei finanziamenti statali e regionali, l’innalzamento delle soglie ISEE e ISPE obbliga DSU Toscana a destinare una considerevole parte del suo bilancio agli interventi monetari. Questo è uno dei fattori significativi che impedisce all’ente pubblico di realizzare gli investimenti strutturali necessari per migliorare la qualità di mense e residenze.
Un chiaro esempio di questa problematica è l’aumento delle tariffe a mensa. A partire dal primo settembre 2023, è stato approvato un aumento dei prezzi per chi ha un’ISEE superiore a 30.000, portando il costo di un pasto fino a 8,50€, un incremento dell’88% rispetto all’anno precedente. Questo ha portato molti studenti non borsisti a smettere di frequentare le mense universitarie, che dovrebbero invece essere un aiuto contro il caro vita e luoghi di socialità e aggregazione convenienti per l’intera comunità studentesca.
Un’altra novità riguarda l’introduzione dell’ISEE come nuovo criterio per la formulazione delle graduatorie per le borse di studio, che rimangono comunque fortemente influenzate dal coefficiente di merito, incidendo per l’80% sul punteggio complessivo. Da tempo denunciamo la contrarietà dei criteri di merito rispetto l’obiettivo dell’uguaglianza sostanziale sancito dall’art. 3 della Costituzione, e per questo chiediamo che per l’assegnazione delle borse di studio venga data maggiore importanza alla condizione economica dello studente, che attualmente incide solo per il 20% sul punteggio.
Come organizzazione studentesca, sottolineiamo che interventi come l’aumento dei contributi monetari e delle soglie ISEE siano importanti per garantire che gli importi siano in linea con l’attuale contesto d’inflazione. Tuttavia, senza un significativo incremento del finanziamento regionale e statale al DSU Toscana, questa misure causano un grave danno all’ente e ai borsisti, rendendo sempre più probabile l’introduzione nella nostra Regione della figura dell’idoneo non beneficiario, cioè chi possiede tutti i requisiti per accedere alla borsa di studio ma non la ottiene per mancanza di fondi. Continueremo a lottare per difendere i sistemi di welfare, costantemente minacciati da un progressivo smantellamento”.