di Giorgio Mancini
PISA. Continuano gli appuntamenti d’arte nello splendido palazzo del Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi, che, in questo modo, apre le sue stanze ai cittadini affinché possano ammirare le opere di artisti che si avvicendano di volta in volta. In questi giorni, protagonisti sono due pittori toscani: Marco Cagnetti e Cosimo Martini.
Cagnetti, che dipinge dal 1986, proveniente da un’esperienza e da una formazione classica, si definisce maestro d’arte antica. Nel suo studio pisano, con reminiscenze a Kandinsky e a Mirò, prendono forma paesaggi surreali e composizioni libere, usando una scala cromatica che va dal blu, al verde, al viola, al giallo e al grigio. Una pittura ed una tecnica minuziosa, che “riprende in chiave contemporanea le miniature delle tavole medioevali”.
Nelle opere di Cosimo Martini, invece, vi è la rappresentazione di un’arte informale, “che sottende un’applicazione di tecniche e materiali maturati nei primi anni dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze”. Una pittura che cerca di cogliere, attraverso le sue pennellate a volte di un rosso o di un nero deciso, quelli che sono i significati essenziali del nostro tempo.
PISA. Continuano gli appuntamenti d’arte nello splendido palazzo del Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi, che, in questo modo, apre le sue stanze ai cittadini affinché possano ammirare le opere di artisti che si avvicendano di volta in volta. In questi giorni, protagonisti sono due pittori toscani: Marco Cagnetti e Cosimo Martini.
Cagnetti, che dipinge dal 1986, proveniente da un’esperienza e da una formazione classica, si definisce maestro d’arte antica. Nel suo studio pisano, con reminiscenze a Kandinsky e a Mirò, prendono forma paesaggi surreali e composizioni libere, usando una scala cromatica che va dal blu, al verde, al viola, al giallo e al grigio. Una pittura ed una tecnica minuziosa, che “riprende in chiave contemporanea le miniature delle tavole medioevali”.
Nelle opere di Cosimo Martini, invece, vi è la rappresentazione di un’arte informale, “che sottende un’applicazione di tecniche e materiali maturati nei primi anni dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze”. Una pittura che cerca di cogliere, attraverso le sue pennellate a volte di un rosso o di un nero deciso, quelli che sono i significati essenziali del nostro tempo.