L’arte di Stefania Vichi con la sua Comfort Zone, protagonista della 53esima edizione
SAN QUIRICO D’ORCIA. Taglio del nastro per la 53esima edizione di Forme nel Verde che vedrà protagonista la Comfort Zone di Stefania Vichi. L’inaugurazione si svolgerà domani sabato 20 luglio, alle ore 18, in Piazza della Libertà a San Quirico d’Orcia. Alle 21 a Bagno Vignoni, Parco dei Mulini, l’Opera-performance di danza site-specific.
Stefania Vichi è l’artista scelta da Carlo Pizzichini, curatore e direttore artistico della mostra, per caratterizzare con le sue 20 opere inedite, tra sculture, video e installazioni, il percorso espositivo di quest’anno. Il titolo della mostra Comfort Zone – fino al 3 novembre – attraversa le vie e le piazze del centro storico di San Quirico, in particolare si svilupperà fra gli Horti Leonini, le sale di Palazzo Chigi, ma anche la Cappella di Vitaleta e Bagno Vignoni.
“Una mostra longeva nel panorama artistico contemporaneo italiano e mondiale – commenta il sindaco di San Quirico d’Orcia, Marco Bartoli -, che per oltre mezzo secolo ha permesso a San Quirico di arricchirsi di un notevole patrimonio artistico che, come amministrazione comunale, abbiamo recentemente voluto rendere permanente con uno spazio espositivo all’interno del Palazzo Chigi e con un percorso all’interno del centro storico di San Quirico. Forme nel Verde ha il merito di riportare, da 53 anni, San Quirico al centro della scena della scultura contemporanea, quest’anno con le opere di Stefania Vichi che ci invita ad una profonda riflessione sulle nostre abitudini. Come per i grandi nomi che si sono susseguiti dal 1971 a San Quirico, le opere andranno ad impreziosire i luoghi principali del nostro centro storico”.
Stefania Vichi per Forme nel Verde ha preparato un percorso composto da sculture e installazioni, tra cui un video, creato con l’artista Dario Denso Andriolo, Docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Con il titolo “Comfort Zone” la mostra accompagna l’osservatore nella tematica concettuale che l’artista utilizza per indagare il rapporto tra l’uomo e le sue abitudini e, in particolare, con quei mutamenti psicologici che Stefania Vichi definisce “comfort zone” e che, molto spesso, sono in netto contrasto con i veri desideri, i bisogni o le ambizioni del soggetto stesso. La “comfort zone” è la prima delle fasi di crescita il cui sviluppo procede con la “fear zone”, la “learning zone” e la “growth zone” – questi sono i quattro livelli di crescita e apprendimento scelti da Stefania Vichi per costruire la sua mostra.