MONTEPULCIANO. La Storica Compagnia Popolare del Bruscello Poliziano porterà in scena nei giorni di Ferragosto a Montepulciano la “Lisistrata”. L’adattamento di una delle più famose commedie greche, scritta da Aristofane, sancisce il raggiungimento dell’edizione numero 85 del Bruscello Poliziano, permettendo così di superare un incredibile traguardo storico e culturale.
Il direttore artistico Franco Romani ha presentato il lavoro svolto per questa edizione del Bruscello, rivelando che da parte di tutti i bruscellanti c’è la volontà di portare in scena uno spettacolo bello e interessante, con molti elementi di novità: “Abbiamo scelto un testo che è nuovo per il Bruscello, ma ben conosciuto: è una delle commedie più antiche, rappresentata nel 411 a.C. in Grecia, ed è un argomento che presenta molte caratteristiche attinenti all’attualità. Lo sciopero del sesso per far fermare la guerra è un elemento di forte comicità, che verrà mostrato dalle scene comiche scritte dalle nostre librettiste Chiara Protasi e Irene Tofanini e dalle musiche realizzate dal maestro Alessio Tiezzi. Quello di quest’anno sarà un bruscello anomalo per certi versi – prosegue Franco Romani -, perché gli argomenti scelti dalla nostra compagnia di solito insistono intorno al Medioevo. Non è la prima volta, tuttavia: abbiamo fatto anche un Orfeo, perfino uno Zelindo il Garibaldino che è ancora più recente. La Lisistrata è un argomento particolare, ma presenta le caratteristiche del Bruscello sotto tutti gli aspetti.”
Il presidente della Storica Compagnia Popolare del Bruscello Poliziano, Marco Giannotti, illustra il lavoro che tutti i bruscellanti stanno svolgendo nel corso di queste settimane di preparazione: “Come tutti gli anni il Bruscello si rinnova, non c’è niente di scontato: ora siamo in una fase in cui vediamo i risultati del nostro impegno, sia dei coristi che dei solisti, sia delle scenografie che dei costumi. Ogni giorno andiamo avanti con il nostro lavoro che ci porterà al bruscello numero 85,
un’annata particolare che ci vede tutti impegnati al massimo. Ricordiamo che quest’anno avremo una grande novità: domenica 11 agosto faremo un’anteprima generale a porte chiuse, poi lo spettacolo vero e proprio si terrà dal 12 al 15 agosto alle 21:30 in Piazza Grande”.
Il Bruscello affonda la sua tradizione in tempi molto lontani. Il nome è riconducibile all’arboscello, l’albero sotto il quale il canto dei vecchi Cantastorie raccontava le gesta di personaggi cari alla memoria delle genti di campagna e dei borghi che ospitavano le feste popolari. A Montepulciano si ha memoria del Bruscello a far data dall’800; negli anni venti lo ritroviamo in una forma più spettacolare a cura di alcuni giovani poliziani e nel 1939 è proprio quel gruppo che riesce a coinvolgere l’intero popolo poliziano in uno spettacolare Bruscello: “Pia de’ Tolomei”, pensato e realizzato nel grande palcoscenico naturale di Piazza Grande: il Sagrato della Cattedrale. La scena naturale dei vecchi borghi e campagne si trasforma in grandi castelli e colonnati appositamente costruiti dagli artigiani poliziani. La luce naturale del sole si riproduce con apparati di illuminotecnica che ricreano le ambientazioni necessarie alle storie che vengono rappresentate. La cesta contenente gli stracci è sostituita da costumi appositamente realizzati dalle sarte locali, dando maggiore spessore allo spettacolo che si andava evolvendo. I monotoni endecasillabi in ottava rima, sottolineati dal suono di una fisarmonica, si modernizzano, diventando quartine di settenari o comunque versi in una metrica più snella, capace di dare maggiore ritmo allo spettacolo con l’accompagnamento di un’orchestra. La musica, aritmica e atonale, diventa melodia, stornello, serenata. Le storie che vengono rappresentate sono quelle conosciute dal popolo: storie legate ai Reali di Francia e ai drammi dei personaggi raccontati da Dante nella sua Commedia; storie di personaggi della nostra tradizione e leggende, ma anche la farsa, la burla e lo sberleffo trovano presto spazio nel Bruscello Poliziano, drammatizzato e suddiviso in scene ed atti, come nelle grandi opere popolari.