Il presidente ne ha parlato a margine della presentazione di un libro
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E’ stata appena avviata dalla deputazione generale della Fondazione Mps la discussione sulla revisione dello statuto dell’ente. Un tema che sta interessando anche partiti, enti ed associazioni senesi. “Ne stiamo parlando – ha spiegato Mancini -. Il discorso è appena avviato con un ampia riflessione, perchè lo statuto è un atto fondamentale e non si può cambiare ogni poco ma deve essere occasione di confronto con tutta la comunità”. Secondo Mancini “c’è l’esigenza di dare risposte ad alcuni fattori contenuti nella carta delle fondazioni redatta dall’Acri”. E che occorre tenere presenti e rifletteRE su alcuni problemi “compresi quelli riguardanti la Provincia”. Lo statuto della Fondazioine senese prevede che la Provincia di Siena nomini 5 dei sedici componenti della deputazione generale. In caso di sparizione lo statuto dovrà decidere chi li nominerà. la deputazione amministratrice proporrà alla deputazione generale il documento annuale del 2013 che dovrà essere approvato entro il mese di ottobre. “Lì – ha detto ancora Mancini- ci saranno le scelte strategiche per l’anno prossimo”. La discussione riguarda il particolare “il modo con cui la Fondazione Montepaschi potrà continuare a svolgere il proprio ruolo a favore del territorio in maniera diversa da quella che ha fatto fino ad oggi. Finora la fondazione ha elargito contributi. Ora bisogna trovare altre fonti. Stiamo studiando il modo per essere ancora al servizio del territorio.
Tutto questo è stato detto a margine dell’incontro in Fondazione in cui è stato presentato il secondo volume “Il tempo della Regione”, per riflettere sulle politiche di tutela socio-sanitaria. “Il tempo della Regione” (edizioni dell’Assemblea) – curato da Paolo Bagnoli, Massimo Carli, Alessandro Pizzorusso – è una iniziativa editoriale dell’Associazione consiglieri onorari. Il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, impossibilitato ad essere fisicamente presente, ha inviato una lettera, per sottolineare l’importante lavoro scientifico promosso dall’Associazione dei consiglieri onorari della Toscana e in particolare per riflettere sul tema dell’incontro. Per “un ruolo che oggi si deve organizzare alla luce di un quadro della finanza pubblica fortemente pregiudicato e quindi capace di coniugare i livelli di assistenza e le tutele, senza arretramenti”. Da qui la “sola e unica strada da intraprendere”: “quella dell’efficienza di un sistema che ha margini di indiscutibile miglioramento e che richiede un patto istituzionale e sociale capace di coinvolgere tutti gli attori, un patto di quelli che questa Regione, in quarant’anni e più di vita, ha saputo, nei momenti topici, realizzare”. “La sfida e l’augurio è che, ancora una volta – ha scritto Monaci – tutto ciò sia possibile”.
“Con questo volume sulla storia del regionalismo toscano, l’Associazione dei Consiglieri Onorari – ha spiegato Angelo Passaleva – ha inteso richiamare l’attenzione anche sull’evolversi delle situazioni future, sempre con spirito costruttivo e collaborativo, senza presunzioni, ma con la consapevolezza che il contributo derivante da esperienze di vita istituzionale passata non è tutto e sempre da buttare, può dare, anzi, quel di più di ‘saggezza’, sempre utile a chi ha responsabilità legislative e amministrative nell’oggi e in futuro”.
E sul tema dell’incontro, come sottolineato a Siena, risultano particolarmente interessanti le novità e le prospettive sull’organizzazione dei servizi sanitari, sulle politiche di integrazione per gli immigrati e sul modello della partecipazione attiva dei cittadini nella programmazione territoriale. “Possiamo certamente affermare senza rischio di smentita che in Toscana, la promozione della salute abbia una storia illustre, tanto che ancora oggi si può parlare di un sistema vincente grazie alla convergenza di due principali fattori: l’alta qualità delle prestazioni e il sistema pubblico della loro erogazione”. Lo ha detto il presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Marco Remaschi, entrando nel vivo del tema. “Dobbiamo prendere spunto dalla nostra tradizione per proseguire in questo percorso evolutivo del sistema – ha continuato – capace di riformarsi e di continuare a far recitare alla nostra Regione un ruolo d’avanguardia nella costruzione delle politiche per la salute dei cittadini, con un ulteriore obiettivo ambizioso: l’integrazione fra sociale e sanitario, la cui efficacia dovrà esser misurata con la capacità di saper garantire risposte puntuali a bisogni di salute sempre più complessi. Questa è la vera sfida del tempo che stiamo vivendo sulla quale il Consiglio Regionale sarà chiamato a misurarsi nelle prossime settimane andando all’approvazione del relativo Piano, con al centro sempre e comunque la persona”. In un sistema di salute che, nonostante il pesante ridimensionamento dei trasferimenti statali, come sottolineato nell’intervento, “esprime ancora oggi un ottimo livello di prestazioni, con linee guida certe e calibrate sui bisogni dei cittadini: universalità dell’accesso, equità, garanzie di risposta a domande sempre nuove, tutela dei diritti costituzionali riferiti alla cura dell’individuo”. Il presidente Remaschi si è quindi soffermato sul lavoro della sua commissione e sulla necessità di adeguare il nuovo strumento di programmazione sanitaria e sociale, oggi allo studio, al quadro economico-finanziario dettato dalla “spending review”. Da qui l’urgenza di siglare un vero e proprio “Patto per la Salute, in grado di mettere insieme Regione, operatori, sindacati, enti locali, cittadini, tutti chiamati ad impegnarsi per governare una durissima transizione chiamata a progettare il futuro coniugando una riduzione sensibile delle spese con il rispetto dei principi generali quali l’universalità dell’accesso ai servizi e l’equità”. “Su questi pilastri si è costruita e contraddistinta la produzione normativa e l’azione politico-istituzionale della nostra Regione in questo quarantennio – ha concluso Remaschi -; di fronte a questa nuova e difficilissima sfida, la nostra classe dirigente sarà chiamata a misurarsi oggi e nel prossimo futuro”.