BRUXELLES – Raggiunto l'accordo sul clima in seno alla Commissione Europea, in un confronto aperto tra i 27 Paesi.
In precedenza si erano raggiunti gli accordi per lo sblocco dell'empasse sulla ratifica del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda e per il via libera al piano anti-recessione messo a punto dalla Commissione europea.
Il piano Ue anti-recessione, secondo la decisione presa oggi, dovrà poter contare su un ammontare complessivo di risorse – tra quelle impegnate dai singoli Paesi e quelle provenienti dal bilancio Ue – pari a circa l'1,5% del Pil Ue.
Il piano prevede, tra l'altro, interventi sociali per far fronte alla perdita di posti di lavoro e misure a sostegno delle piccole e medie imprese. Per far fronte alla flessione della domanda il piano apre anche incentivi a settori come l'auto e le costruzioni.
Sul fronte delle riforme istituzionali, il Consiglio europeo é riuscito a trovare, dopo sei mesi di impasse, la strada per ridare una prospettiva realistica all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona all'inizio del 2010. L'Irlanda si è sostanzialmente impegnata a convocare un nuovo referendum entro la fine di ottobre dopo che quello del 12 giugno scorso ha decretato la bocciatura del Trattato. In cambio Dublino ha ottenuto la promessa che il numero dei componenti della Commissione europea resti pari al numero dei Paesi e che venga garantita la non interferenza dell'Ue nella sua neutralità militare, nel diritto di famiglia e nel sistema fiscale.
In precedenza si erano raggiunti gli accordi per lo sblocco dell'empasse sulla ratifica del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda e per il via libera al piano anti-recessione messo a punto dalla Commissione europea.
Il piano Ue anti-recessione, secondo la decisione presa oggi, dovrà poter contare su un ammontare complessivo di risorse – tra quelle impegnate dai singoli Paesi e quelle provenienti dal bilancio Ue – pari a circa l'1,5% del Pil Ue.
Il piano prevede, tra l'altro, interventi sociali per far fronte alla perdita di posti di lavoro e misure a sostegno delle piccole e medie imprese. Per far fronte alla flessione della domanda il piano apre anche incentivi a settori come l'auto e le costruzioni.
Sul fronte delle riforme istituzionali, il Consiglio europeo é riuscito a trovare, dopo sei mesi di impasse, la strada per ridare una prospettiva realistica all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona all'inizio del 2010. L'Irlanda si è sostanzialmente impegnata a convocare un nuovo referendum entro la fine di ottobre dopo che quello del 12 giugno scorso ha decretato la bocciatura del Trattato. In cambio Dublino ha ottenuto la promessa che il numero dei componenti della Commissione europea resti pari al numero dei Paesi e che venga garantita la non interferenza dell'Ue nella sua neutralità militare, nel diritto di famiglia e nel sistema fiscale.