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ROMA. Processo Monte dei Paschi: grave estromissione delle Associazioni Consumatori. Perplessità per comportamento Bankitalia
Tribunale di Siena: si è svolta ieri l’udienza del primo processo sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena. I giudici hanno respinto le richieste di costituzione di parte civile avanzate dalle Associazioni di Consumatori, tra cui il Codici, da un gruppo dirisparmiatori, da alcuni soci e azionisti. È stata ammessa solamente Bankitalia, perché «legittimata in quanto preposta all’Autorità di vigilanza».
Durante il processo, la difesa di Bankitalia ha depositato diversi precedenti del caso, nei quali non venivano ammesse le associazioni consumatori perché non tutelavano lo stesso interesse della Banca. Quello che sembra un accanimento nei confronti delle associazioni, ha concretamente determinato la loro esclusione dal processo.
Quanto accaduto è di estrema gravità, in quanto si dimostra una voluta mancanza di considerazione dell’importanza del ruolo delle associazioni consumatori, riconosciuto oramai anche nell’ambito dell’Unione Europea. Tale estromissione implica anche una mancata presa in considerazione di tutte le azioni che le associazioni hanno implementato nei confronti della Banca per tutelare i consumatori.
Codici esprime totale amarezza per l’estromissione dal processo e rimane perplessa per il comportamento della Banca d’Italia che, già prima del processo non aveva dimostrato una particolare apertura verso le associazioni consumatori, lasciando eluse le richieste di informazioni e spiegazioni avanzate da queste ultime, mentre nel corso del processo ha dato man forte per farle escludere dalle udienze. Insomma, si può affermare che Banca d’Italia sia stata consapevolmente l’artefice dell’estromissione delle associazioni. Quali le motivazioni?
Codici non comprende le cause di un atteggiamento che sembra più che ostile nei confronti delle associazioni, visto soprattutto il ruolo che queste hanno rivestito da quando è scoppiato lo scandalo fino ad ora. Per fare degli esempi delle importanti azioni implementate dalle associazioni, si pensi all’ottenimento del tanto richiesto Consumerlab per lo scorso 21 febbraio, il primo tavolo di discussione dopo gli scandali tra la banca senese e le associazioni consumatori. Oppure al lancio, insieme ad altre associazioni, di una class action di risarcimento danni per i risparmiatori. Insomma, il ruolo delle associazioni consumatori all’interno della vicenda è stato rilevante dall’inizio della vicenda. Perché ora rinnegarlo?
Tribunale di Siena: si è svolta ieri l’udienza del primo processo sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena. I giudici hanno respinto le richieste di costituzione di parte civile avanzate dalle Associazioni di Consumatori, tra cui il Codici, da un gruppo di risparmiatori, da alcuni soci e azionisti. È stata ammessa solamente Bankitalia, perché «legittimata in quanto preposta all’Autorità di vigilanza».
Durante il processo, la difesa di Bankitalia ha depositato diversi precedenti del caso, nei quali non venivano ammesse le associazioni consumatori perché non tutelavano lo stesso interesse della Banca. Quello che sembra un accanimento nei confronti delle associazioni, ha concretamente determinato la loro esclusione dal processo.
Quanto accaduto è di estrema gravità, in quanto si dimostra una voluta mancanza di considerazione dell’importanza del ruolo delle associazioni consumatori, riconosciuto oramai anche nell’ambito dell’Unione Europea. Tale estromissione implica anche una mancata presa in considerazione di tutte le azioni che le associazioni hanno implementato nei confronti della Banca per tutelare i consumatori.
Codici esprime totale amarezza per l’estromissione dal processo e rimane perplessa per il comportamento della Banca d’Italia che, già prima del processo non aveva dimostrato una particolare apertura verso le associazioni consumatori, lasciando eluse le richieste di informazioni e spiegazioni avanzate da queste ultime, mentre nel corso del processo ha dato man forte per farle escludere dalle udienze. Insomma, si può affermare che Banca d’Italia sia stata consapevolmente l’artefice dell’estromissione delle associazioni. Quali le motivazioni?
Codici non comprende le cause di un atteggiamento che sembra più che ostile nei confronti delle associazioni, visto soprattutto il ruolo che queste hanno rivestito da quando è scoppiato lo scandalo fino ad ora. Per fare degli esempi delle importanti azioni implementate dalle associazioni, si pensi all’ottenimento del tanto richiesto Consumerlab per lo scorso 21 febbraio, il primo tavolo di discussione dopo gli scandali tra la banca senese e le associazioni consumatori. Oppure al lancio, insieme ad altre associazioni, di una class action di risarcimento danni per i risparmiatori. Insomma, il ruolo delle associazioni consumatori all’interno della vicenda è stato rilevante dall’inizio della vicenda. Perché ora rinnegarlo?
– See more at: http://www.spazioconsumatori.tv/i-comunicati/1349-processo-monte-dei-paschi-grave-estromissione-delle-associazioni-consumatori-perplessita-per-comportamento-bankitalia.html#sthash.iINtqf9y.dpuf
Tribunale di Siena: si è svolta ieri l’udienza del primo processo sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena. I giudici hanno respinto le richieste di costituzione di parte civile avanzate dalle Associazioni di Consumatori, tra cui il Codici, da un gruppo di risparmiatori, da alcuni soci e azionisti. È stata ammessa solamente Bankitalia, perché «legittimata in quanto preposta all’Autorità di vigilanza».
Durante il processo, la difesa di Bankitalia ha depositato diversi precedenti del caso, nei quali non venivano ammesse le associazioni consumatori perché non tutelavano lo stesso interesse della Banca. Quello che sembra un accanimento nei confronti delle associazioni, ha concretamente determinato la loro esclusione dal processo.
Quanto accaduto è di estrema gravità, in quanto si dimostra una voluta mancanza di considerazione dell’importanza del ruolo delle associazioni consumatori, riconosciuto oramai anche nell’ambito dell’Unione Europea. Tale estromissione implica anche una mancata presa in considerazione di tutte le azioni che le associazioni hanno implementato nei confronti della Banca per tutelare i consumatori.
Codici esprime totale amarezza per l’estromissione dal processo e rimane perplessa per il comportamento della Banca d’Italia che, già prima del processo non aveva dimostrato una particolare apertura verso le associazioni consumatori, lasciando eluse le richieste di informazioni e spiegazioni avanzate da queste ultime, mentre nel corso del processo ha dato man forte per farle escludere dalle udienze. Insomma, si può affermare che Banca d’Italia sia stata consapevolmente l’artefice dell’estromissione delle associazioni. Quali le motivazioni?
Codici non comprende le cause di un atteggiamento che sembra più che ostile nei confronti delle associazioni, visto soprattutto il ruolo che queste hanno rivestito da quando è scoppiato lo scandalo fino ad ora. Per fare degli esempi delle importanti azioni implementate dalle associazioni, si pensi all’ottenimento del tanto richiesto Consumerlab per lo scorso 21 febbraio, il primo tavolo di discussione dopo gli scandali tra la banca senese e le associazioni consumatori. Oppure al lancio, insieme ad altre associazioni, di una class action di risarcimento danni per i risparmiatori. Insomma, il ruolo delle associazioni consumatori all’interno della vicenda è stato rilevante dall’inizio della vicenda. Perché ora rinnegarlo?
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Tribunale di Siena: si è svolta ieri l’udienza del primo processo sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena. I giudici hanno respinto le richieste di costituzione di parte civile avanzate dalle Associazioni di Consumatori, tra cui il Codici, da un gruppo di risparmiatori, da alcuni soci e azionisti. È stata ammessa solamente Bankitalia, perché «legittimata in quanto preposta all’Autorità di vigilanza».
Durante il processo, la difesa di Bankitalia ha depositato diversi precedenti del caso, nei quali non venivano ammesse le associazioni consumatori perché non tutelavano lo stesso interesse della Banca. Quello che sembra un accanimento nei confronti delle associazioni, ha concretamente determinato la loro esclusione dal processo.
Quanto accaduto è di estrema gravità, in quanto si dimostra una voluta mancanza di considerazione dell’importanza del ruolo delle associazioni consumatori, riconosciuto oramai anche nell’ambito dell’Unione Europea. Tale estromissione implica anche una mancata presa in considerazione di tutte le azioni che le associazioni hanno implementato nei confronti della Banca per tutelare i consumatori.
Codici esprime totale amarezza per l’estromissione dal processo e rimane perplessa per il comportamento della Banca d’Italia che, già prima del processo non aveva dimostrato una particolare apertura verso le associazioni consumatori, lasciando eluse le richieste di informazioni e spiegazioni avanzate da queste ultime, mentre nel corso del processo ha dato man forte per farle escludere dalle udienze. Insomma, si può affermare che Banca d’Italia sia stata consapevolmente l’artefice dell’estromissione delle associazioni. Quali le motivazioni?
Codici non comprende le cause di un atteggiamento che sembra più che ostile nei confronti delle associazioni, visto soprattutto il ruolo che queste hanno rivestito da quando è scoppiato lo scandalo fino ad ora. Per fare degli esempi delle importanti azioni implementate dalle associazioni, si pensi all’ottenimento del tanto richiesto Consumerlab per lo scorso 21 febbraio, il primo tavolo di discussione dopo gli scandali tra la banca senese e le associazioni consumatori. Oppure al lancio, insieme ad altre associazioni, di una class action di risarcimento danni per i risparmiatori. Insomma, il ruolo delle associazioni consumatori all’interno della vicenda è stato rilevante dall’inizio della vicenda. Perché ora rinnegarlo?
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Durante il processo, la difesa di Bankitalia ha depositato diversi precedenti del caso, nei quali non venivano ammesse le associazioni consumatori perché non tutelavano lo stesso interesse della Banca. Quello che sembra un accanimento nei confronti delle associazioni, ha concretamente determinato la loro esclusione dal processo.
Quanto accaduto è di estrema gravità, in quanto si dimostra una voluta mancanza di considerazione dell’importanza del ruolo delle associazioni consumatori, riconosciuto oramai anche nell’ambito dell’Unione Europea. Tale estromissione implica anche una mancata presa in considerazione di tutte le azioni che le associazioni hanno implementato nei confronti della Banca per tutelare i consumatori.
Codici esprime totale amarezza per l’estromissione dal processo e rimane perplessa per il comportamento della Banca d’Italia che, già prima del processo non aveva dimostrato una particolare apertura verso le associazioni consumatori, lasciando eluse le richieste di informazioni e spiegazioni avanzate da queste ultime, mentre nel corso del processo ha dato man forte per farle escludere dalle udienze. Insomma, si può affermare che Banca d’Italia sia stata consapevolmente l’artefice dell’estromissione delle associazioni. Quali le motivazioni?
Codici non comprende le cause di un atteggiamento che sembra più che ostile nei confronti delle associazioni, visto soprattutto il ruolo che queste hanno rivestito da quando è scoppiato lo scandalo fino ad ora. Per fare degli esempi delle importanti azioni implementate dalle associazioni, si pensi all’ottenimento del tanto richiesto Consumerlab per lo scorso 21 febbraio, il primo tavolo di discussione dopo gli scandali tra la banca senese e le associazioni consumatori. Oppure al lancio, insieme ad altre associazioni, di una class action di risarcimento danni per i risparmiatori. Insomma, il ruolo delle associazioni consumatori all’interno della vicenda è stato rilevante dall’inizio della vicenda. Perché ora rinnegarlo?
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