Evento conclusivo in Pinacoteca, del ciclo di incontri dedicati alla pittura senese del Quattrocento, promosso dall'associazione Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena
SIENA. L’Associazione Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena, dopo un anno assai intenso e ricco di soddisfazioni, si appresta a terminare le attività in vista dell’estate, pronta poi a tornare in azione già da settembre. Giovedì 20, ore 17, presso la Pinacoteca, si terrà la presentazione del catalogo della mostra allestita a Massa Marittima, dal titolo “Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento”, promossa dal Comune di Massa Marittima, con il patrocinio della Regione Toscana, e in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino, il Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Siena, la Diocesi di Massa Marittima – Piombino, la Pinacoteca Nazionale di Siena, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.
L’appuntamento conclude il ciclo di incontri dedicati alla pittura senese del quattrocento, ed è organizzato dall’Associazione Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena, Pinacoteca Nazionale di Siena, Comune di Massa Marittima e Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena. Interverrà Emanuele Zappasodi, docente dell’Università per Stranieri di Siena, e saranno presenti Alessandro Bagnoli, curatore della mostra, e gli altri autori del catalogo.
La mostra sul Sassetta a Massa Marittima, la cui ideazione del progetto si deve ad Alessandro Bagnoli e a Donatella Capresi, presidente dell’Associazione Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena, è allestita presso il Museo di San Pietro all’Orto, e propone i capolavori della produzione di Stefano di Giovanni, meglio noto come il Sassetta (attivo a Siena dal 1423 al 1450), l’artista che immise i fermenti del Rinascimento nella grande tradizione trecentesca senese. L’esposizione, inaugurata a metà marzo, visto il grande successo riscontrato, sarà prorogata fino al 15 di settembre.
“La mostra su Stefano di Giovanni detto il Sassetta e il suo tempo nasce come un’iniziativa indispensabile per approfondire la conoscenza del patrimonio storico-artistico del Museo di San Pietro all’Orto a Massa Marittima, dove si conserva un Angelo annunciante dipinto dal maestro senese per un polittico oggi disperso – spiega il curatore, Alessandro Bagnoli – attorno a questa preziosa ‘reliquia’ si è accostato un gruppo di dipinti sulla base di criteri di sostenibilità e di un principio di etica professionale, che ha tenuto conto della concreta possibilità di trasferire le opere dalle loro sedi italiane, del loro stato di conservazione e dei costi per sostenere i prestiti. Era impensabile poter avere le grandi pale d’altare come la Madonna della Neve (oggi nelle Gallerie degli Uffizi) o le varie parti del monumentale polittico a doppia faccia un tempo nella chiesa di San Francesco a Borgo San Sepolcro, che sono due dei più importanti complessi figurativi prodotti dal Sassetta. È stato invece possibile riunire ben 26 opere di dimensioni piccole e medie, che hanno permesso di formare la prima mostra monografica sul maestro senese e di rileggere il suo percorso artistico alla luce delle recenti acquisizioni critiche prodotte dalla storiografia, ma anche generate dai restauri. Il primo è stato riservato alla Madonna in umiltà, proveniente ab antiquo dalla pieve di San Giovanni Battista a Basciano, che si è confermata come uno splendido ‘manifesto’ dell’attività iniziale del Sassetta; il secondo è stato un intervento di ‘rivelazione’, che ha permesso di recuperare sotto una completa e deturpante ridipintura di età tardo barocca un’altra affascinante Madonna col Bambino dell’attività matura del pittore”.
Il catalogo che sarà presentato giovedì 20 in Pinacoteca, sottolinea ancora Bagnoli, offre dunque “l’occasione per tracciare un profilo di questo straordinario pittore, che seppe recuperare la lezione tecnica e stilistica dei grandi maestri del primo Trecento, come Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti, ma tenendosi aggiornato su quanto stavano facendo i protagonisti del momento della pittura in Toscana, come Gentile da Fabriano, Masolino da Panicale e Masaccio”.