di Giorgio Mancini
MONTECATINI VdC. Si è iniziato a girare il film di Carlo Mazzacurati e già, con le chiacchiere di paese, arrivano i primi commenti e le prime indiscrezioni curiose.
Stefania Sandrelli, per la sua celebrità, è seguita, nel possibile, in tutti i suoi spostamenti. Per lei, è stata sistemata una saletta riservata nella sede del vecchio comune. “Ha mangiato dal Guiducci, nel ristorante “Che c’è c’è” – racconta una paesana entrando nei particolari – addirittura la bistecca alla fiorentina era di un chilo e duecento grammi”.
La prima sera delle riprese de “La Passione”, il ciak è iniziato nel tardo pomeriggio con la scena della processione in via XX Settembre, che sale verso la piazza del Palazzo Pretorio. E, nella finzione – come racconta il vicesindaco di Montecatini Alberto Fiorini, che da settimane tiene rapporti con la produzione – una fila di macchine che salivano e scendevano, per un errore o del parroco o del vigile, hanno creato un ingorgo bloccando la processione, con tutto quanto ne è seguito, clacson che suonavano e schiamazzi. Il film vede periodi storici diversi. Infatti, il protagonista Silvio Orlando è un regista un po’ mancato, che vive cercando di sbarcare il lunario, fino a quando non gli si presenta la sua grande occasione, quella di scrivere e girare un grande film in costume. E qui iniziano le vicende tragicomiche, con personaggi bizzarri, dovute ad intrigate situazioni e ricatti per un problema edilizio molto complicato, a causa, proprio, della sua casa in Toscana. Quindi, un film nel film, con due periodi storici diversi: l’attuale e le scene ricostruite in costume. Per questa produzione cinematografica, oltre ai protagonisti, sono giunte a Montecatini anche circa trecento comparse, di cui una decina di ragazzi montecatinesi, che soggiornano e mangiano nel paese o nei dintorni, portando fonti di guadagno inaspettate.
Sempre Fiorini, che vive, tra l’altro, proprio nella parte storica del paese, racconta che il regista Carlo Mazzacurati è cordiale con i paesani e si ferma a parlare con loro. Una delle prossime riprese avverrà nella chiesina di Buriano, subito fuori il paese, dove il copione sembra prevedere una scena dove il parroco-attore chiama la Sandrelli, nelle vesti di sindaco, per farle vedere il danno causato da una perdita d’acqua ad un affresco importante. Da una tubazione di una casa accanto, l’acqua di uno scarico sta creando danni ingenti, quindi viene chiamato il proprietario: e forse è proprio qui la chiave del film.
MONTECATINI VdC. Si è iniziato a girare il film di Carlo Mazzacurati e già, con le chiacchiere di paese, arrivano i primi commenti e le prime indiscrezioni curiose.
Stefania Sandrelli, per la sua celebrità, è seguita, nel possibile, in tutti i suoi spostamenti. Per lei, è stata sistemata una saletta riservata nella sede del vecchio comune. “Ha mangiato dal Guiducci, nel ristorante “Che c’è c’è” – racconta una paesana entrando nei particolari – addirittura la bistecca alla fiorentina era di un chilo e duecento grammi”.
La prima sera delle riprese de “La Passione”, il ciak è iniziato nel tardo pomeriggio con la scena della processione in via XX Settembre, che sale verso la piazza del Palazzo Pretorio. E, nella finzione – come racconta il vicesindaco di Montecatini Alberto Fiorini, che da settimane tiene rapporti con la produzione – una fila di macchine che salivano e scendevano, per un errore o del parroco o del vigile, hanno creato un ingorgo bloccando la processione, con tutto quanto ne è seguito, clacson che suonavano e schiamazzi. Il film vede periodi storici diversi. Infatti, il protagonista Silvio Orlando è un regista un po’ mancato, che vive cercando di sbarcare il lunario, fino a quando non gli si presenta la sua grande occasione, quella di scrivere e girare un grande film in costume. E qui iniziano le vicende tragicomiche, con personaggi bizzarri, dovute ad intrigate situazioni e ricatti per un problema edilizio molto complicato, a causa, proprio, della sua casa in Toscana. Quindi, un film nel film, con due periodi storici diversi: l’attuale e le scene ricostruite in costume. Per questa produzione cinematografica, oltre ai protagonisti, sono giunte a Montecatini anche circa trecento comparse, di cui una decina di ragazzi montecatinesi, che soggiornano e mangiano nel paese o nei dintorni, portando fonti di guadagno inaspettate.
Sempre Fiorini, che vive, tra l’altro, proprio nella parte storica del paese, racconta che il regista Carlo Mazzacurati è cordiale con i paesani e si ferma a parlare con loro. Una delle prossime riprese avverrà nella chiesina di Buriano, subito fuori il paese, dove il copione sembra prevedere una scena dove il parroco-attore chiama la Sandrelli, nelle vesti di sindaco, per farle vedere il danno causato da una perdita d’acqua ad un affresco importante. Da una tubazione di una casa accanto, l’acqua di uno scarico sta creando danni ingenti, quindi viene chiamato il proprietario: e forse è proprio qui la chiave del film.