Evento formativo organizzato da Istituto zooprofilattico e Consorzio Cinta senese
SIENA. Si è svolto oggi a Siena, presso la sede della Sezione di Siena dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT) il quarto incontro del Percorso In-Formativo “Allevare la Cinta Senese. Benessere animale e tecniche di allevamento”, organizzato dal Consorzio di Tutela della Cinta Senese DOP: un ciclo di incontri in cui allevatori e allevatrici possono fare domande agli esperti, in questo caso del settore veterinario, per migliorare la conoscenza della razza e valorizzarne le caratteristiche e per portare innovazione nelle tecniche di allevamento. Questo primo percorso continuerà a svilupparsi aprendosi progressivamente a importanti collaborazioni con istituzioni, organizzazioni, associazioni ed operatori anche di settori diversi dalla zootecnia e dalla trasformazione.
In questa prospettiva, l’evento è stato l’occasione per presentare un
percorso di collaborazione e di dialogo con l’IZSLT, che andrà a supporto delle aziende aderenti al Consorzio di Tutela della Cinta Senese DOP e che si rivolgeranno all’Istituto per una tutela della salute animale e una migliore conduzione aziendale divenendo esempi virtuosi per l’intero territorio della Toscana.
Il presidente del Consorzio della Tutela della Cinta Senese DOP, Nicolò
Savigni, ha aperto l’incontro sottolineando l’impegno del Consorzio nel rispondere ai bisogni di conoscenza e di informazione dei suoi soci. «Con questi incontri abbiamo cercato di rivolgerci agli allevatori con l’obiettivo di migliorare il livello standard dei loro allevamenti, dedicando risorse significative a questa iniziativa di formazione».
Giovanni Brajon, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale del Lazio e della Toscana, ha introdotto l’incontro
sottolineando il sostegno dell’Istituto al Consorzio e ha ribadito l’importanza di una collaborazione stretta e determinata per raggiungere
risultati positivi: «giornate come questa sono la base dalla quale partire per promuovere insieme l’innovazione del settore suinicolo».
Luca Toschi, direttore del Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la
Comunicazione Generativa ETS, che con il suo gruppo di professionisti e
professioniste sta collaborando con il Consorzio nella realizzazione del
Percorso In-Formativo, ha aggiornato gli imprenditori e le imprenditrici
presenti sul lavoro che stanno portando avanti per documentare e valorizzare la storia delle aziende. Un aspetto fondamentale, accanto a quello della formazione. «Ringrazio tutti coloro che ci stanno sostenendo, raccontando al Consorzio le loro storie: le storie delle loro aziende, delle loro famiglie, dei loro territori, delle comunità di cui hanno fatto e fanno parte. Quelle storie oggi – in un mondo che culturalmente, economicamente e socialmente vive alla giornata, che brucia risorse infinite rendendo non solo il nostro
ambiente, ma anche la nostra vita personale e collettiva troppo spesso
insostenibile – sono fondamentali. I nostri prodotti, infatti, si distinguono e si apprezzano sempre più proprio in forza della storia di cui sono il risultato. Perché la loro forza consiste nella qualità della vita che li ha resi possibili, nella qualità della vita che sollecitano, suggeriscono, che invitano a fare: i nostri prodotti non si acquistano soltanto, si vivono. Rappresentano uno stile, un’idea precisa di qualità della vita. Sono storie individuali e collettive che, con infinite differenze, hanno scritto e intendono – progettualmente, programmaticamente – scrivere una storia sempre più comune. Una storia che stiamo cercando di documentare, ampliando progressivamente il coinvolgimento delle aziende. Certo, ma anche di coloro che scelgono i nostri prodotti, che li studiano,
contribuiscono a renderli migliori sotto tutti gli aspetti. Perché la storia
è Storia quando non è nostalgica ma segna le ragioni e gli obiettivi di
un’impresa, di un progetto, appunto, che oggi come mai non può che essere
comune».
Luigi Martorelli, medico veterinario, ha avviato la sessione formativa vera
e propria, con una relazione sull’alimentazione della Cinta, approfondendo la composizione dell’alimentazione adatta per le diverse fasi della vita dei suini, dalle scrofe ai suinetti, fino a una proposta per i suini all’ingrasso.
«Esaminare il cartellino e l’analisi centesimale dei mangimi è cruciale per comprendere la qualità e l’adeguatezza dell’alimentazione che offriamo ai nostri animali» ha spiegato Martorelli «per scegliere il miglior nutrimento per i nostri maiali, e contribuire a garantire il loro benessere»
Marco Sensi, medico veterinario, ha continuato con una riflessione
sull’approccio manageriale alla sanità dell’allevamento della Cinta Senese,
sottolineando come un’attenzione sistematica alla salute degli animali sia fondamentale per il miglioramento delle performance produttive e per il controllo dei costi. «Con un buon stato sanitario, non solo possiamo migliorare le performance produttive, ma anche garantire la qualità del prodotto e ottimizzare i costi di produzione.» Sensi ha inoltre evidenziato
l’importanza della collaborazione con figure specialistiche come l’Istituto
Zooprofilattico e altri professionisti veterinari, che lavorano con gli
allevatori per migliorare continuamente lo stato sanitario degli
allevamenti”.
Dario Deni, moderatore dell’incontro, ha avviato le relazioni dei membri
dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale che collaborano alla giornata di formazione, con una relazione sul Protocollo di intervento Cinta Senese, lasciando poi la parola ad Alessia Mariacher, che ha illustrato le principali problematiche sanitarie nelle varie fasi dell’allevamento suino.
Le condizioni patologiche maggiormente associate alla mortalità negli allevamenti di suini sono enteriti, quadri setticemici, e infezioni da parassiti intestinali, polmoniti e infestazioni da ectoparassiti. In questa prospettiva, Alessia Mariacher ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra allevatori e veterinari aziendali.
Gianluca Fichi ha affrontato il tema dei metodi diagnostici e presidi
immunizzanti nel settore suinicolo, parlando dell’importanza della
collaborazione tra allevatori e veterinari. «La diagnosi è un processo
collaborativo che coinvolge voi allevatori e noi professionisti del settore sanitario. Il primo passo cruciale è la raccolta accurata delle osservazioni sui sintomi. Questi dati ci forniscono un’indicazione iniziale, ma la conferma definitiva viene dal laboratorio».
Francesco Mariottini si è occupato di Diagnostica Integrata, con un
intervento sulle strategie necessarie per implementare efficaci misure di
biosicurezza. «La biosicurezza comprende tutte quelle misure sanitarie che, se applicate correttamente, riducono significativamente il rischio di
introduzione e diffusione di malattie all’interno degli allevamenti».
Mariottini ha sottolineato l’importanza di un approccio diagnostico completo e integrato per la gestione sanitaria degli allevamenti, ribadendo come
anche – e soprattutto – in ambito zootecnico «prevenire sia meglio che
curare».
L’evento si è concluso con interventi e domande da parte dei partecipanti, e
con i saluti finali del presidente Nicolò Savigni. Savigni ha ribadito
l’impegno del Consorzio per rispondere ai bisogni di conoscenza e di informazione degli associati e ha sottolineato l’importanza di un approccio innovativo nel supporto agli allevatori «per offrire a tutti coloro che desiderano intraprendere questa attività gli strumenti e le risorse necessarie per farlo nel modo migliore, in maniera del tutto sostenibile, sprecando il meno possibile».