CHIUSI. Domenica 9 giugno di inaugura a Chiusi “Discorso muto” la mostra di Frank Dituri e Mauro Manetti, curata da Massimo Mattioli.
Le opere saranno esposte presso lo Spazio Ulisse in via Porsenna e al Museo della Cattedrale di Chiusi, in entrambe le sedi, la mostra vedrà in dialogo i lavori dei due artisti.
La mostra esprime la costante ricerca di Dituri e Manetti, condotta nel corso del tempo con coerenza e fedeltà al proprio sentire. Si tratta di un raro esempio di dialogo dove la diversità dei mezzi espressivi non solo non crea barriere, ma anzi, arricchisce e intensifica il lavoro di entrambi.
Come ricorda il curatore della mostra: “le fotografie naturalistiche di Frank Dituri, con paesaggi e alberi immersi in una nebbia eterea, trascendono il tempo e lo spazio. Quando l’obbiettivo dell’artista si sposta sugli interni, il suo sguardo metafisico utilizza la luce e l’ombra per creare immagini che sembrano sospese tra realtà e sogno. È qui che si realizza quel “discorso muto” che lo avvicina all’opera di Mauro Manetti, in scene abitate da presenze invisibili rispecchiate nelle suggestioni di una bellezza senza tempo”. Mentre nella scultura “Manetti sublima queste suggestioni con un omaggio che attualizza la spiritualità tardogotica eternandola nella scelta del cemento come materiale primordiale e di modalità formali neocubiste. Letture trasversali ed evocazioni di simbologie universali che tornano nelle sue opere polimateriche su carta, che monumentalizzano dettagli anatomici arrivando a permeare virtuosamente la tradizione di sperimentalismo”.
Frank Dituri è un fotografo italo/americano che vive tra l’Umbria e New York. Nel suo lavoro emerge costantemente il rapporto tra natura e religione, che sintetizza attraverso una serie di immagini fotografiche, ottenute attraverso un complesso processo di sovrapposizione. Il risultato finale sono paesaggi di grande suggestione. Ha esposto le sue opere in molti spazi pubblici in Italia e all’estero.
La ricerca artistica di Mauro Manetti ruota intorno al concetto di identità. L’artista di origine toscana, usando mezzi espressivi molto diversi: mosaico, dipinti, sculture, rievoca strutture formali antiche con riferimenti espliciti all’arte bizantina e ai grandi primitivi toscani del 200 e del 300. Negli ultimi anni ha tenuto mostre in Russia, Cina Giappone e in numerose città italiane.