Sacco non rivela i piani per non favorire i competitors
di Augusto Mattioli
SIENA. Rilancio del sistema economico locale e sostegno alle giovani generazioni. Sono queste le esigenze che si propone la candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura le cui linee di fondo sono state presentate questa mattina dal sindaco Bruno Valentini e dal direttore di candidatura Pier Luigi Sacco. Un progetto quello senese che punta a rilanciare Siena e il suo territorio come polo di livello europeo per la produzione culturale e creativa, in sinergia con altri settori chiave dell’economia locale come l’agroalimentare, il biotech e turismo. “Ognuno dei progetti che compongono il nucleo del programma artistico della candidatura – ha detto il professor Sacco – prevede un massiccio piano di qualificazione professionale per i giovani e un forte sostegno alle attività di formazione e sviluppo di nuova impresa”. Secondo Sacco quello senese “è un progetto piuttosto innovativo e ne sono convinto ancora di più vedendo quelli degli altri concorrenti italiani. Per il momento non abbiamo resi noti i particolari del nostro dossier, ché se fossero divulgati finirebbero per favorire le altre località che si sono candidate”. In merito alle possibilità di raccolta di fondi, Sacco ha anche precisato che “da adesso al 2019 pensiamo di poter attrarre a Siena cento milioni di euro di contribuzioni dall’Italia e dall’estero, soprattutto addirittura potrebbero arrivare investimenti da fuori Europa”.
“Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto -ha aggiunto Valentini – e siamo anche consapevoli della qualità e dello spessore dei progetti che abbiamo messo a punto”.
SIENA. Rilancio del sistema economico locale e sostegno alle giovani generazioni. Sono queste le esigenze che si propone la candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura le cui linee di fondo sono state presentate questa mattina dal sindaco Bruno Valentini e dal direttore di candidatura Pier Luigi Sacco. Un progetto quello senese che punta a rilanciare Siena e il suo territorio come polo di livello europeo per la produzione culturale e creativa, in sinergia con altri settori chiave dell’economia locale come l’agroalimentare, il biotech e turismo. “Ognuno dei progetti che compongono il nucleo del programma artistico della candidatura – ha detto il professor Sacco – prevede un massiccio piano di qualificazione professionale per i giovani e un forte sostegno alle attività di formazione e sviluppo di nuova impresa”. Secondo Sacco quello senese “è un progetto piuttosto innovativo e ne sono convinto ancora di più vedendo quelli degli altri concorrenti italiani. Per il momento non abbiamo resi noti i particolari del nostro dossier, ché se fossero divulgati finirebbero per favorire le altre località che si sono candidate”. In merito alle possibilità di raccolta di fondi, Sacco ha anche precisato che “da adesso al 2019 pensiamo di poter attrarre a Siena cento milioni di euro di contribuzioni dall’Italia e dall’estero, soprattutto addirittura potrebbero arrivare investimenti da fuori Europa”.
“Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto -ha aggiunto Valentini – e siamo anche consapevoli della qualità e dello spessore dei progetti che abbiamo messo a punto”.
Nei prossimi giorni il MIBAC renderà note le date in cui la giuria, composta da 7 membri di nomina europea e 6 di nomina italiana, convocherà le città candidate per la presentazione e la discussione dei loro progetti e la selezione delle città finaliste che si contenderanno il titolo nella seconda fase.