"Il PD cerca di anticipare le elezioni, ma Laudanna non ha ancora finito con il bilancio"
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Non basta che il presidente Profumo dica pubblicamente che la banca MPS non è più senese e che di fatto è nazionalizzata, e che la perdita del controllo è avvenuta a causa di una cattiva gestione dello stesso istituto amministrato da amici e sodali, osannati e incensati fino a pochi mesi fa. Non è bastato avere dichiarato che il 51% era la linea del Piave e avere indotto, per sostenere le tesi elettorali di Ceccuzzi, la Fondazione MPS ad indebitarsi così tanto da essere ora costretta a vendere e svendere tutto per pagare i debiti e a dilapidare in poco tempo il patrimonio accumulato nei secoli dalla città. Non è bastato portare Università e Ospedale sull’orlo del disastro ed il Santa Maria della Scala sull’orlo della chiusura senza un soldo e senza un progetto per il futuro. Qualcuno continua a comportarsi da padrone senza rendersi conto che il sistema voluto e sostenuto è finito.
E con il sistema è finita, nel modo più disastroso, anche l’arroganza di chi pensava che la ricchezza ereditata non avesse mai fine, di chi si riteneva migliore degli altri e non aveva pertanto necessità di confrontarsi. È finita, ma qualcuno non se ne è accorto.
Che senso ha chiedere di anticipare la consultazione elettorale quando il Commissario Straordinario non ha ancora chiuso il capitolo bilancio del comune di Siena?
E’ necessario invece che emergano il quadro reale della città e tutte le criticità presenti, non tanto per fare il processo ai colpevoli, quanto per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e perché le forze politiche possano elaborare programmi elettorali basati sulla realtà e non sui loro desideri. Anticipare le elezioni significherebbe impedire ancora una volta che emergano le condizioni reali della città e,. come vorrebbe il solito qualcuno, impostare la campagna elettorale non sui programmi ma sugli insulti. In tal senso abbiamo allertato FLI a livello nazionale perché venga tutelato il diritto dei senesi alla conoscenza della realtà e soprattutto ad una competizione elettorale serena.
Sta adesso ai cittadini normali e responsabili lavorare sulle macerie per ricostruire una città che sappia misurarci con il futuro, senza arroganza ma anche senza complessi, che sappia essere vitale senza posizioni di rendita e rivendichi il meglio della propria storia, ovvero la vocazione ad essere città cosmopolita.
Coordinamento senese FUTURO E LIBERTA’