E qualche spazio di aggregazione in più per gli studenti universitari
di Augusto Mattioli
SIENA. Non sono solo le mense universitarie a preoccupare gli studenti iscritti nei due atenei della città, come emerge dalla presa di posizione della associazione studentesca Cravos, critica per non essere stata coinvolta nell’incontro fiorentino sul tema ristorazione a Siena.
“Sicuramente – spiega Samuele Picchianti, presidente del consiglio studentesco dell’Università e aderente Cravos –, uno dei temi che più interessano gli universitari è quello della casa. Chi ha una borsa di studio, avendo un reddito sotto i 25 mila euro, deve fare i conti con tutti i problemi delle residenze, dove si hanno meno posti a disposizione”. Il borsista allora si rivolge al mercato privato, a cui fa ricorso anche chi non ha la borsa di studio. I prezzi vanno per una camera singola tra i 300 e i 400 euro, per una camera a due letti tra i 250 e i 300. E a quanto pare non manca anche chi, pur di risparmiare, paga in nero, e si rischia anche qualche truffa. Per non parlare poi, fanno notare alcuni giovani, delle condizioni delle case in affitto, magari da ristrutturare, con qualche crepa sui muri. Tema, ricordiamo, su cui da anni gli studenti fanno considerazioni negative. “Quelle per i turisti sono ovviamente in condizioni molto migliori”, sottolinea Picchianti, che ricorda come nel periodo delle scosse di terremoto di qualche tempo fa non mancassero preoccupazioni per la sicurezza e la stabilità di alcune case.
Sul tema mense Picchianti ricorda come debbano essere accessibili “come prezzi, anche per chi non ha una borsa di studio. Inoltre, dovrebbero essere anche luoghi di socialità e di incontro”. Socialità e rapporti umani che si cercano anche in ateneo anche con i professori. “L’aumento del numero degli studenti – sostiene lo studente – non farebbe bene alla didattica. In pochi si lavora meglio e il rapporto diretto con i prof è migliore”.
E dopo lo studio come vivere il tempo libero? Tema non secondario, in una città come Siena dove è alta l’età media dei residenti, di cui si parla da molto tempo. Picchianti lamenta “una mancanza di spazi per gli studenti e un po’ di quella che viene chiamata movida”. Insomma, mancano occasioni appetibili per staccare dallo studio. Picchianti in ogni caso qualcosa da fare ce l’ha: “Io, in ogni caso, facendo politica non mi annoio”.