COLLE VAL D’ELSA. Da “Su Per Colle” riceviamo e pubblichiamo.
“Durante l’ultimo Consiglio Comunale al punto 11 dell’ODG è stato portato in approvazione il PEF della Tari che ha visto un aumento del 5,46% rispetto a quello del 2023 (da 4.180.478€ a 4.408.478€). La lista civica Su Per Colle aveva portato nel Consiglio del 7 Marzo – proprio per scongiurare l’ennesimo aumento – una Mozione che avrebbe impegnato l’Amministrazione Comunale a “ad intraprendere ogni azione utile nelle sedi opportune per evitare un aumento sconsiderato della TARI che graverebbe ancora di più sui nostri concittadini”, mozione che non è stata approvata in quanto la maggioranza avrebbe voluto emendarla nel punto nel quale si chiedeva di “evitare che i comuni siano solo dei meri “passacarte”, chiamati a deliberare su decisioni già prese dato che se non si approva la deliberazione nei tempi stabiliti, si rischia il blocco dei servizi in conseguenza del mancato perfezionamento del Pef” giudicata dalla maggioranza un passaggio troppo “politico” ma che a giudicare da come sono andati poi gli eventi assembleari è ancora più valida in quanto il peso dei Comuni nelle fasi decisionali è sempre minore.
Se la tariffa non è ulteriormente aumentata lo si deve soprattutto ad una razionalizzazione dei costi che si è ottenuta riducendo la frequenza di ritiro del Porta a Porta, eliminando e/o accorpando postazioni stradali e diminuendo i passaggi della raccolta stradale creando notevoli disagi ai cittadini che sono costretti, nel caso siano serviti dal porta a porta a tenere alcune frazioni in casa per una settimana o a servirsi delle postazioni stradali vicine qualora si renda necessario smaltire il rifiuto prima della data stabilita per il ritiro, se serviti dal servizio stradale spesso i cassonetti sono pieni e per trovare una postazione nel quale conferire i rifiuti è necessario prendere la macchina e portarli alla prima postazione con i cassonetti liberi.
Ci preme sottolineare che gli aumenti della tariffa non sono dovuti ad un miglioramento del servizio, pensiamo per esempio ai turisti che arrivando nella nostra città si trovano spesso di fronte, nelle vie del centro storico, a rifiuti del porta a porta che il gestore o le cooperative che erogano il servizio per suo conto non sono passati a raccogliere nei tempi stabiliti dal contratto.
Inoltre i documenti relativi al PEF ci sono arrivati solamente ventiquattro ore prima del Consiglio Comunale, un tempo davvero esiguo per poter analizzare minuziosamente alcune voci inserite fra le spese sostenute che gravano poi sulle tariffe che pagheranno poi i cittadini, ma per la maggioranza i Comuni non sono meri “passacarte””.