CITTA' DEL VATICANO. "Chi nega il fatto della Shoah non sa nulla ne' del mistero di Dio ne' della Croce di Cristo". Lo afferma il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in una nota trasmessa dalla Radio Vaticana. Ennesima rispota del Papa alle frasi provocatorie dei vescovi lefebvriani negazionisti. L'accostamento tra la Shoah e il mistero di Dio e della Croce rende "tanto piu' grave", per il portavoce del Papa, la negazione quando "viene dalla bocca di un sacerdote o di un vescovo, cioe' di un ministro cristiano, sia unito o no con la Chiesa cattolica". Mercoledi' scorso, ricorda Lombardi, "il Papa ha ripreso la profonda meditazione del suo discorso nel campo di concentramento di Auschwitz. Non ha solo condannato ogni forma di oblio e di negazione della tragedia dello sterminio di sei milioni di ebrei, ma ha richiamato i drammatici interrogativi che questi eventi pongono alla coscienza di ogni uomo e di ogni credente". Infatti "e' la fede nella stessa esistenza di Dio che viene sfidata da questa spaventosa manifestazione della potenza del male. La piu' evidente per la coscienza contemporanea, anche se non la sola". Tutto questo, rileva la nota vaticana, "Benedetto XVI lo ha riconosciuto lucidamente nel discorso di Auschwitz, facendo sue le domande radicali dei salmisti a un Dio che appare silente ed assente". Ai microfoni della Radio Vaticana, il portavoce della Santa Sede sottolinea che per Benedetto XVI "di fronte a questo duplice mistero, della potenza orribile del male, e dell'apparente assenza di Dio, l'unica risposta ultima della fede cristiana e' la passione del Figlio di Dio".