Il testo scritto per lei da Sergio Aguirre
SAN GIMIGNANO. Un testo scritto proprio per lei: Mila Moretti interpreterà il monologo inedito dal titolo “Sotto le stelle niente muore” composto da Fernando Arrabal, con la regia di Sergio Aguirre. Lo spettacolo serale si terrà il prossimo 4 luglio, presso il Teatro dei Leggieri a San Gimignano, nell’ambito del festival “Orizzonti verticali”. Allo spettacolo sarà presente l’autore.
Lo stile è noto. A teatro come al cinema. Cinico e maudit. Attacco frontale alla civiltà dei consumi e al buon gusto borghese, immaginario surrealista, blasfemo, macabro, sadico, scatologico. Il franco spagnolo Fernando Arrabal schizza fuori da ogni linearità narrativa innescando continui cortocircuiti come tanti campanelli d’allarme di quella guerra senza quartiere che sono le “relazione umane”.
L’anarchia di Arrabal è la forza dirompente della sua scrittura, in palcoscenico e sullo schermo, confinante con l’assurdo e l’arcipelago barocco. Un territorio franco dove i personaggi compiono le azioni più atroci col più assoluto candore, una parabola dove tragedia e farsa, sacro e profano si mescolano, facendosi spettacolo struggente e stralunato.
Un altro mondo che sbuca fuori anche da questo monologo fantastico come un film di Meliès. Non appena il sipario si alza un razzo spara Lui sul pianeta Marte. Sarà Lei, l’amata, a narrare l’elegia, il lungo discorso funebre che Lui non aveva mai saputo suggerirle, in così tanti anni d’amore, di castità e di esilio. È Lei a ricordarci la voce di Lui, le movenze di Lui, la poesia di Lui, le lettere che Lui scriveva. Lei che lo raggiungerà presto, lasciandoci, senza alcuna accusa ma senza alcun rimpianto, immersi nel pantano delle nostre poltrone.
Per le informazioni sullo spettacolo è possibile telefonare ai numeri 0577/292225 e 0577/46316.
Lo stile è noto. A teatro come al cinema. Cinico e maudit. Attacco frontale alla civiltà dei consumi e al buon gusto borghese, immaginario surrealista, blasfemo, macabro, sadico, scatologico. Il franco spagnolo Fernando Arrabal schizza fuori da ogni linearità narrativa innescando continui cortocircuiti come tanti campanelli d’allarme di quella guerra senza quartiere che sono le “relazione umane”.
L’anarchia di Arrabal è la forza dirompente della sua scrittura, in palcoscenico e sullo schermo, confinante con l’assurdo e l’arcipelago barocco. Un territorio franco dove i personaggi compiono le azioni più atroci col più assoluto candore, una parabola dove tragedia e farsa, sacro e profano si mescolano, facendosi spettacolo struggente e stralunato.
Un altro mondo che sbuca fuori anche da questo monologo fantastico come un film di Meliès. Non appena il sipario si alza un razzo spara Lui sul pianeta Marte. Sarà Lei, l’amata, a narrare l’elegia, il lungo discorso funebre che Lui non aveva mai saputo suggerirle, in così tanti anni d’amore, di castità e di esilio. È Lei a ricordarci la voce di Lui, le movenze di Lui, la poesia di Lui, le lettere che Lui scriveva. Lei che lo raggiungerà presto, lasciandoci, senza alcuna accusa ma senza alcun rimpianto, immersi nel pantano delle nostre poltrone.
Per le informazioni sullo spettacolo è possibile telefonare ai numeri 0577/292225 e 0577/46316.