COLLE VAL D’ELSA. Dal candidato sindaco Piero Pii riceviamo e pubblichiamo.
“Inviterei, in primo luogo, Michele Logi e Sinistra per Colle, a rivolgersi al “fratello maggiore” di Piazza Arnolfo, per rinfrescarsi la memoria su atti e passaggi amministrativi che hanno visto i loro alleati, in varie sedi, approvare atti dannosi per la Città in merito alla questione dell’impianto che tutti ormai chiamano “tubone”.
Penso anche che sarebbe loro dovere chiedere al candidato del PD Vannetti quale sia la sua posizione sul progetto del “tubone” e se la stessa coincide con quella espressa da “Sinistra per Colle”.
Nella mia qualità di candidato Sindaco per la Coalizione Civica preferirei confrontarmi con il candidato del PD ma poiché questo, per adesso, non è possibile proverò di nuovo a spiegare a tutta la Città, e quindi anche a Michele Logi, la posizione mia e della coalizione che sostiene la mia candidatura.
- Le scelte gravi compiute da Intesa (società dei Comuni senesi da sempre diretta da esponenti PD) e Provincia di Siena hanno determinato il diritto a società private di presentare legittimamente un progetto per utilizzare l’acqua del fiume Elsa per produrre energia elettrica.
In particolare la Regione Toscana con Decreto 2938 del 1999 rilascia ad Intesa la concessione di sfruttamento della risorsa idrica che poi, dopo la cessione alla società Mak2, verrà trasferita alla stessa Società con disposizione della Provincia di Siena n.855 del 2012.
Questo progetto è stato da sempre sostenuto dal PD colligiano alleato di Michele Logi.
- La giunta civica del Sindaco Canocchi ha soltanto concesso un NULLA OSTA PRELIMINARE all’accesso e l’occupazione del suolo pubblico nell’ambito di una procedura tutta di competenza della REGIONE TOSCANA.
Inoltre si propongono, nella delibera della Giunta comunale n.80/2019 tutta una serie di proposte e richieste che indicano chiaramente la necessità di ulteriori approfondimenti da parte dei soggetti privati e istituzionali responsabili del procedimento e cioè:
a) che venga eseguita una verifica idraulica più ampia e completa di quella ad oggi trasmessa;
b) che si prosegua nelle successive fasi progettuali, in particolar modo per i tratti da inserire all’interno dell’attuale canale, in maniera tale da lasciare l’attuale luce il più invariata possibile;
c) che sia dettagliata, in maniera più puntuale, anche con un’adeguata rappresentazione grafica e relazionale il punto di innesto tra il canale e la nuova condotta con indicato in dettaglio il quantitativo di acqua prelevata e le soluzioni gestionali proposte;
d) che venga eseguito lo studio più approfondito del tracciato della nuova condotta che si intende porre in opera, con particolare riguardo nei tratti della Piscina Olimpia, di Via di Spugna e nel tratto finale adiacente a Via Bilenchi e Via della Ferriera;
e) che comunque venga garantito l’afflusso nelle gore attuali, in via continuativa e periodicamente, di una quantità di acqua adeguata al fine di consentire la funzionalità delle medesime;
f) che, in particolare, tramite un rilievo di dettaglio ed una progettazione qualificata sia dimostrata preventivamente la fattibilità dell’opera sotto l’aspetto della preservazione dal punto di vista qualitativo e funzionale del sistema infrastrutturale a rete esistente, del non creare pregiudizio alla staticità del patrimonio edilizio, della non alterazione significativa dei tratti della gora di rilevanza storica, architettonica, archeologica, culturale;
che, a tale ultimo scopo, l’intervento di realizzazione della condotta:
1) non interferisca in alcun modo con i tratti scoperti della gora della divisa e dalla Cartiera della Buca a Spugna;
2) per il tratto interno all’attuale canale (tra Via Bilenchi e la presa della centrale idroelettrica) preveda particolari accorgimenti che garantiscano un buon inserimento ambientale;
3) per il tratto da Spugna fino all’intersezione con Via Bilenchi, l’utilizzo dell’attuale canale della gora come sede di alloggiamento della condotta sia possibile solo se, mediante opera di rimozione, da parte della società richiedente, dei fanghi depositati, il posizionamento della condotta stessa avvenga ad un livello significativamente inferiore rispetto all’attuale fondo e senza demolizioni se non limitate e puntuali (comunque seguite da ricostruzioni) della relativa volta;
g) che siano assunti a proprio carico interventi di tipo precauzionale, di messa in sicurezza e di manutenzione, a garanzia della privata e pubblica proprietà, interventi di bonifica strutturale e infrastrutturale (dei prelevamenti e degli sversamenti) delle Gore………;
h) che siano regolati i rapporti con il Consorzio utenti gore, in termini di partecipazione al medesimo e di compartecipazione alle attività manutentive sia ordinarie che straordinarie;
Ritengo quindi che il Sindaco Canocchi si sia comportato correttamente e che non ci sia niente da addebitare alla maggioranza che, con Su per Colle, allora amministrava il Comune.
- Dopo l’espressione del parere preliminare del Comune la Regione toscana ha attuato le procedure per l’esame definitivo del progetto al fine di una sua eventuale approvazione.
Ed è proprio su questa procedura e sulle proposte della giunta Canocchi che si basa il ricorso della giunta Donati che individua gravi elementi formali e sostanziali in base ai quali si richiede l’annullamento dell’autorizzazione regionale. Ritengo che i passaggi che hanno portato all’autorizzazione della Regione Toscana debbano essere oggetto da parte della stessa di una profonda rivalutazione e revisione.
Ma veniamo alla parte più interessante da un punto di vista politico.
La mia posizione e quella di tutta la mia coalizione è chiara e non negoziabile.
Il progetto approvato dalla Regione presenta troppi elementi di incertezza che mettono a rischio l’equilibrio ambientale del fiume e quindi occorre dare vita a tutte le azioni utili a evitare la sua realizzazione.
Cosa può fare il Comune di Colle se la Cassazione dovesse rigettare il ricorso del Comune? Secondo Logi io sosterrei posizioni e proposte non corrette e inattuabili.
Vediamo quindi quali sono le mie proposte reali e concrete condivise con tutte le componenti della coalizione civica.
Approvare in Consiglio Comunale un atto di indirizzo che chieda al Sindaco:
a) l’apertura di un tavolo di confronto istituzionale con la Regione Toscana e i privati al fine di verificare le condizioni, anche economiche, di riacquisizione pubblica sia della titolarità dello sfruttamento delle acque che dei manufatti ceduti da Intesa;
b) assumere tutte le iniziative necessarie a tutelare il valore dell’Elsa.
Conseguentemente:
Inserire nella strumentazione urbanistica, e in particolare nel Piano Operativo, nuovi vincoli a tutela delle Gore e dell’area complessiva del fiume Elsa.
Riesaminare approfonditamente, da un punto di vista tecnico, il progetto presentato al fine di evidenziare tutte le criticità, anche relativamente alla sua cantierabilità, rispetto al contesto urbano così delicato come quello interessato dai lavori;
Effettuare una nuova procedura di calcolo della portata del fiume garantendo la partecipazione di tutti i soggetti portatori di interessi legittimi; verificare tutte le condizioni di garanzia a tutela di tutti gli interessi legittimi dei privati interessati ai lavori
Infine, come Sindaco, al fine di tutelare l’interesse generale della Città e di tutto il territorio, assumere la responsabilità di “ordinare” la sospensione dei lavori e del progetto chiamando tutti ad una mobilitazione generale facendo diventare “l’Elsa e il tubone” un caso nazionale e internazionale.
Per quanto riguarda la questione dell’energia prodotta con l’impianto non c’è dubbio che si tratti di un aspetto rilevante specie quando la stessa energia dovrebbe andare nella disponibilità di imprese locali.
Ma qui credo che subito dopo le elezioni si debba immediatamente procedere nella direzione della costituzione della Comunità Energetica e, in quella sede, progettare e realizzare quanto necessario per abbassare i costi energetici delle famiglie e delle imprese colligiane. Siamo di fronte ad un nuovo grave ritardo dell’Amministrazione comunale targata PD e mi impegnerò fin dai primi giorni della legislatura a superare ritardi ed inadempienze ricercando la più stretta collaborazione di tutti i soggetti interessati.
Non ritornerò ulteriormente sulla questione se non nel quadro di un confronto pubblico con gli altri candidati che penso sarebbe corretto fornire alla città. Lascio a Logi e alla sua lista il profilo di un uso demagogico e strumentale su un tema così strategico per la Città.
A due mesi dalle elezioni sarà bene smettere di guardare al passato e concentrarsi sul futuro. Questo è quello che penso ci chiedano gli abitanti di Colle e questo è quello che sto facendo e farò con la mia coalizione fino all’ultimo giorno di campagna elettorale”.