"Riconoscere il distretto per salvare un settore economico importante"
“Ci auguriamo – si legge nella nota – che anche il Pdl faccia un passo di responsabilità, in modo che la risoluzione venga approvata al più presto, dando respiro a un comparto importante. Il settore della camperistica in Italia, infatti, sta attraversando un momento particolarmente difficile, riscontrabile dai trend di media durata e quelli relativi all’ultimo anno. La domanda italiana di veicoli nuovi, ad esempio, ha subìto nel corso del 2011 una diminuzione del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente. Nell’arco di cinque anni (2006-2011) le immatricolazioni annue sono calate più della metà”.
“Nella Valdelsa senese e fiorentina – si legge ancora nella nota -, che comprende i comuni di Casole d’Elsa, Monteriggioni, Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle e San Casciano Val di Pesa, viene realizzato attualmente l’80 per cento della produzione nazionale del comparto camperistico. Un settore importante per l’intera zona, quindi, che conta sulla presenza di aziende leader a livello nazionale e internazionale, i cui livelli produttivi e la cui internazionalità sono già caratteristiche sufficienti a configurare questa filiera produttiva come un vero e proprio distretto industriale di rilievo nazionale. A causa della crisi che ha investito l’intero settore del camper nel nostro Paese, i livelli occupazionali della Valdelsa sono scesi di 400 unità. Nel primo quadrimestre del 2012, infatti, si è verificata una nuova contrazione della domanda e del volume produttivo, che ha registrato un calo del 24,2 per cento. Purtroppo le prospettive per il mese di settembre non sono migliori: sono stati, infatti, calcolati circa 180 posti di lavoro a rischio, di cui 110 alla Trigano e 67 alla Rimor, a causa della chiusura definitiva di uno stabilimento”.
“Il percorso per il riconoscimento del distretto camperistico della Valdelsa – aggiungono Guicciardini e Carta – ha alle spalle un lavoro che ha visto l’impegno da più parti. Le istituzioni, i sindacati e le imprese, infatti, già da tempo stanno lavorando per affinare il suo funzionamento e per chiedere al Ministero dello sviluppo economico il riconoscimento formale di questo ambito come ‘distretto nazionale del camper’. Nel 2007, poi, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la riqualificazione della zona produttiva locale e per la nascita di una filiera strutturata del camper anche attraverso finanziamenti in altri settori strategici, come le infrastrutture, la logistica, la ricerca e la formazione. La Provincia di Siena, con l’assessore alle attività produttive, Tiziano Scarpelli, sta seguendo da vicino la vicenda e l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, ha chiesto un incontro con il ministro. La risoluzione presentata da Cenni – concludono Guicciardini e Carta – tocca anche il tema del turismo ‘en plein air’, chiedendo che l’Italia si attivi per recuperare la carenza di aree di sosta e di servizi offerti, caratteristiche importanti del turismo per camperisti in Paesi concorrenti come Francia e Germania, che hanno un minore appeal ‘camper-style’ ma una sostanziale tenuta delle immatricolazioni annue. Il riconoscimento del distretto, infine, potrebbe avere vantaggi importanti nel contesto del decreto sviluppo, che prevede strade privilegiate per l’incentivazione della ricerca e dell’innovazione applicata alla produzione”.