SIENA. I primi due appuntamenti con il nuovo documentario del WWF in Toscana dal titolo BOSCHI TOSCANI:UNA SCOMODA VERITA’ a Siena e a Livorno hanno riscontrato un pubblico numeroso ed entusiasta nel quale sono stati presenti anche alcuni esponenti delle istituzioni locali. Il documentario, nato all’interno del progetto Forests for Life Toscana, porta l’attenzione sui boschi come “soluzione” ad alcuni importanti problemi: dall’arginare e compensare i cambiamenti climatici, alla protezione delle risorse idriche, fino a poter fermare la perdita di biodiversità, una tra le calamità più importanti che desta la preoccupazione del mondo scientifico che produce e produrrà gravi effetti a cascata. Per questo gli obbiettivi della Strategia per la Biodiversità impongono un cambio di rotta entro il 2030 per quanto riguarda la conservazione degli ecosistemi ed habitat, che riguardano molto da vicino la gestione selvicolturale. In questo senso viene fotografato con preoccupazione il progressivo estendersi dei tagli a raso, anche in territori boscati di pregio, tagli che hanno un impatto prima di tutto visivo, tanto da aver destato l’attenzione di guide escursionistiche e di diverse sezioni del CAI. E poi un impatto ecologico che si ripercuote indubbiamente sulla salute degli ecosistemi boschivi stessi, compresi quelli ripariali dei corsi d’acqua andando a interferire pesantemente su quelle preziose funzioni che i boschi svolgono gratuitamente. etc. Ci preme ricordare che oggi la perdita di Biodiversità è un’emergenza riconosciuta da tutti gli ambiti scientifici.
Nel documentario convergono anche proposte concrete: diversi modelli di gestione boschiva, la diffusione della contabilizzazione dei “Crediti di Carbonio” e “Crediti di Biodiversità”, ossia la remunerazione per coloro che “vendono” l’integrità dei loro boschi per compensare situazioni di boschi degradati, fino alle indispensabili modifiche alla Legge Forestale Toscana, oggi assolutamente obsoleta nel suo Regolamento. La nostra regione, da molti ritenuta a buon titolo all’avanguardia per diversi aspetti, copre ancor oggi il primato per ettari con tagli a raso e un utilizzo dei boschi principalmente a scopi energetici. Ossia, nell’insieme, il contrario di ciò che indicano la Strategia per la Biodiversità 2030 e gli indirizzi per lo stoccaggio del carbonio, indicati per arginare i cambiamenti climatici.
Il prossimo appuntamento con il Documentario del WWF sui Boschi toscani sarà il 15 Aprile a Greve in Chianti.
Ringraziamo tutti i volontari che hanno collaborato per la realizzazione di queste prime iniziative, i relatori intervenuti, le numerose associazioni che hanno sostenuto l’iniziativa: : Lipu, Italia Nostra Firenze, Italia Nostra Maremma Toscana, Italia Nostra Siena, GUFI (Gruppo Unitario Foreste Italiane), CERM (Centro Rapaci Minacciati), CAI Sezione di Livorno, Coordinamento Montagnola Senese, Movimento per la Terra, Forum Ambientalista di Grosseto, Amiata Eco, Comitato Salvaguardia Ambiente del M. Amiata, Atto Primo, Circolino Molina di Quosa, Grosseto al Centro, Bio Distretto di Montalbano, Rete Toscana per la difesa del verde pubblico, CRTAM Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano del CAI- Toscana, CAI Sezione di Siena.